Sull’orlo del cratere/ Pandemie
La danza tra uomini e scheletri è una metafora della caducità della vita che ha avuto una certa fortuna nel tardo medioevo e soprattutto dopo le grandi pestilenze, prima tra tutte quella europea manifestatasi tra il 1346 e il 1352. L’arte figurativa pittorica e quella scultorea hanno raffigurato la danza macabra nei luoghi sacri e nei cimiteri (intorno al 1424 fu dipinta quella degli Innocenti a Parigi, che è la più antica e famosa), con il preciso significato morale del memento mori, non dimenticare che la vita è breve, ciò che da secoli si ricordavano i monaci certosini di clausura ogni volta che si incontravano; ma i certosini sono stati anche i più raffinati conoscitori della natura e hanno saputo nel tempo costruire un rapporto equilibrato con essa.
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