A Erba non basta il Tar

Vincenzo Latorraca informarma che il Comune di Erba non cede neppure al Tar e prosegue la propria linea di intransigente opposizine ai dirtti cercando di impedire il Ramadan opponedosi ancora alle legittime richieste dell’Associzione Assadaka.

«Il Tar dovrà nuovamente esprimersi per istabilire la legalità. «l’Associazione Assadaka, nonostante il decreto cautelare del TAR, ha ricevuto, in data 15.3 u.s., un provvedimento con il quale il Comune di Erba pretendeva una c.i.l. (comunicazione inizio lavori) corredata da: “A. convenzione con soggetto proprietario di idoneo parcheggio per l’uso dello stesso, al pari di quanto effettuato per il Ramadan 2022; B. calcolo degli utenti contemporaneamente ospitabili in base al precitato Protocollo, previa verifica dell’attuale applicabilità dello stesso; C. impegno dell’Associazione a vigilare sul numero delle persone contemporaneamente ammesse ai locali di via Lecco e sull’uso delle protezioni individuali, nonché a consentire controlli da parte degli organi di vigilanza…”.
Assadaka, pur non ritenendo legittima la richiesta in quanto il TAR aveva già sospeso il diniego del Comune allo svolgimento in via occasionale e temporanea del Ramadan presso i locali dell’Associazione, senza acquiescenza ha comunque comunicato il proprio impegno a vigilare sul numero delle persone ammesse ed ha richiesto a Lariofiere la disponibilità dei parcheggi.
Ha quindi impugnato l’ulteriore provvedimento del Comune, chiedendo nuovamente la tutela cautelare, che il Presidente della seconda Sezione del TAR, preso atto degli allegati, ha nuovamente ribadito, confermando l’udienza in camera di consiglio del 4 aprile p.v.
Deve rimarcarsi che la condotta del Comune non appare rispettosa del primo provvedimento cautelare, che non aveva posto alcuna condizione al libero esercizio del diritto di culto, che comunque, come accaduto nel 2022, senza alcuna problematica di ordine pubblico, di sicurezza o buon costume, si sarebbe svolto con il già dimostrato impegno dell’Associazione al rispetto di tutte le necessarie cautele, compresa la vigilanza.
L’Associazione ritiene che tali atti siano ingiustamente rivolti a frapporre ostacoli ad un diritto costituzionalmente garantito e non a perseguire l’interesse pubblico». [Vincenzo Latorraca]

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