
ecoinformazioni 518 settimanale/ La favola della (libera) informazione
Anticipiamo dal numero 518 del settimanale ecoinformazioni l’editoriale di Fabio Cani La favola della (libera) informazione.
C’era una volta (quando almeno la volta c’era, perché adesso, a volte, manca anche quella) una bocca. La bocca parlava, parlava, parlava. “Cosa fai?” le disse un’altra volta un orecchio. “Parlo, e tu?”. “Ah, carina, io ascolto”. “Bene, molto bene, sembriamo fatti l’una per l’altro”
E se andarono in giro per il mondo, a braccetto, per quanto fosse piuttosto difficile per una bocca e un orecchio andare a braccetto. La bocca parlava e l’orecchio ascoltava. Poi ci si mise una mano, che scriveva, e un occhio (anche due a volte) che leggeva.
“La trama si infittisce”, pensò un cervello, che passava di lì e cercava di riflettere. “Ma cosa fanno?” chiese una testa (non del tutto vuota).
Il cervello ci pensò su e alla fine sentenziò, per quanto con un po’ di dubbi (era un cervello assai cauto): “Mi pare che facciano informazione”. “Ma perché?” ribatté la testa. “Perché… Perché… perché sono liberi” fu la risposta. E tutti vissero felici e contenti.
Lo so, lo so. La favola non è un gran che. Se sapessi fare di meglio sarei Fedro, Perrault, o almeno Mamma l’oca. Invece no. Vi tocca sorbirvi uno dei condirettori di ecoinformazioni con una favoletta che non è un gran che, ma a cui tutti comunque credono (o fanno finta di credere). Fare informazione non è semplicemente chiacchierare, ascoltare, scrivere e leggere. Anche noi, nel nostro piccolo, come le formiche, oltre a incazzarci, lo sappiamo e lo dovrebbero sapere anche le persone che oltre a leggerci e ad ascoltarci cercano di capire.
Fare informazione libera è molto di più. E per fare molto di più e molto meglio è indispensabile il contributo di tutti: ideale, intellettuale ma anche materiale, esattamente come noi che oltre a metterci la nostra intelligenza (poca, dirà qualche vipera) ci mettiamo le nostre risorse.
Per questo, per farvi sentire in colpa, ma anche per ringraziarvi, abbiamo organizzato il pomeriggio del 20 dicembre allo Spazio Gloria. Per raccontarvi il libro sulla vicenda di Ion Cazacu e per raccontarvi altre vicende di migrazione e movimento. In più: un cinema, un premio nobel, un gruppo musicale, molte immagini, parecchie parole, diverse pagine stampate, persino un po’ di pasticcini. Ma soprattutto voi. Senza di cui la libera informazione, semplicemente, non esiste. Ah, certo, non dimenticate il conquibus.[Fabio Cani, ecoinformazioni]
Com Com
Domenica 20 dicembre
Allo Spazio Gloria
Via Veresina 72 Como
Alle 15
Presentazione del libro
Un uomo bruciato vivo, storia di Ion Cazacu .
Intervengono: Florina Cazacu ,Dario Fo, premio nobel per la letteratura ,Ugo Giannangeli, difensore della famiglia Cazacu, Mario Agostinelli, Forum sociale mondiale, Alessandro Tarpini, segretario generale della Camera del Lavoro di Como.
Coordina Jlenia Luraschi, Arci-ecoinformazioni
Alle 18
PanGea [Coi nostri naufraghi cuori]
Videoconcerto del Trammammuro.
Claudio Bonanomi (chitarra), Pierangelo Galletti (basso), Marco Lorenzini (oboe, armonica), roberto nedbal (percussioni), Andrea rosso (chitarra, video), Marta Tangredi (voce) .
Presentazione di Fabio Cani, presidente di Arci-ecoinformazioni.
Alle 19.30
Buffet mediterraneo con la pasticceria marocchina, il tè alla menta, altre piacevolezze salate e naturalmente panettone e spumante per festeggiare l’anno nuovo.
A tutti i partecipanti sarà donata una copia di Otium 2016, il calendario dei dì di festa.
ecoinformazioni, diciassettesimo anno di informazione senza padrini e senza padroni
La partecipazione all’iniziativa è un privilegio riservato ai soci Arci, sottoscrizione per ecoinformazioni da 10 euro.
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