Enclave Mediterranea

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È proprio vero. Il Lario è un enclave mediterraneo. Naturale quindi che Mediterranea abbia attraccato anche a Menaggio. Si conferma, dopo la bella serata dell’Arci provinciale a Como del 31 ottobre e quella del 23 novembre al circolo Arci Virginio Bianchi a Cantù, con il grande successo il 12 gennaio della Cena Mediterranea, organizzata da Un miglio non ci basta  a Menaggio, l’impegno dell’attivismo lariano per dare sostegno alla missione animata da Arci, Yabasta e tante altre organizzazioni che permette alla nostra nave Ionio di essere presente nel mare flagellato dal razzismo xenofobo del governo italiano e dall’insensibilità dell’Europa. 

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Bella serata!

Queste sono le occasioni che mi riconciliano col mondo, col territorio, con le persone. E … ne avevo un gran bisogno.
Ottima la cena, caldo l’ambiente, franco, sincero, commovente il discorso di Fratoianni. E gli adolescenti con la loro allegra professionalità e le domande curiose e serie dei bambini. E il pubblico silenzioso, attento, partecipe. Grazie.
E ultimo, ma non per importanza: un bel po’ di miglia regalate a Mediterranea Saving Humans! [Lella Greppi per ecoinformazioni]

Il 12 gennaio, al Lido di Menaggio organizzata da #UnMiglioNonCiBasta (Associazione in viaggio, Arci settima generazione, Il cerino onlus, Associazione LariOm) si è svolta  la meravigliosa, intensa e partecipata manifestazione in sostegno di Mediterranea, il progetto, la nave italiana per monitorare e se necessario soccorrere i migranti che tentano di attraversare il Mare nostrum.

Tra i presenti, i genitori di Martina Buzzetti, una giovane di Chiavenna impegnata su varie navi per assistere i migranti e tantissime persone,uomini, donne, bambni/ e.

La serata, introdotta da Davide Capone uno dei coordinatori delle associazioni, ha proposto l’intervento di Nicola Fratoianni (che si è presentato in veste di “parlamentare della Repubblica”), tra i garanti dell’operazione, resa fattibile grazie alla sua fideussione, insieme a quella di Erasmo Palazzotto, Rossella Muroni, Nichi Vendola e Alessandro Metz, e impegnato direttamente nell’ultima missione in mare.

Ma prima sono intervenuti i bambini che nel pomeriggio avevano lavorato su questi temi aiutati da tanti genitori e amici i quali hanno posto delle domande precise.

Le domande dei bambini

Perché l’Europa anziché preoccuparsi di chi non fare entrare o bloccare non si preoccupa di aiutare gli stati da cui emigrano?

Esiste un accordo tra il governo italiano ed il governo libico che prevede un blocco in Libia e che impedisce a loro di salire sui barconi?

Quante persone sono state salvate da Mediterranea?

Perche non si può chiedere tramite votazione se gli italiani voglio o no accogliere i migranti?

Perche il governo italiano pur sapendo le storie e le difficoltà delle persone che emigrano  non le accoglie?

Cosa hanno di  male i migranti rispetto a noi?

Esiste una legge che dice che i migranti non possano venire in Italia?

Le risposte di Fratoianni

A questo punto ha preso la parola Fratoianni. Alle domande non semplici ha risposto da persona che ha voluto conoscere il problema dal di dentro partecipando alla navigazione di Mediterranea.

Fratoianni ha parlato per 40 minuti, non ha nascosto  i problemi che hanno coloro che portano avanti i temi della solidarietà e dei diritti dei migranti e di tutti i poveri e i deboli del mondo.

Esordisce Fratoianni dicendo che il tema della serata è la “questione” o almeno uno dei nodi più importanti per la Terra in questo momento.

Rispondendo alle domande dei bambini  Fratoianni parte da lontano illustrando che queste leggi antimigranti non sono nate oggi, cita la legge Bossi Fini per arrivare  ai decreti Minniti e poi ultimo Salvini. Cita le responsabilità ell’Europa  dicendo che invece di concentrarsi sull’aiutare gli stati da cui arrivano i migranti, ha portato via quanto quelle terre producono.

Si sente spesso dire  “aiutiamoli a casa loro”,ma questa intenzione spesso si traduce in tagli ai finanziamenti che dovrebbero aiutare i paesi da cui si fugge, si concretizza in commercio di armi, in sfruttamento delle materie prime. Gli interessi di chi governa  in questa Europa vanno in altre direzioni, purtroppo non in quella dell’aiuto vero.

Esiste un accordo per fermare i migranti in Libia; un accordo terribil3e, molto sbagliato, fatto purtroppo anche da governi precedenti a  quello gialloverde,

L’Italia si è incattivita, ha paura; è un paese in crisi economica e qualcuno gli racconta che la responsabilità di quanto accade è di chi gli sta accanto ed è più debole, ha un colore della pelle diverso, una religione diversa, una cultura diversa, una lingua diversa. Se oggi chiedessimo agli italiani di votare probabilmente non andrebbe benissimo. Per Fratoianni “ importante fare quello che state facendo stasera. Occorre confrontarsi con chi non è uguale a noi: le differenze sono ciò che  muove e costruisce cultura”.

Il governo Italiano, almeno una delle anime di questo governo sembra scegliere di investire sulla paura delle persone. Questo governo  proprio con l’ultimo decreto sulla sicurezza sembra aver voluto anche colpire uno dei pochi strumenti che sembrava potessero funzionare gli Sprar che permettevano di coinvolgere i migranti  nei territori inserendoli nel tessuto sociale. Una volta esisteva la politica dei flussi che ( con tutti i limiti e le imperfezioni di quel provvedimento) prevedeva  comunque l’entrata regolare delle persone. Oggi la legislazione  di fatto stabilisce che chi arriva è sempre irregolare. Questo non favorisce le relazione tra italiani e migranti.

E con il decreto sicurezza sicuramente l’area di irregolarità aumenterà.

Venendo a Mediterranea, Fratoianni illustra il progetto che parte all’idea di tanti che sono impegnati  per salvare i migranti,Illustra l’acquisto della nave Mar Ionioche si è potuto realizzare con l’aiuto di di Banca Etica che prestato il denaro.

Nel Mediterraneo muoiono trecento persone al giorno. L’aiuto  a queste persone dovrebbe essere in carico agli stati, ai governi che garantire il salvataggio dei naufraghi.

La missione Mare nostrum aveva almeno in parte affrontato il problema, ma è durata poco. Poi più nulla. Solo le Ong  hanno avuto il coraggio di assicurare il salvataggio delle persone che tentano di  attraversare  il Mediterraneo.

C’è un impegno profondo tra i naviganti: per chiunque è in difficoltà scatta la solidarietà di coloro che navigano. Nessuno viene lasciato solo. Oggi purtroppo anche questo profondo sentimento viene ostacolato e criminalizzato: chi salva  viene perseguito, gli viene confiscata la barca,coloro che hanno aiutato vengono considerati colpevoli per essere stati umani.

Da qui la idea di mettere in mare una nave italiana che salvare le vite dei migranti.

Si mettono assieme  persone, associazioni, ci trovano i finanziamenti poi si cerca un armatore, un equipaggio, una nave, il rimorchiatore Mare Ionio, poi si trovano un capitano della nave e tanti altri che devono  navigare.

Una idea folle, ma che si è concretizzata

Non basta piu opporsi, non basta piu resistere: prima o poi qualcuno/a ci chiederà: Voi dove eravate? Abbiamo pensato che fosse necessario provare a costruire concretamente un’alternativa.

Mediterranea è stata e sarà questo. Mediterranea non è solo una nave, ma è una rete una piattaforma: proviamo a essere tutti parte di questa impresa.

Le cose si possono cambiare, dobbiamo dire “io non ci sto e mi unisco ad altri e altre a fare questo”. Danilo Lillia, ecoinformazioni]

[Foto Lella Greppie Danilo Lillia]

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