Nella giornata, il 17 novembre, che vede l’attacco liberticida del governo Meloni, consono alla tradizione fascista, al diritto di sciopero di chi lavora, la mobilitazione internazionale – anche a Como – degli student3 è un segnale positivo. Finalmente giovani. Chi osserverà che avanti al Comune (sede in verità improria per gli obbiettivi della mobilitazione non avendo il Comune praticamente nessuna competenza, forse residuo di precedenti mobilitazioni) c’erano poche persone non coglie che l’Uds sta avviando proprio in questi tempi bui un processo di riorganzzaione per essere più presente nelle scuole e quindi in piazza.

La loro scelta di mobilitarsi è testimonianza della volontà dell’Unione degli studenti di Como di provare a cambiare il mondo come sempre hanno fatto 3 giovan3 e forse non è casuale che a partecipare a Como stamattina fossero quasi solo donne. L’Uds per la sua capacità di essere un’organizzazione chiaramente definita a ogni livello territoriale, con regole di azione democratica trasparenti e caratterizzata da scelte ideologiche e politiche di libertà e di diritti a scuola e non solo è una speranza molto più grande del fuoco di paglia di grandi eventi autoreferenziali e politicamente incapaci di lasciare un segno.

La capacità dell’Uds di relazionarsi da pari con altre organizzazioni politiche (presenti oggi: Arci, Coordinamento comasco per la Pace, Supporto Attivo, Como senza frontiere) in Italia come a Como e il forte legame con le lotte di chi lavora, evidente oggi con la contemporaneità dello sciopero degli insegnanti della Cgil e della Uil con quello degli student3 fanno ben sperare. . [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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