
Alla festa di Borghi
Sabato 28 maggio Sotto il cielo di Como Borghi, prima festa di quartiere di una zona di Como che alcuni cittadini descrivono come “pericolosa” e “problematica”. Come osservato da Stefano “Teto” Martinelli -, coordinatore del progetto Radici e ali (entro il quale la festa si inserisce), referente della cooperativa sociale Lavoro e solidarietà (Csls) e già attivo da anni con L’Isola che c’è e Parada par Tücc, la complessità di Como Borghi è un dato reale.
Ciò è vero dal punto di vista urbanistico, come ben testimoniato dalla mostra storico-fotografica curata dal coordinamento Auser cittadino (ecoinformazioni ha dedicato a Como Borghi il supplemento nel numero 435); tuttavia, è prima di tutto un tessuto sociale e culturale sempre più diversificato a caratterizzare il quartiere, non diversamente da quanto accade in altre aree ancor più periferiche, quali Ponte Chiasso, Camerlata o Rebbio.
Diversamente che per quest’ultimo quartiere, tuttavia, la cui terza festa annuale si è tenuta tra sabato 28 e domenica 29 maggio (guarda foto), lo stesso tipo di iniziativa rappresenta una novità per Como Borghi. Una novità piuttosto ben recepita, considerando che negli spazi ospitanti gli eventi – e in particolare nei parchi di via Leoni, nel corso della mattinata, e di via Anzani, nel pomeriggio – sono affluite alcune centinaia di visitatori, tra i quali un buon numero di giovanissimi “migranti di seconda generazione”, una definizione carica di sottintesi che per molti appare ancora difficile da abbandonare, soprattutto al di fuori di un contesto scolastico e ricreativo intrinsecamente multiculturale.
Guarda la scaletta completa degli eventi con l’elenco delle associazioni coinvolte.
Al tempo stesso, Sotto il cielo di Como Borghi può essere inteso come coronamento di Radici e ali inteso nel suo insieme. Finanziato dalla Fondazione Cariplo con la partecipazione di circa trenta associazioni attive sul territorio locale, il progetto aveva vinto nel 2013 un bando indetto dal comune di Como, proponendo un piano di valorizzazione di Como Borghi comprensivo di una ristrutturazione di spazi pubblici dell’area e, soprattutto, di un percorso promotore di una maggiore coesione sociale, che coinvolgesse le istituzioni, una rete di associazioni attive nel quartiere o nella città, e gli stessi residenti. Negli ultimi tre anni, gli spazi pubblici di Como Borghi (parliamo dei due sopracitati parchi pubblici, della caserma Carlo de Cristoforis e di quella dei Vigili del Fuoco, degli oratori di san Bartolomeo, san Giuseppe e san Rocco e delle scuole dell’Istituto comprensivo che dal quartiere prende il nome) hanno ospitato diverse opportunità di incontro e di collaborazione, l’esito di ognuna delle quali è dipeso dal contributo dei partecipanti, non soltanto in senso finanziario, ma anche in termini di proposte e disponibilità ad un confronto attento e costante.
Sotto il cielo di Como Borghi può essere considerato un esperimento efficace, che ha permesso alle associazioni promotrici di intraprendere nuovi contatti e forme di collaborazione tra attori laici e religiosi, e che, ci auguriamo, potrà essere riproposto negli anni a venire. In questo senso, bisogna riconoscere a Radici e Ali il ruolo di “apripista” nello sviluppo di una cittadinanza e di una comunità locale più consapevoli ed attive, quindi nel superamento della percezione negativa del quartiere. Non sempre è possibile prevedere con esattezza gli sviluppi di un progetto condiviso, ma, come insegna l’esperienza di Radici e Ali, molto spesso possono esserci sorprese positive e incoraggianti. [Alida Franchi, ecoinformazioni]
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