Tremezzo ricorda Teresio Olivelli

teresio_olivelliCom’è ormai tradizione da quasi vent’anni, la Parrocchia di Tremezzo con le sezioni lariane dell’ANPI (Tremezzo, Dongo e Como) ha tenuto una giornata in ricordo di Teresio Olivelli, il “beato dalla penna nera”, esponente della Resistenza cattolica.

Nato a Bellagio il 6 gennaio 1916, ufficiale degli Alpini, al ritorno dalla tragica ritirata di Russia passò nelle file della Resistenza cattolica e durante la latitanza fu più volte accolto dallo zio prete don Rocco Invernizzi, arciprete di Tremezzo. Morto nel lager di Hersbruck il 17 gennaio 1945 a seguito di un brutale pestaggio, subito per difendere un compagno, è ricordato come autore della Preghiera dell’Alpino nonché della Preghiera del Ribelle (“Signore facci liberi”), adottata dalle formazioni partigiane di tutti gli orientamenti politici.

La semplice cerimonia si è tenuta domenica 20 gennaio (in contemporanea alle analoghe celebrazioni presiedute dal Card. Dionigi Tettamanzi che si svolgevano nella Diocesi di Vigevano, terra d’origine della famiglia). Dopo la posa di una corona al monumento in memoria di Olivelli che si trova sul sagrato, il sindaco di Tremezzo Andrea Abbate ha ricordato le tappe salienti della vita del martire mentre il vicesindaco Mauro Guerra ha offerto una breve raccomandazione ad amare e difendere il Museo della Resistenza di Dongo, “perché non diventi solo una tappa di un carrozzone turistico”; la signora Wilma Conti (già giovanissima staffetta partigiana a Dongo) ha quindi letto la “Preghiera del Ribelle”.

Nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo al termine della S.Messa si è invece data lettura della Preghiera per la Beatificazione di Olivelli ed è stato fatto il punto sulla sua causa di beatificazione, in corso dal 1986 (ma i primi documenti furono raccolti già negli anni immediatamente successivi alla morte) e che ha raggiunto un punto fermo giusto due anni fa (gennaio 2011) con la stampa della “Positio” (dettagliata analisi storica e teologica della vita e della morte del Servo di Dio, per dimostrarne le virtù portate avanti a un livello eroico e/o il martirio a causa della fede).

Al proposito il postulatore della causa Mons. Paolo Rizzi ha scritto dal Vaticano: “Per il momento nulla di nuovo. La causa prosegue regolarmente ed è in lista per l’accertamento delle virtù o – speriamo vivamente – del martirio. Questa seconda ipotesi accorcerebbe i tempi della beatificazione”. [Gigliola Foglia per Ecoinformazioni]

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