Presentato il bilancio 2013 alla cittadinanza

BlogBilancio02Per la prima volta a Como una giunta ha presentato il bilancio preventivo in un incontro aperto alla cittadinanza. L’appuntamento arriva dopo un percorso cominciato sette mesi fa con il gruppo Economia, bilancio e partecipazione. Il documento di previsione,  nonostante la crisi e il taglio significativo dei finanziamenti da Roma, non prevederà un aumento delle tasse.

L’incontro di mercoledì 26 giugno aveva lo scopo di spiegare ai cittadini in maniera comprensibile il bilancio e, attraverso esso, le scelte della giunta per la Como che verrà, poichè le cifre e i numeri mostrano l’idea di città futura dell’amministrazione. Nel corso della serata però il progetto della giunta Lucini è emerso solo a tratti, soffocato delle tante voci di bilancio elencate senza un’adeguata spiegazione politica. «Dietro ogni numero si ritrova una precisa scelta e da questo punto di vista dovremo migliorare la comunicazione – ha commentato Giulia Pusterla, assessore al bilancio e relatrice della serata – Facciamo tutto in emergenza, è il nostro problema». Un primo passo comunque verso una gestione partecipata e una maggiore trasparenza nelle decisioni.
Il bilancio di previsione 2013 è figlio di tre forti incertezze. La prima riguarda l’Imu: ad oggi gli introiti degli immobili (esclusi quelli di categoria D) dovrebbero restare al comune. Ciò significherebbe più soldi rispetto all’anno scorso. Però – ed è la seconda incertezza – i comuni “ricchi” dovranno cedere gran parte del “malloppo” – stimato attorno ai 9 milioni e 600 mila euro – al fondo di solidarietà per gli enti bisognosi. La percentuale non è ancora resa nota, si parla del 70 %. Il terzo punto di domanda riguarda la Tares, la tassa sui rifiuti. La proposta della responsabile del bilancio, pur nell’orizzonte d’incertezza normativa che grava sul tributo, è quella di procedere alla sua sistemazione indirizzando la riscossione in due rate a fine luglio e a fine novembre, con la prima comprendente il pagamento del 60% della quota totale. «Voglio ricordarvi che è una previsione e deve essere ancora approvato dal consiglio – ricorda Giulia Pusterla. E aggiunge – I trasferimenti erariali dallo stato ai comuni sono stati azzerati. Nel 2008 erano 21 milioni mal contati, nel 2013 saranno 520 mila. Da Roma non arriva più nulla. Nel 2012 siamo stati costretti a fare una manovra alzando l’Imu. Quest’anno invece non alzeremo le tasse». Nessuna pressione tributaria in più, ma una diversa ripartizione, facilitata anche dalla possibilità di sforare il patto di stabilità. «Como da questo punto di vista è un comune virtuoso – spiega l’assessore – secondo il decreto legislativo i debiti esistenti nel 2012 possono essere pagati in conto capitale senza incidere sul patto. Prima dell’ 8 aprile sono stati versati 2 milioni e 600 mila, i rimanenti 2 milioni 700 mila verranno saldati successivamente. Togliendo dal patto il pagamento potremo fare investimenti in conti capitali».
Un tema molto sensibile per l’amministrazione è quello dell’evasione fiscale: «È il male dell’Italia. A livello comasco abbiamo impostato un settore che ha fatto 138 segnalazioni alla guardia di finanza. Non c’è un euro in bilancio di soldi recuperati dall’evasione ma siamo fiduciosi per il futuro. Prima non c’era niente, stiamo costruendo tutto».
A bilancio la giunta ha messo circa due milioni di euro per la Ticosa. Per l’assessore alla solidarietà e inclusione sociale Bruno Magatti, chiamato sul palco da Pusterla, la problematica è complessa e implica dei rischi per la collettività: «entro il 2013 però dovremo completare il piano di bonifica. Salvo sorprese, ovviamente». Sempre Magatti ha parlato delle grandi sofferenze che sta passando il settore dei servizi sociali: «abbiamo de i costi fissi molto alti, in particolare per anziani ricoverati in strutture ad hoc». Una vera emergenza riguarda la presenza di minori stranieri non accompagnati: «A Como sono ottanta, in tutta la Liguria, per farvi capire, sono meno di sessanta. La legge li affida alla tutela del sindaco e del dirigente senza dare risorse. Su 527 mila euro spesi ne abbiamo ricevuti 27 mila. Abbiamo chiesto ai tre parlamentari comaschi di fare da interfaccia con i ministri Rio e Zanonato, dobbiamo pretendere i contributi che ci spettano».
L’assessore alle attività produttive Gisella Introzzi ha parlato dell’imposta di soggiorno: «sono contenta per il metodo applicato. Abbiamo intercettato con gli albergatori la proposta che i soldi andranno destinati alle attività connesse al turismo». Si parla di 400 mila euro per il 2013, 630 mila a pieno regime: «della prima parte il 25 % verrà destinati a eventi culturali, mostre, miglioramento della segnaletica e valorizzazione dei percorsi culturali. Il rimanente sarà impiegato per la manutenzione del verde, dell’arredo urbano e per il recupero degli spazi».
Il sindaco Mario Lucini in conclusione ha tirato le fila della serata, spiegando alla platea le difficoltà maggiori in cui versa l’amministrazione: «in campo educativo e sociale stiamo stringendo ai servizi essenziali e fatichiamo a sostenere quelli accessori che però contribuiscono alla crescita della comunità». Un altro aspetto in fortissima sofferenza riguarda la manutenzione ordinaria, quella inferiore ai 100 mila euro: «Non avendo risorse, dobbiamo affidarci a quella straordinaria. Ciò significa che se rifacciamo il tetto di una scuola, per intervenire ancora sullo stesso stabile dobbiamo aspettare molto tempo. È un problema incredibile, provate voi a spiegare ai cittadini che non ci sono soldi per far funzionare le fontanelle pubbliche». E sulla vendita dei beni immobili il sindaco è stato chiaro: «abbiamo avuto molte contestazioni. Se però non abbiamo soldi per tirare avanti bisogna vendere. Questo ci ha consentito di non alzare le tasse».
Il prossimo passo sarà la discussione del documento con le associazioni di categoria. L’ incontro è stata possibile grazie al lavoro svolto dall’assessore Pusterla insieme al gruppo Economia, bilancio e partecipazione per rendere più chiaro e comprensibile il bilancio, cercando di trasformarlo in uno strumento capace di coinvolgere amministratori, dipendenti comunali e cittadinanza attiva. Un’ idea ambiziosa che va verso la gestione dal basso della “cosa pubblica” [Andrea Quadroni, ecoinformazioni]

 

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