Inerzia irrersponsabile in attesa del prossimo lutto cittadino

Con la lettera aperta che pubblichiamo integralmente i volontari e le volontarie di Como accoglie denunciano l’insostenibilità di una situazione drammatica che può trasformarsi ogni giorno in tragedia, segnalano l’indifferenza delle istituzioni che non assicurano i diritti fondamentali alle persone non accolte in città e lamentano  che sindaco e prefetto e vescovo di Como negano persino l’incontro a chi agisce ogni giorno per assicurare un minimo di dignità  a centinaia di persone.

«È arrivato il freddo com’era prevedibile che fosse e com’è giusto e naturale che sia. Questo lo sapevamo tutti e sappiamo anche che almeno 200 persone dormono ogni notte all’aperto.

Sappiamo che la struttura che ospita i Senza Fissa Dimora nei mesi più freddi, e che apre normalmente il primo dicembre, può dare un tetto per la notte a una quarantina di persone a rotazione: chi ci dorme deve lasciare il posto a chi è all’aperto, a turno.

Data l’inesorabile alternanza delle stagioni, abbiamo scritto un mese fa alle autorità cittadine – Prefetto, Sindaco, Vescovo – chiedendo loro un incontro, senza la pretesa di avere la soluzione in tasca, ma semplicemente per cercare insieme una possibile soluzione, offrendo la nostra disponibilità a collaborare e ad aiutare.

Finora non abbiamo ricevuto né udienza né risposta. Noi possiamo aspettare, ma l’inverno no.

Già l’anno scorso, nei primi giorni di freddo, un giovane aveva rischiato la vita per ipotermia.

Non vorremmo celebrare un’altra giornata di lutto cittadino per qualcuno che muore assiderato a causa di una risposta inadeguata o tardiva da parte delle istituzioni.

Noi volontari di Como Accoglie portiamo un minimo di conforto – taniche di acqua calda, coperte, latte e tè caldo, relazioni umane – ai ragazzi che dormono sotto l’autosilo di Val Mulini: sono circa 50,  hanno chi la  procedura di richiesta di asilo in corso chi addirittura un  regolare permesso di soggiorno già ottenuto .

Non sono dunque illegali ma purtroppo poiché  basta assentarsi per più di 72 ore dal centro di accoglienza per perdere il diritto all’accoglienza ,  loro  lo hanno perso.

Per essere precisi con il “diritto all’accoglienza” hanno perso la copertura economica  ovvero i circa 35 euro al giorno che vengono erogati ai centri che li ospitano.

La scorsa notte le raffiche di vento portavano la pioggia fino in fondo al riparo. Una notte così  bagnata e fredda è invivibile e inaccettabile.

E non vogliamo neanche pensare che queste sofferenze umane ci lascino indifferenti, che si scelga di ignorarle.

Ci sentiamo profondamente a disagio per il poco che possiamo fare, per le risposte che non possiamo dare, per la nostra città che non riesce, in presenza di spazi vuoti agibili, a offrire almeno un riparo per un’accoglienza notturna calda e dignitosa.

Se un giovane nel freddo della notte non ci muove a pietà, mentre ci fanno tenerezza un cagnolino o un gattino lasciati fuori dalla porta, allora dobbiamo cominciare a interrogarci sui nostri valori di riferimento». [Como accoglie]

2 thoughts on “Inerzia irrersponsabile in attesa del prossimo lutto cittadino

    1. SCANDALOSO, IMMORALE e, sopratutto da parte di chi si professa cristiano, SACRILEGO.

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