Parada/ Intervista a Stefano Martinelli

Stefano MartinelliSi definisce  “riciclideatore” della Parada par tücc, importata a Como nel 2009 grazie al sostegno del Csv dopo averla conosciuta a Bologna: Stefano Martinelli è il coordinatore del Progetto Parada e dei 30 volontari che gravitano attorno alla sua organizzazione nel corso dell’anno, un terzo dei quali si sono occupati con continuità del grosso del lavoro.

Come è andata quest’anno? Direi molto bene, abbiamo avuto circa 350 iscritti ai 22 laboratori, con tanti volti nuovi. È stato molto apprezzato il momento iniziale di presentazione dei vari gruppi alla partenza, che ha valorizzato e reso protagonista ognuna delle esperienze che costruiscono la Parada.

Ci sono stati problemi durante il percorso del corteo nelle vie di Como? Il percorso che abbiamo proposto noi organizzatori era stato pensato per essere poco invadente. I vigili hanno scelto autonomamente di chiudere l’intero girone fuori le mura per mezzora, in realtà però il percorso era studiato per bloccare il traffico il meno possibile e fermare il flusso in viale Cattaneo solo per 5 minuti, durante l’attraversamento della strada. Ci dispiace aver causato disagio.

Siete soddisfatti della partecipazione e del coinvolgimento? Sì, siamo molto contenti; abbiamo calcolato che siano sfilati circa 450 paratisti, compresi gruppi e singole persone che si sono aggiunti all’ultimo per animare l’iniziativa, ma la risposta più bella è stata data dalla molta gente che è venuta appositamente per vedere il corteo, facendolo sfilare tra due ali di folla e lasciandosi coinvolgere dagli artisti, non rimanendo solo spettatrice. È stato il segnale che la città stava aspettando la Parada. Un ringraziamento speciale va fatto a Francesca Miscioscia, la capo costumista e scenografa che ha gestito la direzione artistica dei gruppi e condotto i laboratori di sartoria e scenografia, oltre alla realizzazione della fenice che apriva il corteo.

Il tempo ha provato a rovinare la festa: la Parada come ha reagito alla pioggia? È stata la prima edizione con la pioggia, le prime gocce sono state semplicemente piacevoli e rinfrescanti, mentre quando ha ricominciato con maggiore insistenza ci siamo un po’ preoccupati; in realtà ne siamo usciti galvanizzati, ho visto ad esempio, i percussionisti che hanno coperto i tamburi con i sacchetti di plastica ma hanno continuato a suonare.

Como può iniziare ad aspettare la Parada par tücc 2014? La Parada a Como è nata con l’obiettivo di regalare e regalarci  ma soprattutto per creare nuove relazioni sane tra le persone. Negli ultimi due anni siamo riusciti a coinvolgere meno le associazioni ma è cresciuto il numero delle individualità e dei singoli coinvolti direttamente, anche con legami d’amicizia e percorsi che continuano oltre l’evento. Questo grande patrimonio non potrà continuare ad esistere senza un chiaro sostegno dell’amministrazione pubblica in futuro. [Tommaso Marelli, ecoinformazioni] [Guarda sul canale youtube di ecoinformazioni i video della Parada, leggi il resoconto dell’iniziativa]

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