Cambiano i canoni per acque minerali e termali

acquaRegione Lombardia vara nuove regole, fondi stornati dalle Province ai Comuni.

 

«Grazie alle nuove norme, i canoni che fino ad oggi sono stati versati alle Province, poi sulla base di alcuni progetti, eventualmente distribuiti sui territori, arriveranno direttamente ai territori – afferma l’assessora regionale lombardo all’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi a Bergamo mercoledì 30 aprile –. Il canone, il 50% al momento, ma stiamo vedendo se è possibile fare ulteriori modifiche al progetto di legge, verrà versato direttamente nelle casse comunali che ce lo avranno immediatamente a disposizione per le esigenze del loro territorio, anche in vista del fatto che sono sedi di stabilimento di imbottigliamento, piuttosto che termali».

«Tra le novità, inserite del Pdl Razionalizzazione, approvato dalla Giunta regionale lo scorso 4 aprile, e che ora dovrà ottenere il via libero definitivo del Consiglio regionale nelle prossime sedute, rientrano anche quelle sulla riscossione e la ripartizione dei canoni tra gli enti locali interessati – precisa un comunicato regionale –: dalla Regione alla Provincia, fino ai Comuni, siano essi sede dello stabilimento, oppure semplicemente ricadenti nel territorio interessato dagli effetti indotti legati alla presenza della stessa attività produttiva».

«Il canone che prima veniva versato direttamente alle Province andrà ripartito per il 50% direttamente al Comune, per il 20% alla Provincia a copertura delle spese amministrative e di gestione di tutte le procedure di autorizzazione, mentre il 30% verrà distribuito dalla Regione ai Comuni limitrofi a quelli sedi di stabilimento, per coprire gli eventuali disagi – prosegue Terzi –. I Comuni verranno identificati entro la fine dell’anno con una apposita delibera, pre confronto con i territori interessati. Si tratta di un impegno importante e di un intervento importante che permette ai Comuni di avere l’immediata disponibilità di queste somme che negli anni passati venivano girate dalla Provincia, con gravissimi ritardi dovuti al patto di stabilità. Ad oggi i singoli Comuni che spesso e volentieri sono Comuni montani, avranno la possibilità dal primo gennaio 2015 di poter decidere a cosa destinarli per il proprio territorio. Loro sono quelli che hanno le fonti e gli stabilimenti di imbottigliamento e loro saranno quelli a cui arriveranno veramente i canoni». [md, ecoinformazioni]

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