Molte mozioni a Palazzo Cernezzi

comuneApprovate all’unanimità una serie di mozioni, proposte da gruppi di minoranza, per i frontalieri, per un immobile comunale, frontalieri, ciechi e ipovedenti. Bocciata invece la proposta di togliere il gettone di presenza se non si parla di questioni comasche

Poche le preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 11 marzo, per primo il capogruppo di Paco-Sel, Luigi Nessi, ha chiesto di riflettere sul suicidio di una ragazza gettatasi dall’autosilo Val Mulini, Ada mantovani, adesso Como, ha suggerito di partecipare a un bando regionale per la sistemazione degli impianti sportivi, «va fatta domanda entro il 30 aprile», e chiesto informazioni sul nuovo appalto per il gas. Un’interrogazione sulla prospettata vendita delle due farmacie comunali è stata annunciata da Laura Bordoli, Gruppo misto, che, ha anche denunciato il fatto che un benefattore ha presentato un progetto per il rifacimento dell’illuminazione del Tempio voltiano del Broletto, impegnandosi a installare il nuovo impianto e a curarne la manutenzione per i primi tre anni. «L’ha presentato con la precedente Amministrazione, è vero – ha detto Bordoli –, però ormai voi siete insediati da quasi un anno e non ha avuto sinora risposta». «Ho avuto un incontro informale con il direttore del Coordinamento comasco per la Pace – ha dichairato Italo Nessi, Como civica – si è rallegrato per l’ingresso del Comune di Como e ha detto che alla prima seduta utile verrà indirizzato un atto formale al sindaco».

Posti auto

Un po’ di confusione è nata dopo la richiesta del presidente del Consiglio, Franco Fragolino: «Mi riferiscono che alcuni consiglieri hanno posteggiato in cortile, vi pregherei di spostare la macchina». Vincenzo Sapere, Paco-Sel, ha spiegato di essere bloccato dall’auto di Francesco Scopelliti, capogruppo Pdl, che si è difeso: «Eravamo qui per la Commissione che è finita alle 18.30, non ha senso spostare l’auto per il Consiglio alle 20». «L’ho messa lì per protesta» ha invece detto Bordoli che si lamenta dei posteggi convenzionati all’autosilo Valduce, ormai l’ultimo senza posti rosa. Tutti poi sono usciti a spostare le proprie autovetture.

Mozioni

Insediata l’Assemblea la serata ha toccato solo alcune mozioni presentata dai diversi gruppi sia di minoranza che di maggioranza. Ma cos’è una mozione?

Secondo il Regolamento del Comune di Como: «La mozione consiste in una proposta concreta tendente a provocare un giudizio sull’operato del Sindaco o della Giunta [quella di sfiducia] o un voto circa i criteri anche procedurali da seguire nella trattazione di un determinato affare di interesse della comunità locale o l’adozione di un provvedimento o l’espressione di un voto su argomenti anche di interesse generale». Più stringato lo Statuto: «Ogni Consigliere può presentare, previa iscrizione all’ordine del giorno, mozioni tendenti a provocare un giudizio sulla condotta e sull’azione del Sindaco o della Giunta, oppure un voto circa i criteri da seguire nella trattazione di un affare».

Immobile via Palma

Per prima è stata trattata quella presentata da Alessandro Rapinese, capogruppo Adesso Como, sul degrado dell’immobile comunale posto tra via Palma e via Giussani, un ex bar per cui si chiede di valutare la possibilità di un affidamento a soggetti di rilevanza sociale. Era già stata presentata così come un emendamento ed è stata velocemente approvata al’unanimità.

Frontalieri

Il capogruppo della Lega, Alberto Mascetti, ha così presentato una mozione perché venga applicata la legge n. 147/1977, che prevede trattenute e un fondo di disoccupazione speciale per i frontalieri disoccupati ora eliminato. «I frontalieri si vedono diminuire l’indennità del 20-25 per cento, che passa anche da 12 a 8 mesi – ha detto Mascetti –, è un loro diritto riavere il fondo al loro servizio». Una situazione molto sentita in tutte le province di confine con Vallese, Canton Ticino e Grigioni per cui ci sono state delle mobilitazioni ed è stato proposto un manifesto per i frontalieri, e per cui la Lega, come ricordato dal capogruppo, ha presentato mozioni simili in altri Comuni, già approvate, come a Cantù. Tutti d’accordo i consiglieri intervenuti, Luca Ceruti, M5S, ha proposto anche di aggiungere uno Statuto dei lavoratori frontalieri, una proposta non accolta dal proponente per paura di uscire dal tema. Accolta invece la proposta di dare mandato al sindaco di chiedere un intervento non solo al Governo nazionale, ma anche alla Regione, la mozione è stata approvata all’unanimità.

Ciechi e ipovedenti

La parola è così passata a Mario Molteni, Per Como, che ha presentato una mozione per interventi a favore di ciechi e ipovedenti: «Sono accorgimenti anche semplicissimi, che possono aiutare molto». Si va infatti agli avvisatori acustici agli attraversamenti pedonali, fino al rispetto degli orari per la posa dei sacchi della spazzatura e far evitare il posteggio selvaggio di moto e biciclette sui marciapiedi. D’accordo tutti anche se con la paura della difficoltà di trovare le risorse per l’intervento, come sottolineato da Sapere. «Vedremo quando affronteremo il bilancio, intanto iniziamo a fare i primi passi» la replica di Molteni. Solo un punto ha creato alcune contrarietà da parte del capogruppo del Pd Stefano Legnani, la richiesta del coinvolgimento di un esponente della Fand (Federazione fra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) per l’approvazione di tutte le delibere che possano interessare la mobilità. Da un coinvolgimento automatico, con un emendamento condiviso dai più, si è passati a un’acquisizione di un parere. Lo stesso assessore alle Politiche sociali Bruno Magatti ha suggerito il coinvolgimento della Consulta comunale sulla disabilità, ma sono nate polemiche con le opposizioni sulla emendabilità o meno di emendamenti e il clima di concordia si è incrinato. Ripianati i contrasti emendamento e mozione sono stati approvati all’unanimità.

Gettoni di presenza

Per ultima è stata affrontata la proposta di Scopelliti di non dare il gettone di presenza ai consiglieri comunali nelle sedute in cui vengano discusse mozioni che: «Nulla hanno a che fare con temi e problemi della città». Il gruppo del Pdl si è trovato solo ad appoggiare la proposta. «Sono contrarissimo – ha detto Rapinese – Perché essere punitivi con l’unico mezzo che abbiamo, come minoranze, per presentare dei documenti politici all’assemblea? Per le coppie di fatto non ho trovato i numeri per presentare una delibera, ho dovuto tramutarla in mozione per poterne parlare». «Irricevibile» il commento di Andrea Luppi, Pd, che si è chiesto come decidere della comaschità di un argomento, «per legge non si può approvare una simile mozione – ha aggiunto Legnani – il consigliere può decidere di destinare il proprio gettone ad altri, ma è un suo diritto riceverlo». «Questo Consiglio fa finta di non capire – la replica di Scopelliti – la mozione è e rimane provocatoria e chiara, se non si parla dei problemi della città non si prende una lira». Ma al voto solo il suo gruppo e i due esponenti del Gruppo misto, ex Pdl, Bordoli e Marco Butti cofirmatari della mozione, hanno votato a favore e la proposta è stata bocciata. [Michele Donegana – ecoinformazioni]

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