Giorno: 8 Dicembre 2014

12 dicembre/ Occidoriente terra di mezzo

ABCOteatroSpettacolo teatrale liberamente ispirato al racconto Il manichino dietro il velo di Sadegh Hedayat, con Laura Negati e Marco Ballarini, venerdì 12 dicembre alle 21 all’Auditorium don Guanella, in via Tommaso Grossi 18, natale di solidarietà per i bambini del Burkina Faso «Per tutelare i bambini e offrire loro cure, protezione, istruzione e possibilità di crescere in ambienti sani», organizzato da Assocazione Burkinabè di Como (Abco) in collaborazione con Teatro in mostra. Offerta libera.

9 dicembre/ Giornata della legalità

anna-canepaSi svolgerà martedì 9 dicembre dalle 9 alle13 nell’Auditorium del Politecnico di Como in via Castelnuovo, 7 (Aula magna) L’educazione alla legalità e le azioni di contrasto nei confronti della criminalità. All’incontro, dopo saluti e interventi istituzionali, interverrà Anna Canepa, sostituta procuratore nazionale antimafia, che dialogherà con i giovani delle scuole superiori di Legalità e azioni di contrasto nei confronti della criminalità. La Giornata è a cura della Rete generale delle scuole della provincia di Como.  

L’assessore alla Legalità Marcello Intorno nel promuove la partecipazione all’iniziativa sottolinea in una nota che «Oltre 400 giovani in rappresentanza delle scuole di Como saranno i protagonisti di un incontro diretto a coltivare la massima consapevolezza sul tema della legalità e della lotta alla criminalità. L’Italia ha necessità di una profonda e diffusa riforma anche morale e culturale per abbandonare il triste primato di essere uno dei  paesi europei maggiormente corrotti e nel quale circa il 15% della ricchezza nazionale annua è di derivazione criminale. I giovani ricevono il danno maggiore, è quindi essenziale il loro protagonismo nella lotta alle mafie e alla corruzione. Il Comune di Como intende essere tra i protagonisti in queste azioni dirette alla diffusione della cultura della legalità e del contrasto alla criminalità e parteciperà alla giornata del 9 dicembre con la massima condivisione del lavoro fatto dai docenti e dagli organi dirigenti delle scuole della provincia ai quali rivolge un sincero ringraziamento».

Luca Michelini: centrosinistra sfarinato

sfarinamentoLuca Michelini, osservatore impietoso e criticissimo della azioni della politica locale comasca, ha affidato alla mailing list  Democrazia economica l’articolo che riprendiamo augurandoci che tanta nettezza d’opinione generi risposte altrettanto chiare. Spesso la discussione è invece bloccata, soprattutto nel centrosinistra, da una sorta di congiura del silenzio un po’ parrocchiale un po’ omertosa (le critiche se vengono dal territorio amico sono considerate atti di tradimento) che sempre Michelini stigmatizza in una sorta di “Premessa psicodrammatica” al suo testo che ugualmente riportiamo integralmente.

«Città minuscola, Como: ove è precluso qualsivoglia ragionamento di carattere generale, perché le persone si offendono sul piano personale, sempre. Naturalmente dimenticando che i loro ragionamenti, generali o personali che siano, inevitabilmente entrano nella carne degli altri. Ma si vuole che il coltello si ficchi nella carne con cortesia, anzi meglio: con moltissima ipocrisia. Città piccola, anzi piccolissima, medioevale: dove la politica è di famiglie e gli scontri, alla fine, sono sempre di sangue. Dove l’esercizio fondamentale è quello di appiccicar etichette agli esseri umani, applicando al mondo le proprie logiche di bottega. Piccola e sostanzialmente pallosissima… L’origine dello sfogo? L’ennesimo politico che, invece di rispondere ai miei ragionamenti, si offende sul piano personale e chiude i rapporti… 

In ordine sparso: paratie, traffico e tutto il resto

  1. La cronaca amministrativa di questi tempi di crisi è tristissima, se non stupefacente. Basti pensare a quanto sta avvenendo a Roma.

Como, per fortuna, sembra una città più tranquilla, anche se mi pare che vi sia una cappa di silenzio impenetrabile su tutti i lavori pubblici deliberati dalle passate amministrazioni.

Ma se veniamo alla nuova giunta di centro-sinistra che governa la città, non mi pare che ci sia da stare allegri. Certo la crisi morde sempre di più (e non manca molto ad una radicalizzazione di ogni forma di scontro) e la politica economica del Governo in carica proprio non sembra riuscire, e non sembra che abbia la volontà di cambiare passo rispetto i governi del passato. In ogni caso, mi sembra evidente che a Como l’amministrazione proceda in ordine sparso.

  1. Prendiamo il lungolago. Pare che, grazie alla Regione, si sia messo a punto un progetto finale, probabilmente compreso di mini-paratie per l’acqua alta. Ma poi l’assessore alla viabilità propone di chiudere il lungo-lago alle autovetture, pur garantendo l’apertura nei momenti di punta.

Ora, delle due l’una: le paratie potevano avere un senso se il problema era quello del traffico; ché altrimenti sarebbe stato molto più logico (e mi pare che vi sia stato qualche architetto comasco ad averlo proposto) ripristinare l’antica mezzaluna del porto, consentendo al lago di fare il proprio capriccio, che poi è il calcolo economico del consorzio che gestisce le sue acque. Decidere, al contrario, di fare entrambe le cose mi pare un enorme spreco di denaro pubblico. Di più: mi sembra la manifesta conferma che non si abbia la più pallida idea di quale città progettare.

  1. Pare che l’assessorato alla viabilità abbia commissionato uno studio di fattibilità per capire se e in quale misura il lungo lago si possa chiudere, parzialmente, al traffico.

Anche in questo caso mi pare che lo spreco di risorse pubbliche sia indubbio, anche se infinitamente minore del precedente: ma cosa ci stanno a fare un assessore e i circa 800 dipendenti comunali, se non per sapere e, in caso contrario, per imparare a gestire, con gli strumenti più opportuni, proprio il traffico? E poi: anche visti gli scandali in corso (in Lombardia, come a Roma), non sarebbe il caso di finirla una volta per sempre con le consulenze esterne?

E infine: se il problema è quello del traffico, cominciare a risolverlo da un suo micro-sottoinsieme (il lungolago, per altro strategico) mi sembra davvero sconsiderato. E’ il famigerato “girone” a dover essere radicalmente ripensato e solo un progetto complessivo può guidare la risoluzione dei sottoinsiemi (tanto più se strategici).

  1. L’assessorato all’urbanistica ripropone un vecchio progetto di Confindustria, se non ricordo male, ai tempi in cui Confidustria dimostrava una enorme lungimiranza, come quella di fare un depuratore… in città (ma allora i comaschi illuminati consideravano quel luogo… una “periferia”!): fare un parcheggio sotterraneo in viale Varese. L’idea di fondo, se ancora non sbaglio, sarà di rendere ZTL anche quel viale.

Non entro nel merito della sponsorizzazione di questa idea, di una nota impresa locale, anche se sarebbe opportuno avere la massima trasparenza e tracciabilità di questa nuova sinergia pubblico/privato, in un periodo di enorme crisi del settore edilizio. Mi domando, piuttosto, come si possa ancora pensare di portare il traffico fino dentro le mura della città e come sia possibile non trovare un modo efficace per utilizzare i parcheggi già esistenti, alcuni delle vere e proprie cattedrali nel deserto, o riqualificare le tante aree dismesse.

Infine: dischiusa la possibilità di fare anche in centro storico della grande distribuzione, quale politica urbanistica concreta questa amministrazione propone per questa parte fondamentale, ma sempre più disabitata (e quasi spettrale) della città? Si tratta di costruire parcheggi per consentire di far compere in un supermercato-monumentale in centro storico? In attesa di prossimi insediamenti commerciali (ce ne sono? e chi sono?), si è pensato di censire l’emergenza abitativa e di escogitare forme contrattuali consensuali e non punitive ma incentivanti, per aprire i vani sfitti a chi ne ha urgente bisogno? E’ troppo chiedere che 800 dipendenti comunali siano in grado, sotto la direzione politica e tecnica, di creare sapere e di progettare proposte?

  1. In ordine sparso, dunque; e sul piano politico uno sfarinamento della compagine che aveva vinto le elezioni. La concezione dell’amministrazione di tutte le forze politiche uscite vincitrici dalle scorse elezioni (anche quelle distaccatesi dalla maggioranza) non sembra segnare nessuna significativa discontinuità: solo gli assessori “sanno e fanno” e la città subisce politiche nate in cerchie ristrettissime, di persone come di idee. Nessun ruolo significativo dei consiglieri comunali e del Consiglio comunale e nessuna seria organizzazione politica che voglia e sappia valorizzare le tante energie cittadine inutilizzate. Infine, nessuna seria opposizione politica.

E’ però bene ricordarsi che il disordine non è casuale, ma è sempre funzionale ai rapporti di forza esistenti nella cosiddetta società civile, sempre più caratterizzata da spaventose asimmetrie di opportunità e pronta a piegare a proprio esclusivo vantaggio, con immensi danni collaterali per la comunità, le istituzioni pubbliche.

  1. Dulcis in fundo: incredibile, ma pare che l’amministrazione abbia chiamato a rifare il “girone”… il suo ideatore! Con tanto di paginone della “Provincia” che sponsorizza, asetticamente, l’iniziativa.

Come se nulla fosse; come se quel girone non sia stato all’origine di un innalzamento senza precedenti dell’inquinamento e del caos cittadino.  Avanti così, in ordine sparso! [Luca Michelini]

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