
Luigi Nessi/ A Bologna il 2 agosto
Andare a Bologna il 2 agosto è ripercorrere la storia scritta con il sangue nel nostro Paese dai fine anni ‘60 alla metà degli anni ’80… pensate e riflettete… Piazza Fontana, Brescia,Il Treno a San Benedetto Val di Sambro, Moro,Ustica, Bologna 2 agosto, un’altro treno ancora… e il terrorismo nero e il terrorismo rosso… tanti morti innocenti,tante città martiri, una geografia del dolore.
Andare a Bologna il 2 agosto è testimonianza di democrazia, è ripensare a quegli anni tragicii e impegnativi che hanno messo a dura prova il nostro Paese.
Andare a Bologna il due agosto è pensare a chi ha colpa di queste stragi… la difficoltà di trovare i colpevoli. Il manifesto ufficiale della manifestazione di oggi, sotto l’elenco dei morti, recitava: «il paese deve sapere chi, tramite Licio Gelli, fu tanto determinato contro la democrazia da finanziare la strage con 85 morti e 200 feriti».
Andare a Bologna il 2 agosto, è vedere che c’è tanta gente che non dimentica, che vuole una Italia democratica e serena, fatta di lavoro, di studio,di partecipazione. Cosa oggi condivisa anche dalla Comunità islamica di Bologna, presente al corteo.
Andare a Bologna il 2 Agosto è ripensare alla famiglia Mauri, una famiglia che viveva serena nella nostra città, mamma, papà, la figlia di 6 anni. Come ho letto: dolore e ira.
A Bologna, oggi 2 agosto sono andato con la collega consigliera comunale Elide Greco e con due Vigili urbani a rappresentare il nostro Comune, la città di Como.
E come tanti, ho condiviso le parole di Simonetta Saliera presidente dell’Assemblea della Regione Emilia-Romagna: «Vogliamo la verità su tutte le stragi,ogni amnesia nasconde una sommaria amnistia». [Luigi Nessi]