2015: per l’amministrazione di Como un anno “faticoso ma importante”

La conferenza stampa di fine anno del sindaco e dell’amministrazione di Como comincia – il 30 dicembre 2015 – dal fondo, cioè dall’attualità (o dall’emergenza che dir si voglia) della situazione ambientale.

Dati alla mano,  Mario Lucini chiarisce che la situazione attuale è grave, ma sempre meno di quanto succedeva fino a pochi anni (parafrasando il titolo di un vecchio, ma sempre attuale film con Alec Guinness verrebbe da dire: situazione disperata ma non seria…) e quindi difende la scelta di non adottare divieti “punitivi” per la popolazione – come il blocco del traffico – che non avrebbero influenze significative sugli agenti inquinanti; viceversa – sostiene – il problema necessita di un’azione “educativa” a più lunga scadenza, per modificare i modelli di comportamento della popolazione medesima. Intanto annuncia il raggiungimento di un accordo per il biglietto unico di area urbana fino al 6 gennaio.

L’assessore Bruno Magatti conferma questa tendenza e sottolinea che l’incontro a livello regionale con gli assessori all’ambiente di quasi tutti i capoluoghi è stato un confronto vero e che solo da politiche di più ampio respiro può venire qualcosa di decisivo.

Intanto, quanto i modelli di comportamento siano cambiati lo si è potuto verificare zigzagando in un labirinto di auto ferme in coda sabato, domenica, lunedì… In attesa di modifiche nelle politiche globali si può decidere – secondo la propria, personale sensibilità – se affidarsi alla divina provvidenza o fare la danza della pioggia.

Anche sui botti di fine anno, Lucini anticipa decisioni coerenti con la legislazione vigente [Leggi l’ordinanza] e polemizza garbatamente con i divieti “sparati” da altre amministrazioni e rilanciati con grande enfasi dai mezzi di comunicazione che, in realtà, andando a leggere la lettera delle ordinanze, non possono che limitarsi a vietare ciò che è già vietato; quindi, la giunta di Como ribadirà l’utilizzo consentito dei fuochi di artificio, vietandone espressamente l’uso in situazioni anche di potenziale pericolo (come i luoghi affollati).

Passando poi al riassunto di quanto fatto nel corso del 2015, il sindaco non nasconde una certa soddisfazione per la grande mole di lavoro svolto «di cui – dice – non ci si rende conto fino a che non la si mette nero su bianco in fila». Ma l’“elenco” resta un po’ stanco e non si eleva quasi mai al di sopra della semplice serie di titoli; non c’è un grosso sforzo di riunire i fatti in serie significative, magari “trasversali”, per comunicare quali sono state le scelte, gli sforzi prioritari e – perché no? – anche le preferenze nell’attività dell’amministrazione. Certo c’è molta cultura (con un passaggio “ottimista” su Como capitale italiana della cultura, in cui – secondo Lucini – ci sono state più luci che ombre), c’è un po’ di Expo, ci sono le asfaltature e i lavori alle scuole (finalmente!). Ma si fatica a cogliere il filo conduttore. Alla fine dell’elenco, Lucini non nasconde le due mancanze più importanti: il Lungo Lago e la Ticosa, su cui il Comune non è riuscito – nonostante qualche passo in avanti – a concludere le operazioni, le trattative e le procedure necessarie. «È una responsabilità che ci sentiamo sulle spalle» dice. Dal tavolo una giornalista aggiunge che rimane irrisolta anche la questione della “mezza” tangenziale… «Vero – risponde Lucini – ma in quel caso le possibilità di intervento del Comune sono ancora minori».

Per chiudere, un passaggio sul punto unico di cottura per le scuole, su cui l’amministrazione aveva investito molto e per il quale proprio in questi giorni si è riscontrata la necessità di uno stop. «È indispensabile prendersi un po’ di tempo per tutte le verifiche necessarie a fronte di nuove situazioni e nuove valutazioni emerse», dice il sindaco, proprio per l’importanza della questione e per l’entità dell’investimento (repentinamente lievitato da circa 700 mila euro a circa 1 milione e 200 mila); comunque viene ribadita con forza l’intenzione da parte dell’amministrazione comunale di gestire in proprio il servizio.

Il tono è complessivamente moderato: qualche soddisfazione, qualche speranza, qualche criticità, ma senza enfasi.

Questo – dice Lucini – «è stato un anno faticoso ma importante». Domani è un altro anno e si vedrà.

A proposito: il 2016 è bisestile e – secondo le credenze popolari – non porta bene…

[Fabio Cani, Valeria Peverelli, ecoinformazioni]

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