Como aderisce al Coordinamento comasco per la Pace
Alla seconda seduta di discussione Palazzo Cernezzi ha approvato l’adesione al coordinamento dei pacifisti comaschi e al Coordinamento nazionale enti locali per la Pace e per i Diritti umani. La maggioranza perde un pezzo, Per Como, che esce con le minoranze
L’adesione agli enti per la Pace, comasco e nazionale, fa perdere un pezzo alla maggioranza che sostiene la Giunta Lucini a Como nel Consiglio comunale di lunedì 4 marzo. La rottura è avvenuta sulla discussione di un emendamento alla proposta di delibera che aveva raccolto anche alcune firme fra l’opposizione. La modifica richiesta voleva diminuire l’impegno monetario diretto dell’Amministrazione nei confronti Coordinamento comasco, che sarebbe di 13mila euro annui, ovvero 0,16 centesimi a cittadino così come da Statuto del raggruppamento di associazioni e comuni pacifisti, portando, come ha spiegato il proponente Giorgio Selis di Como civica, a «una valorizzazione fino al 50% in servizi» della quota.
E su dove prendere questi fondi, più i 1.000 annui per il Coordinamento nazionale, si è spaccata l’assemblea.
Le minoranze e Mario Molteni, Per Como, hanno presentato, dopo una sospensione della seduta, un subemendamento per prelevare i fondi dalle indennità di consiglieri, Giunta e sindaco, che non è stata approvato dalla maggioranza dei proponenti l’emendamento, non potendo quindi essere discusso.
«Non è stato accettato e noi siamo anche tra i firmatari della delibera – ha detto Molteni – per questo abbandoniamo l’aula e ritiriamo la firma», con lui, delle opposizioni, avevano firmato Ada Mantovani e Alessandro Rapinese, Adesso Como, Luca Ceruti, M5S, Anna Veronelli, Pdl.
Uscite le minoranze e il rappresentante di Per Como, non contro l’adesione in se stessa ma su come finanziarla, l’emendamento e l’adesione ai due enti pacifisti è stata approvata dalla maggioranza. Presto il resoconto dell’intera seduta consiliare on-line. [Michele Donegana – ecoinformazioni]