
Canoni iperbolici/ Sfratti sociali
Partiti di sinistra e assocazioni che utilizzano il Centro civico Borghi San Martino protestano per la decisione del Comune di Como di aumentare in modo inconcepibile gli affitti delle sale comunali da sempre concessi a soggetti impegnati per il bene comune a prezzi ragionevoli. I firmatari chiedono un incontro urgente al sindaco. Anche l’Arci, che pure non è direttamente colpita, condivide e sostiene le ragioni delle organizzazioni firmatarie.
«A Como viene aumentato del 3000% del canone di affitto delle sedi circoscrizionali rendendone impraticabile l’utilizzo. La giunta comunale di Como ha aumentato di trenta volte la spesa pro-capite annua per ogni organizzazione in merito al pagamento delle spese vive per l’utilizzo degli spazi interni alle ex Circoscrizioni che, fino allo scorso anno, venivano utilizzate a rotazione, una volta alla settimana, da qualche decina di associazioni, organizzazioni ed articolazioni territoriali di forze politiche.
Si passa infatti da un contributo di 25 euro ad uno di 720 euro all’anno rendendo di fatto impossibile l’accesso a questi spazi a gruppi di cittadine e cittadini che hanno bilanci spesso addirittura inferiori al nuovo canone di affitto. Si nega, nei fatti, quanto stabilito dallo Statuto del Comune di Como a proposito del ruolo delle Circoscrizioni nella promozione e sostegno di attività culturali e di animazione, sportive e sociali, di preminente interesse della circoscrizione.
Gli aumenti, quindi, renderanno impossibile la partecipazione dei cittadini nella gestione di spazi che servono anche per migliorare la qualità della vita, del tempo libero e delle relazioni umane all’interno dei quartieri, il tutto in una città che da troppi anni è priva di spazi sociali.
Questa vicenda dimostra inoltre come l’amministrazione comunale non abbia a cuore la cultura, mentre dovrebbe farsi carico di sostenere economicamente tutte quelle associazioni e attività, che rendono fertile questo terreno e, in una città come Como, questo aspetto è terribilmente importante.
Chiediamo quindi unitariamente come organizzazioni che per anni hanno utilizzato la sala della ex Circoscrizione 6 di Via Grandi al Sindaco e alla Giunta di motivare questa decisione e alle/i consigliere/i comunali di esprimersi nel merito.
Abbiamo inoltre la necessità di sapere, anche attraverso fatti concreti, se chi amministra la nostra città attribuisca ancora qualche significato alle parole partecipazione e democrazia e se, in caso affermativo, Sindaco e Giunta siano o meno disponibili ad un passo indietro per tornare a quella che è stata fino al 2022 l’entità del contributo richiesto alle organizzazioni che utilizzano gli spazi in oggetto.
Per tutte queste ragioni siamo a chiedere con la massima urgenza un incontro con il sindaco Rapinese e la Giunta per discutere della questione». [Prc/ Se, Si, Circolo fotografico Como, Associazione anziani i ragazzi della terza età, Associazione anziani Lora].