
Sgomberare i senzatetto/ Tutti al freddo in strada
Nella ricchisissima Como non solo non si costruiscono i dormitori e spazi per garantire i diritti delle persone senza dimora, ma si dispone lo sgombero di uno dei pochi rifugi disponibili e di sbattere in strada le persone nel periodo più freddo dell’anno. Sic statuit Rapinese perché la sistemazione non era adeguata né sicura. Evidentemente la strada per il governo di Como lo è di più.
«È stato ufficialmente comunicato lo sgombero del campeggio di via Cecilio dove il Comune di Como aveva trovato una soluzione provvisoria ma infine dignitosa a una settantina di persone senzatetto. Soluzione provvisoria ma che faceva anche comodo perché non richiedeva di affrontare in modo più strutturato la condizione delle persone senza tetto. Persone che ora vengono trattate come bestiame , peggio, come cose, senza neppure essere informate di quale sarà la loro destinazione immediata. Persone che avevano cercato di rendere personale e abitabile il luogo dove abitavano ormai da parecchio tempo; persone spesso particolarmente fragili per le vicende della loro vita, anche con forme riconosciute di disabilità, anche famiglie con bambini. Spero che questi eventi e questo stile di gestione che non rispetta la dignità di chi ne subisce gli effetti non cadano nell’ indifferenza. Concretamente, chi di noi può trovare un attimo di tempo cerchi di essere presente al campeggio per far sentire a queste persone la vicinanza e alleviare almeno il senso di abbandono. Anche dare una mano per azioni concrete ( per esempio salvare gli effetti personali negli spostamenti che hanno tempi e modi sconosciuti). E far conoscere per quanto ci è possibile quello che sta succedendo , farlo in termini personali, farlo in forma pubblica, farlo come interrogazione alle istituzioni come associazioni». [Claudio Fontana per ecoinformazioni]