A Lecco con il Pride la buona politica

Non tutte le amministrazioni locali lombarde sottostanno all’imperante diktat meloniano contro i diritti, a Lecco il sindaco di centrosinistra e la sua Giunta al Pride hanno dato pieno sostegno. Il testo del documento letto dal palco del Pride, manifesto della buona politica al governo a Lecco.

«Buon pomeriggio a tutti! Che bello vedervi, che bello incontrarci!
È per me un grande piacere essere qui, su questo palco, in questa piazza, per la terza volta come Sindaco a rappresentare la Città di Lecco insieme a rappresentanti della Giunta e della maggioranza che mi sostiene in questo ruolo ed in rappresentanza di tante amministrazioni comunali che hanno scelto si sostenere il Pride! Un saluto e un grazie doveroso, pertanto, a tutti gli organizzatori di Lecco Pride, agli amici di Renzo e Lucio, a chi garantisce la sicurezza, a tutti voi che colorate questo nostro pomeriggio! Benvenuti!
I diritti umani sono universali e inalienabili. Nessuno dovrebbe mai essere privato del proprio diritto di amare e di essere sé stesso, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Come cittadini e come Amministratori, abbiamo il compito di promuovere e difendere questi diritti, senza compromessi.
L’avevamo detto in campagna elettorale, l’abbiamo fatto: ci siamo messi dalla parte dei diritti. Avevamo garantito il supporto del Lecco Pride, e questo supporto c’è stato, dalla sua primissima edizione. Avevamo promesso l’adesione alla rete RE.A.DY degli enti locali per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni, e questa adesione c’è stata e ci ha visto, anche recentemente, in prima linea nelle sue attività. Avevamo parlato di percorsi educativi e formativi e nel 2022, per la prima volta, abbiamo promosso un corso formativo per il personale socioeducativo del Comune di Lecco insieme a Renzo e Lucio e al Consorzio Consolida. Un percorso che intendiamo ripetere anche quest’anno.
L’inclusione è il cuore della democrazia. Significa che ogni individuo, senza eccezione, ha il diritto di esprimere la propria identità e di vivere la propria vita senza paura di discriminazioni o pregiudizi. Purtroppo, oggi sappiamo che troppo spesso non è così.
L’orribile aggressione a Pavia, che tutti abbiamo visto, è solo l’ultimo dei numerosi episodi di violenza nei confronti di persone della comunità LGBTQ+ che la cronaca continua a registrare. E senza contare quelle che la cronaca non può raccontare, perché denunciare espone alla paura, al pregiudizio, all’ansia di un coming out forzato o di non essere tutelati.
Come ha evidenziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’ultima ella Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia: «Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona».
Ciò che mi ha più lasciato attonito e addolorato dell’episodio di Pavia, così come delle tante manifestazioni d’intolleranza di cui abbiamo avuto notizia, è l’indifferenza. L’indifferenza è un nemico da combattere tanto quanto la violenza: dobbiamo ancora investire molto in educazione e sensibilizzazione. Solo così possiamo combattere gli stereotipi, promuovere il rispetto e insegnare che l’amore e la diversità sono forze che ci uniscono.
Come ha detto l’Assessore alle Pari opportunità Renata Zuffi nella conferenza stampa di presentazione del Lecco Pride, noi con questa adesione, con il nostro patrocinio, facciamo una scelta di campo. Perché guardate bene: ci possono essere opinioni diverse, anche su questioni dirimenti, (anche io ho le mie idee, se permettete) ci possono essere pensieri e sentiti opposti soprattutto su quelle tematiche che toccano le corde dell’etica. Ma sui principi del Pride non si può tentennare. 
Non è tollerabile, in questo senso, l’ostracismo messo in atto in questi giorni da rappresentanti delle Istituzioni. Perché una cosa è il confronto, indispensabile per interrogarci su tutti i temi che circondando la nostra complessa quotidianità, altra cosa è strumentalizzare, giocando sulla pelle delle persone, delle loro famiglie, dei loro cari per spostare l’attenzione dai problemi del Paese e dalle inefficienze di chi non riesce a risolvere. [Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco, al Pride] [Foto di copertina da Lecco news]

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