Camerlata/ nido chiuso senza progetto

asilinidonoLa Cgil non accetta la chiusura dell’asilo nido di Camerlata proposta dal Comune di Como e denuncia l’inidisponibilità delle assessore comunali comasche Marelli e  Magni all’elaborazione di progetti condivisi e strutturati per l’adeguamento dell’offerta pubblica di asili nido in città.

Sembra che la logica che vede il governo nazionale incapace di considerare l’esistenza di rappresentanze dei lavoratori trovi applicazione anche locale al punto che le organizzazioni sindacali conoscono dalla stampa gli esiti di “razionalizzazioni”, provvedimenti che con una deriva semantica ormai generalizzata erroneamente vengono presentati come atti ragionevoli, ma sono in realtà dismissioni con scadimento dei servizi pubblici essenziali, dei diritti dei cittadini e delle cittadine e delle condizioni lavorative degli addetti. E a proposito di deriva semantica è davvero imbarazzante che si continui a indicare come “passive” le voci di spesa che in realtà sono investimenti, la ragione stessa dell’esistenza delle pubbliche amministrazioni e la ragione per la quale è giusto pagare le tasse. Se infatti l’erogazione di servizi non fosse in “passivo” vorrebbe dire che l’amministrazione pubblica si sarebbe completamente ridotta a azienda privata.  Leggi nel seguito il comunicato della Cgil.

«La chiusura dell’asilo nido di Camerlata,di cui veniamo a conoscenza tramite gli organi di stampa, incontra la netta contrarietà della nostra organizzazione.

Avevamo chiesto agli assessori Magni e Marelli di convocare un tavolo di studio relativo alla situazione dei nidi comaschi, ci troviamo invece con una decisione già presa. Occorre dire che dietro quella che viene definita un’opera di razionalizzazione, non si intravede alcun progetto strutturato. Quest’iniziativa apre invece ad un percorso, pluriennale, di dismissione del servizio. E’ infatti evidente che se la politica del personale esclude,seppur su numeri limitati dalle norme, alcuna assunzione nel settore, di razionalizzazione in razionalizzazione si arriverà alla chiusura totale.

I fatti: il fabbisogno triennale del personale, approvato col parere negativo dei sindacati, non prevede per i prossimi anni nessuna assunzione di personale asili nido. Camerlata rappresenta un quartiere che, con il completamento della cittadella della salute e l’insediamento Esselunga, vedrà,  presumibilmente,  una richiesta di maggiori servizi. Il nido di Camerlata registra una frequenza notevole di stranieri, ha un ruolo di integrazione nel quartiere ed una valenza che va al di la dei numeri.

Intraprendere iniziative di questo genere, fuori da un contesto progettuale e senza affiancarlo ad una politica del personale significa scegliere la strada più semplice ma foriera di ricadute negative.

La vera razionalizzazione, quella delle mense, registra ritardi preoccupanti ed ipotesi di privatizzazione ormai evidenti. Chiediamo quindi che l’Amministrazione sospenda qualsiasi decisione e dia risposta, alla richiesta reiterata e ad oggi inspiegabilmente inevasa, di convocazione di un incontro di approfondimento con le organizzazioni sindacali». [Matteo Mandressi, Fp Cgil Como]

 

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