Finita la corsa per l’adozione del Pgt
Nelle serate di mercoledì e giovedì 19 e 20 dicembre andando ad oltranza fino alle 5 del mattino il Consiglio comunale di Como ha adottato il Pgt
Le ultime due serate di seduta del Consiglio comunale a Palazzo Cernezzi il 19 e 20 dicembre hanno concluso l’iter di adozione del Piano di governo del territorio dell’Amministrazione comasca. Un documento dall’iter lunghissimo, più di sette anni, approvato d’urgenza prima della fine dell’anno per evitare di cadere in vuoto legislativo che avrebbe potuto portare alla paralisi del Comune di Como. Ora: «Nel corso delle prossime settimane, conclusa da parte degli uffici la modifica degli allegati e delle tavole del Piano con l’inserimento degli emendamenti approvati,il documento verrà depositato per trenta giorni e nei successivi trenta giorni anche i cittadini potranno presentare le proprie osservazioni, che verranno esaminate e poi controdedotte in sede di approvazione».
Nelle preliminari Luca Ceruti, M5S, ha chiesto aiuto agli altri consiglieri per la certificazione della raccolta firme per le prossime elezioni regionali e nazionali, presentando una mozione sull’illuminazione pubblica per l’introduzione di led per il risparmio energetico, mentre Ada Mantovani, Adesso Como, ha chiesto lumi sull’assegnazione dei posti auto, di cui non era ancora nota la data del sorteggio, e Mario Molteni, Per Como, ha invece posto il problema del semaforo in via S. Giacomo incrocio con via Brogeda dove, dopo aver arretrato al linea di arresto, il sensore per farlo scattare non riesce più nella sua opera, e ha nuovamente chiesto la sistemazione dell’illuminazione a Sagnino in largo Caradosso, il capogruppo di Adesso Como Alessandro Rapinese ha invece chiesto di intervenire sulla scalinata di Como S. Giovanni «ghiacciata e pericolosa», e chiesto al sindaco di rispondere a una sua interrogazione “scaduta” sul concorso per vigili congelato dall’Amministrazione.
Partecipate
Il sindaco Mario Lucini ha espresso «soddisfazione per il grande riscontro che ha avuto l’invito posto alla città» per il bando per le nomine nelle partecipate del Comune «129 persone hanno inoltrato la candidatura, con quelle inviate per posta potrebbe essercene anche qualcuna in più». Una risposta positiva per il sindaco tenendo presente che in molti degli organismi dirigenti delle aziende e associazioni comasche non è previsto alcun rimborso o gettone. Di segno opposto il commento della capogruppo del Pdl Laura Bordoli «è un brutto inizio», ha paventato possibili ricorsi da parte degli amministratori decaduti e definito illegale lo scioglimenti del Collegio sindacale di Comodepur.
Discussione del Pgt
Insediata l’Assemblea è ripresa la discussione sul Pgt: «Nonostante le certezze di qualcuno la Regione non ha previsto alcuna proroga – ha chiosato il sindaco – a maggior ragione bisogna correre per arrivare al’approvazione».
Una querelle giuridica è nata fra Rapinese e la segretario generale sulla procedura di riapprovazione degli atti in Giunta con l’apposizione delle firme mancanti.
«Perché non è stato chiamato il coordinatore del Piano in Aula il professor Paolillo» ha chiesto Anna Veronelli, Forza cambia Como, che ha parlato di un lavoro e di uno studio straordinario mai fatto sulla città. L’ex assessora della precedente Giunta Bruni non ha accettato e ha rispedito al mittente le accuse di poco coinvolgimento della città nella formazione del Piano ricordando due incontri nel 2006 e nel 2009 e chiesto alla maggioranza ora al governo: «Se avete già in mente di cambiare il documento dopo la sua approvazione, che cosa dice questa variante?». Dell’apertura del Parco di Villa Giovio e di concepire una città multicentrica ha parlato Patrizia Lissi, Pd. Per Mantovani la concessione della grande distribuzione nell’ex Trevitex e in via Scalabrini è un attacco ai piccoli commercianti, una idea condivisa dal suo capogruppo «la città non ha bisogno di nuovi centri commerciali», per cui poi non sono necessari nuovi metri cubi di cemento in città. Su via Scalbrini è intervenuto anche Francesco Scopelliti, Pdl, chiedendo di pensare ad altro rispetto ai centri commerciali e a pensare a collaborazioni con ComoNext per incubatori di impresa. Un’affermazione che ha indignato alcuni membri della maggioranza memori dell’occasione mancata dalla precedente Amministrazione, di cui l’esponente del Pdl faceva parte, che ha portato alla creazione della struttura a Lomazzo.
Fuori dalle righe Andrea Luppi, Pd, che ha attaccato le minoranze. «Sono stufo di sentire piagnistei, sentiamo cose ridicole» ha sbottato in polemica con un intervento di Bordoli che chiedeva, in tono patetico, rispetto per le minoranze dati i «risolini della maggioranza». Il documento da adottare è in ogni modo per il consigliere democratico «un’opera aperta con cui anche in futuro si potrà coinvolgere la cittadinanza». «Non mi faccio tirare la giacchetta da uno che si chiama Luppi – la risposta rabbiosa di Scopelliti – uno che parla ogni morte di papa». «Uno – ha concluso il rappresentante del Pdl – dovrebbe avere l’intelligenza di stare zitto, politicamente».
La replica
Alla fine del dibattito l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino, che aveva presentato il documento, ha replicato a tutti gli interventi, «accolgo volentieri le diverse istanze di modifica», ma è improrogabile per lui l’adozione: «Ogni mese di ritardo sono 330mila euro in meno per l’Amministrazione». «Un’idea forte» per il professore sarà la Borgovico Bis che rivendica decisamente.
Per l’assessore all’urbanistica è importante la tutela della rete ecologica e la diminuzione del consumo di suolo, «solo due gli ambiti attuativi con nuovo consumo», il resto è recupero di zone ex industriali, in cui si vuol fare anche social housing. Un futuro poi non monolitico ma in movimento data l’istituzione di un Ufficio permanente di piano.
Gli emendamenti
Iniziata la discussione sugli emendamenti sono stati approvati dalla maggioranza, senza colpo ferire, i primi 8 presentati dalla Giunta volti a portare delle migliorie al testo, anche solo per l’aggiornamento delle tavole allegate (emendamenti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8). I primi quattro sono stati approvati mercoledì sera e poi la discussione è passata al giorno successivo. Solo sul settimo dal pubblico si è alzato un singolo ironico applauso di una cittadina perché implica la tutela della «rete ecologica locale e le aree a verde privato complementare del tessuto urbano consolidato» portando alla in edificabilità di alcune aree in città.
Il nono ha invece impegnato seriamente il Consiglio trattando di grande distribuzione all’ex Tevitex e in via Scalabrini.
«Un cavallo di Troia per legittimare esigenze che la città non ha» ha dichiarato Rapinese, «Si sta vendendo una parte della città per ricavare quattro soldi» ha aggiunto Scopelliti, «appena prendete il governo della città fate un’alleanza contro i piccoli commercianti» ha detto il capogruppo della Lega Alberto Mascetti, un intervento non felicissimo per l’esponente di maggioranza Marco Servettini, Amo le mia città, che ha però aggiunto «in maggioranza troveremo le mediazioni». Con un subemendamento per una mera modificazione formale è stato poi approvato dalla maggioranza, salvo Per Como contraria con le minoranze e l’astensione di Amo la mia città.
Un tema posto all’attenzione dell’aula anche da un altro emendamento, su cui è stata approvata l’oltranza su richiesta del capogruppo del Pd Stefano Legnani, presentato da Ceruti, per lo «stralcio totale della grande struttura di distribuzione dall’area ex Trevitex». Il sindaco ha concesso che «non è soddisfacente la proposta compensativa» rispetto alle mancanze della proprietà, come il sovrappasso pedonale di via Badone, e che la Giunta sta pensando a nuove opere, ma in sostanza l’obiettivo è di arrivare ad un accordo e concedere la grande distribuzione. Troppi i centri commerciali nella ex Circoscrizione 3 per il consigliere di Paco-Sel Vincenzo Sapere, «fa danno al commercio di prossimità» ha aggiunto Servettini, che ha messo pure in discussione i dati sull’impatto viabilistico, per la tutela della palazzina ex Fisac ha preso la parola Luigi Nessi, Paco-Sel.
Un tema che ha rotto la maggioranza, che ha bocciato la proposta, a favore, con le minoranze, Sapere, Molteni, astenuti Luigi Nessi, Italo Nessi, Como civica, e Servettini.
Ritirati e decaduti alcuni emendamenti sono state approvate le proposte di Ceruti per pensare un nuovo e più comodo ingresso all’autosilo della Val Mulini dalla via Napoleona e per un percorso ciclopedonale sulle sponde del Breggia, quelle di Servettini per una pista ciclopedonale fra Como e Blevio e per lo stralcio dell’attuale Regolamento degli orti comunali, una migliore definizione di salita Peltrera, la sistemazione di percorsi pedonali a Tavernola e Sagnino e una definizione più ampia sulla larghezza dei balconi presentati da Marco Butti, Pdl,
Bocciate le proposte per creare spazi per i giovani nelle zone ex industriali da riqualificare, «fare qualcosa come c’era in piazza Roma» ha detto Ceruti, «implicherebbe l’acquisizione degli spazi da parte del Comune ed è impraticabile» la risposta di Lucini, per eliminare la possibilità d costruire su terreni della Regione a Bignanico e in via Belevedere, proposta da Rapinese, la possibilità di creare un polo per start up di impresa in via Scalabrini, «È già compatibile con quanto prevede il Pgt» ha detto Lucini, l’aumento al 15 per cento della quota da destinare al social housing, volute da Scopelliti, «l’Amministrazione precedente [di cui l’esponente del Pdl faceva parte] voleva il 5 noi con un sistema di premialità l’abbiamo estesa fino al 15, fissarla solo a questa quota sarebbe un’eccessiva rigidità» la risposta del primo cittadino, per un cambio d’uso di terreni in via S. Chiara su interventi edilizi proposti da Cenetiempo.
Non è passato neanche l’ordine del giorno di Ceruti per il recupero dell’esistente e la diminuzione del nuovo edificato all’ex S. Anna, mentre sono stati approvati i due ordini del giorno sulla collina di Cardina. Il primo di Giorgio Selis, Como civica, che sostiene l’ingresso in un Plis della collina, il secondo, di Rapinese, per un futuro ingresso nel Parco regionale della Spina verde così come già deliberato qualche anno fa dal Consiglio.
Non così scontate le dichiarazioni di voto e il voto, a favore la maggioranza contrarie le minoranze (assenti Lega e Forza cambia Como, che non hanno resistito fino a un quarto alle 5 del mattino) con l’astensione di Butti e di Molteni. [Michele Donegana – ecoinformazioni]
Solo due brevi precisazioni in ordine al mio intervento, che chiunque abbia voglia può leggere e valutare all’indirizzo:
http://italia-sveglia.blogspot.it/2012/12/cococo-2012-7.htm.
1) Mi pareva di aver espresso una chiara valutazione di sostegno al PGT per l’impostazione metodologica, intervenendo perciò sull’argomento in chiave politica senza peraltro sovappormi inutilmente ai rilievi ampiamente condivisi dei colleghi che ho menzionato.
2) Ho contestato invece con forza l’atteggiamento tenuto da parte dell’opposizione nel dibattito, non tanto per i rilievi di merito, tutti legittimi anche se non sempre davvero pertinenti, quanto per l’inaccettabile ripetizione dell’etichetta di “bravi ragazzi” ma “incapaci” attibuita alla Giunta, che sembra essere diventato il mantra di chi non ha veri argomenti sostanziali e assume una connotazione a volte ridicola. Per verificare tale assunto, occorrerebbe sottoporne l’operato alla prova dei fatti, cosa che evidentemente non si può pretendere a inizio mandato.
Tutto qui. Avendo preso la parola 11 volte in consiglio dall’inizio, avendo sinora presentato un Odg, una mozione approvata sulle ludopatie e un paio di emendamenti, non so neppure se corrisponda al vero l’accusa di parlare “ogni morte di papa” che mi è stata sprezzantemente rivolta. Certo, mi sforzo di non intervenire troppo a vanvera, per rispetto dei colleghi e dei soldi dei contribuenti. Chissà se tutti i consiglieri possono dire altrettanto…
Grazie per il vostro prezioso lavoro di informazione e tanti auguri di buone feste,
Andrea Luppi