UniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà/ il viaggio prosegue

Uniamiamo_birrificio (3)Una serata in amicizia e libertà, questo è stato l’incontro organizzato mercoledì sera da UniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà. Tra la partenza e il traguardo è stato il primo vero  momento dopo il viaggio di aprile e maggio in cui Alberto, Andrea, Claudio e Ettore hanno voluto incontrare amici e parenti,  ma anche chi questo viaggio lo ha supportato, promosso e seguito sin dall’inizio, provando a raccontare la molteplicità di strada percorsa, di incontri fatti, di emozioni vissute e di energia positiva accumulata. Una serata quasi improvvisata, attraverso video, immagini e parole che hanno riempito i presenti, accompagnati dalla musica di Sauro e Luca, Le radeau de la Musique. Nel mese e mezzo successivo al viaggio da Como a Palermo, i quattro «splendidi quarantenni» hanno lasciato sedimentare la marea di vita in cui si sono tuffati nel loro percorso, ma adesso sono pronti a ripartire, metaforicamente, lungo la strada che li ha riportati a casa diversi da come l’avevano lasciata, perché «siamo le persone che incontriamo». Non è semplice raccogliere in una sola serata l’intensità di un viaggio lungo 11 giorni, loro ci hanno provato anche attraverso le immagini e le fotografie che hanno immortalato ogni momento di questo progetto. Tutto inizia con Nanni Moretti per le strade di Roma: «Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne». Il desiderio di provare un’impresa, con una buona dose di follia, nato in un giorno particolare di maggio a Milano, nell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, ascoltando le parole di un professore allora sconosciuto, che sarebbe poi diventato compagno di avventura.

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Alberto ha spiegato come da quel momento sia partito tutto, dal coinvolgimento dei tre amici a quello delle associazioni, fino alle imprese e alle realtà che hanno permesso che il progetto potesse andare in porto. La poesia e le canzoni contraddistinguono i racconti, non è facile seguire le decine di soprannomi con cui Alberto chiama amici e luoghi, così come i continui riferimenti che si ricollegano tra di loro: le tre partenze, quella dal confine svizzero, quella comasca  e quella milanese, descrivono chiaramente il desiderio di coinvolgimento e condivisione che hanno segnato l’intero progetto. A Novi di Modena, sconvolto dal terremoto, la prima di numerose accoglienze nei confronti dei quattro vespisti: i volontari del Campo Angelina hanno aperto le loro tende e i loro cuori, allacciando un collegamento che li ha visti tornare proprio lo scorso 22 giugno in quelle terre per il festival Stone by stone. Suoniamo il sisma. Ma non c’era tempo per fermarsi, ogni giorno erano saluti e partenze, con nuovi arrivi e accoglienze: Firenze, con la sorpresa di incontrare vecchi amici e con i sorrisi di gioia nella comunità delle Piagge, quando don Alessandro Santoro e una suora ottantottenne si sono cimentate nella guida a bordo dei grilli. O quando a Popoli, culla abruzzese dell’inventore del motore della Vespa Corradino D’Ascanio, nella festa serale è spuntata una torta con il logo di UniAmiamo l’Italia in Vespa e Libertà. E ancora sotto l’ulivo in via D’Amelio a Palermo, dove il 19 luglio 1992 un attentato uccise sei persone, tra cui il giudice Paolo Borsellino: in questo luogo speciale Rita e Salvatore, sorella e fratello di Paolo, hanno condiviso con Andrea, Alberto, Claudio e Ettore un momento di grande intimità, parlando di potenza della vita e di dolore della morte, mentre i giornalisti lì accanto si sono mantenuti a distanza, comprendendo l’importanza di quel colloquio. Non è bastata una serata per raccontare tutto questo, ma è servita per riprendere il cammino del progetto insieme a chi non ha potuto viaggiare su due ruote insieme a loro, accompagnandoli in ogni chilometro percorso. Nella miriade di idee che circondando UniAmiamo dalla sua nascita, da questa serata potrebbe nascere uno spettacolo teatrale, se un regista volesse riprendere le musiche, i racconti, le immagini e i volti. Per ora rimaniamo in attesa del documentario di viaggio che verrà realizzato dalle decine di ore registrate, per continuare questa esperienza. In Vespa e libertà. [Tommaso Marelli, ecoinformazioni]

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