Giorno: 20 Luglio 2015

Castello Baradello, un nuovo museo

baradelloMuseo archeologico, Parco Spina Verde e Soprintendenza hanno lavorato per una nuova esposizione, «I lavori sono ormai in fase di ultimazione» annuncia il Comune di Como.

«Presto i visitatori potranno finalmente ripercorrere la storia della nostra città grazie ai reperti che verranno esposti all’interno dell’antica torre – spiega una nota di Palazzo Cernezzi –. L’intervento, promosso dal Parco Spina Verde in collaborazione con il Museo archeologico di Como e la Soprintendenza archeologia della Lombardia, prevede di trasformare il Castello in una sorta di “Torre del Tempo”, con un percorso interno che spazia dalle origini di Como fino ai giorni nostri».

«I reperti archeologici, finora conservati nei depositi del Museo Archeologico “Paolo Giovio”, sono stati trasferiti al Castello nei giorni scorsi e vengono ora disposti in apposite vetrine che saranno accompagnate da didascalie messe a punto dal Museo di concerto con la Soprintendenza – si spiega –. I reperti archeologici provengono dagli scavi condotti al Baradello dall’architetto Luigi Mario Belloni negli anni Settanta, a cui si aggiungono gli interessanti materiali recuperati nel corso delle campagne di scavo condotte successivamente negli anni 2008-2010 sotto la direzione dei Musei civici di Como, su concessione del Ministero».

«Queste nuove ricerche hanno previsto un approccio moderno e multidisciplinare e hanno portato importanti risultati – prosegue e precisa la nota –. Si sono potute approfondire le conoscenze sulle fasi più antiche del Castello, che possono ormai essere datate con certezza all’età altomedievale (V-VI sec. d.C.). È stata inoltre identificata una cerchia muraria più esterna che circondava e proteggeva il complesso fortificato, in aggiunta alle altre due finora note. Gli studi sono ancora in corso ma alcuni dei risultati sono già stati divulgati anche su riviste scientifiche internazionali. L’esposizione consentirà di condividere i dati raccolti con la cittadinanza, con i turisti e con gli studenti, valorizzando pienamente i materiali restituiti dagli scavi, che acquistano un maggiore significato ora che sono esposti nel loro luogo di origine». [md, ecoinformazioni]

Free and Open Source Software for Geospatial (Foss4g) Europe

FOSS4G_Como_foto di gruppoÈ terminata la seconda edizione dell’incontro sulla cartografia collaborativa.

«Più di 100 presentazioni, 6 track scientifiche e 10 workshop», oltre ai 400 partecipanti sono i numeri della «conferenza che ha riunito a Como gli utenti e gli sviluppatori di Foss4g di tutto il mondo», che «si è confermata un’importante tappa per la rete di esperti europei che da anni si dedicano alle tecnologie free e opensource, per la condivisione della conoscenza scientifica e per la diffusione pubblica di concetti nuovi come Terra digitale partecipata e di Internet dei luoghi». Una opportunità per tutti, ma anche per le amministrazioni pubbliche che potrebbero passare, come per molti altri programmi, da software proprietario a open socurce.

«Per celebrare l’International Map Year al Foss4g Europe 2015 sono stati organizzati 4 map party» spiegano gli organizzatori e Maria Antonia Brovelli, prorettrice del Polo territoriale di Como del Politecnico di Milano, precisa: «Abbiamo mappato diverse aree della città con Openstreetmap e l’Emomap appositamente sviluppata dall’Università di Vienna e dal Politecnico di Milano, e tassello per tassello un’area dell’edificio di via Valleggio grazie ad un indoor mapping. Gli esperti hanno spiegato l’utilizzo degli strumenti, e poi hanno accompagnato i partecipanti, divisi in gruppi, in giro per Como a raccogliere i dati georeferenziati».

Che cos’è l’Emomap? Con l’emotional mapping: «Le persone, attraverso una app, potranno costruire le aree che più gradiscono della città, fornendo anche uno strumento di lettura e governo del territorio».

L’incontro è stata anche l’occasione per la premiazione, nella plenaria finale, del Nasa World Wind Europa Challenge, «la sfida lanciata dall’Ente nazionale per le attività spaziali e aeronautiche statunitense in collaborazione con Jacobs University, Politecnico di Milano, Hunagi e Graphitech per incentivare la realizzazione di soluzioni sostenibili e al servizio di enti locali, regionali, nazionali o internazionali per la condivisione di dati territoriali che aiutino a ridurre i costi e a migliorare i processi decisionali delle politiche ambientali europee». Oltre che dello Europa Bull Award, vinto dal team Alaska Europa Challenge, che ha sviluppato un progetto sulla possibilità di individuare i terremoti attraverso un attento monitoraggio del campo magnetico l

ocale e delle anomalie nell’accumulo di energia, prima che le energie si sprigionino nel terremoto stesso», e del GeoForAll Global Educator Award 2015, «premio internazionale istituito dalla community GeoForAll per riconoscere l’impegno di chi contribuisce ad allargare i confini della conoscenza free and open source e a divulgarla, supportando la diffusione dell’istruzione a beneficio della costruzione di cittadini del mondo sempre più consapevoli», vinto da Sterling Quinn (Pennsylvania State University)».

La community Foss4g si ritroverà a Seoul in Corea del Sud nel prossimo settembre. [md, ecoinformazioni]

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