Una scossa per il Politeama
Una lettera al ministro per il cineteatro comasco
«Illustre Signor Ministro Lorenzo Ornaghi salviamo lo Storico Cinema – Teatro Politeama di Como Patrimonio dell’Umanità», comincia così la lettera che il presidente della Società Politeama Davide Fent, ha inviato al ministro alle Attività culturali del Governo italiano.
«Ecco parto dall’incipit per segnalarLe a Lei attento al nostro amato Territorio e che è cresciuto nella Brianza laboriosa la situazione di abbandono di un Patrimonio Culturale dell’umanità che è lo storico cinema-teatro Politeama e mi rifaccio anche al recente appello del Regista Carlo Verdone alla classe politica come prioritario per la Cultura salvare e restaurare le sale cinema-teatro storiche, monosala e con Storia e passato illustre, anche per motivi sociali e non solo Culturali».
Una epistola inviata anche per conoscenza al primo cittadino di Como, agli assessori della sua Giunta, ai presidenti di Confindustria Como, Camera di Commercio, UinverComo, Fondazione comasca e Fondazione Gruppo Valtellinese.
Un tentativo di smuovere le acque per fari ripartire la progettualità e disincagliare, dalle secche in cui langue, l’edificio comasco, a maggioranza di proprietà comunale.
Fent paventa il rischio di una nuova Ticosa e auspica l’utilizzo del Politeama: «Non solo come “Contenitore Culturale”, non solo con progetti delle Accademie di Brera, Mendrisio e Galli, ma Politecnico e Conservatorio Giuseppe Verdi, oltre che tornare alla sera sala cinematografica, Spazio alla musica classica e jazz e anche foresteria per Università e convegni ed anche sala conferenze, mostre e convegni».
Insomma un invito alla rivitalizzazione a tutto campo, sfruttando tutte le possibilità offerte dalla struttura, che, nata nel 1910, ha da poco compiuto i cento anni ed è chiusa dal 2005. Un tentativo di coinvolgere sì il ministro, ma anche i possibili partner locali per un rilancio che continua a non essere scontato. [md – ecoinformazioni]