
Festa delle api/ Ambientalismo quotidiano
Il 23 e 24 settembre si è svolta a Villa Guaita, a Ponte Lambro, la Festa delle api, organizzata dal Circolo ambiente Ilaria Alpi; due giorni di attività, conferenze e bancarelle dedicate al rapporto tra questi insetti fondamentali per l’ecosistema e l’essere umano, all’insegna del biologico e dell’ecosostenibile. Moreno Casotto, Marco Jussen e Loris Galliani, tra gli organizzatori della Festa, l’hanno raccontata a ecoinformazioni.
Dopo tre anni di fermo a causa del covid e dei suoi strascichi, la Festa delle api riparte un nuovo spazio: non è più Erba infatti la sede, ma il parco di villa Guaita, messo a disposizione dal comune di Ponte Lambro (senza il quale rilanciare l’iniziativa sarebbe stato abbastanza complesso). Difficile non pensare che, dato l’orientamento sempre più di destra della giunta erbese, l’impronta ambientalista della due giorni abbia dato fastidio, portando a non rinnovare il rapporto di ospitalità che si era conservato negli anni precedenti.

La Festa delle api, infatti, affronta l’apicoltura da una molteplice prospettiva, che si lega strettamente con l’ecologismo, la riflessione sulla produzione sostenibile di derivati animali e in generale la tutela del territorio. Quello tra uomo e api, nel caso delle realtà invitate all’iniziativa, non è un rapporto pensato in termini di sfruttamento, bensì come sinergia in cui le due parti sono in costante scambio. Se da un lato le api offrono all’essere umano una serie di prodotti utili e benefici, infatti, l’apicoltore deve tutelare il sistema-alveare, che è un termometro importante per tutta una serie di aspetti legati alla biosfera.
Parlare di apicoltura infatti significa tematizzare la situazione climatica tra siccità, alluvioni e progressiva riduzione della biodiversità: argomenti che richiamano un’analisi approfondita dell’impatto antropico sul pianeta Terra, in particolare data la loro cogenza.


La Festa delle api, allora, diventa un laboratorio di riflessione ecologista, con conferenze a tutto tondo sulla situazione climatica attuale e un occhio di riguardo per le battaglie ambientaliste locali, a partire dalla campagna del circolo “Ilaria Alpi” per le difesa del monte San Primo dallo sfruttamento turistico. Un’iniziativa, insomma, che rilancia le attività del circolo “Ilaria Alpi” e che, in un contesto critico sul piano ecologico, cerca di diffondere consapevolezza sull’importanza dell’equilibrio tra natura ed attività umana e del rispetto del pianeta. [Pietro Caresana, ecoinformazioni]

