FIlippo Andreani

Il premio Ponti di Memoria a Filippo Andreani

Andreani Live 347Il cantautore comasco Filippo Andreani, riceverà il 23 aprile, al teatro Dal Verme di Milano il premio Ponti di memoria per l’impegno civile assegnato dall’Associazione Arci Ponti di Memoria presieduta dal giornalista e attore Daniele Biacchessi. Il riconoscimento viene assegnato al cantautore comasco per Canzone per Delmo, la canzone che Andreani ha dedicato ad Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, partigiano emiliano trucidato con i suoi fratelli a Reggio Emilia nel dicembre del 1943. Il brano, fa parte dell’ultimo lavoro discografico di Filippo, La prima Volta (presentato live allo Spazio Gloria di Como il 22 febbraio scorso – qui l’articolo di ecoinformazioni) ed cantato a due voci con Marino Severini dei Gang. [jl, ecoinformazioni]

Filippo Andreani/ Al Gloria con La prima volta

Andreani Live 591Una gran Prima volta quella di Filippo Andreani allo Spazio Gloria domenica 22 febbraio. Il songwriter comasco ha presentato in un teatro gremito di pubblico di tutte le età il suo nuovo album. Un album che dopo La storia sbagliata e Scritti con Pablo sembra riportare l’artista alle origini. Un disco «che sento davvero mio» dichiara Andreani. Con lui sul palco i Linea, band milanese che sembra fatta apposta per suonare con lui.

Tanta gente si diceva e anche tanti ospiti. A partire da Adelmo Cervi, figlio di Aldo Andreani Live 347Cervi, partigiano di Reggio Emilia trucidato dai fascisti insieme ai suoi fratelli nel 1943, presente sul palco quando Filippo gli dedica la canzone di apertura del concerto Canzone per Delmo. C’è poi la passione per il calcio, per il Como soprattutto. Gigi Meroni, quarta traccia del cd, scritta a due mani con Luca Ghielmetti (presente tra il pubblico), fa emozionare la sorella, Maria Meroni anche lei presente in sala e sul palco. C’è poi E Roma è il mare – Io tra Mazzola e Rivera, avrei scelto Vendrame. Non scelgo ragazzi dorati li cerco di pane – per arrivare alla Numero nove, dedicata a Borgogol (Stefano Borgonovo) con uno striscione gigante raffigurante il calciatore che si eleva sul palco. Ci sono anche Sench e Big Luca tre il pubblico, che ascoltano commossi Veloce, canzone che Andreani ha scritto per ricordare lo scomparso Speedy Angel, membro insieme a loro del gruppo punk comasco Potage. unnamedInfine ci sono gli Atarassia Grop, ovvero lo storico gruppo di Filippo, con lui sul palco per il gran finale e per 30 gennaio 2014, dedicata alla piccola Annarella Andreani che li guarda da sotto il palco.

Tra applausi ed entusiasmo va ricordato anche un grande gesto. Filippo infatti, ha lasciato tutto l’incasso della serata allo Spazio Gloria. «Penso che il Gloria abbia un grande valore culturale per la città di Como e per questo va sostenuto» aveva dichiarato in un’intervista di qualche giorno fa. Grazie Filippo, di tutto. [jl, ecoinformazioni – foto Enrico Levrini]

22 febbraio/ La prima volta di Filippo Andreani è al Gloria

laprimavoltaDomenica 22 febbraio alle 18, il songwriters comasco Filippo Andreani, presenterà il suo ultimo album La prima volta, con un concerto live allo Spazio Gloria di via Varesina 72 a Como. Joe Strummer e la canzone d’autore. La Storia fatta da uomini come Adelmo Cervi, Gigi Meroni, Piero Ciampi. La vita di una persona che torna alla libertà e alla sincerità. Questo è La prima volta, terzo album del cantautore classe 1977, avvocato che non esercita la professione filippoAndreani“altrimenti farebbe la fine del medico di Spoon River”. L’album vanta per la sua realizzazione molte collaborazioni illustri: dagli storici Linea (che saranno presenti domenica)  a Sigaro della Banda Bassotti, da Marino Severini dei Gang a Steno dei Nabat. Il disco, disponibile in tutti i negozi dallo scorso 30 gennaio è stato preceduto dall’uscita in radio del singolo Canzone per Delmo, dedicata ad Adelmo Cervi, figlio di Aldo uno dei sette fratelli trucidati dai fascisti il 28 dicembre 1943 a Reggio Emilia e cantata a due voci con Severini. Dopo il concerto aperitivo offerto dal circolo. Ingresso 7 euro. Bambini fino a 12 anni gratuito. Info: arcixanadu@gmail.com – www.spaziogloria.it

Affinità (molte) e divergenze (poche) fra i compagni Andreani e Zerocalcare

zerocalcare-como«Ma chi c’è stasera in Feltrinelli, il Davide?»

In realtà, tutta la gente in libreria (c’è chi dice duecento e chi quattrocento: la cifra, però, non cambia la sostanza) non era lì per vedere il cantautore comasco Davide Van De Sfroos ma per ascoltare la musica e le parole di Filippo Andreani e Michele Rech Zerocalcare che, a dirla tutta, con il celebre musico “laghé” c’entrano poco o nulla. Uno, ex figlio del movimento punk comasco – fu cantante dei potage con il nome di David Action e poi frontman dei De Sfroos, gruppo che assomigliava per certi versi ai Pogues – ha poi deciso di abbracciare altri tipi di sonorità e compagni di viaggio. Gli altri due, invece, sono rimasti per così dire fedeli a una linea fatta di concerti nei centri sociali, fanzine, e ideali politici.
Nelle opere di Michele e Filippo sono presenti in maniera assidua le città di appartenenza: Como per Andreani, «un campanilismo di sciarpa di cui vado molto orgoglioso», tanto che nel suo ultimo album “La prima volta “ (sembra un ossimoro, ma così è) compaiono canzoni per Borgonovo, celebre numero nove del Calcio Como e Gigi Meroni, la farfalla che prima di essere granata fu lariana. Zerocalcare invece ama Roma, per la precisione il quartiere Rebibbia: «Se sto più di tre giorni lontano mi riempio di bolle». Cosa che, puntualmente, è successa a Kobane, quando ha realizzato per Internazionale un reportage a fumetti. «In quel momento – spiega Rech- mi sembrava però d’ essere al centro del mondo». Da tempo, la città curda si oppone all’Isis e la resistenza, in qualche modo, ricorda quella partigiana. Non è un caso, infatti, la chiusura del fumetto con citazione di Oltretorrente, canzone degli Atarassia Gröp, ex gruppo di Andreani
Le numerose persone, in gran parte under 35, hanno ascoltato attentamente, senza quasi fiatare, il dialogo fra i due ragazzi moderato dal giornalista di Wired Philip Di Salvo.
I due artisti hanno espresso in maniera chiara lo sviluppo delle loro carriere mettendole anche a confronto con battute e pensieri differenti su molti argomenti come i social network. Dai centri sociali al fumetto per “Zero” e dalla strada ai concerti per Filippo, il quale ha persino suonato alcuni inediti da cui son partite interessanti discussioni farcite di emozioni, come il ricordo di Valerio Verbano, ragazzo romano ucciso dai Nar il 23 giugno 1980. Non sono mancati i simpatici spot pubblicitari per la presentazione ufficiale dell’album allo spazio Gloria domenica 22 febbraio.
Affinità e divergenze fra i due: se n’è discusso tanto durante la serata. Sicuramente, sono accomunati da uno spirito, ben sintetizzato da un verso dell’ultimo brano suonato da Andreani e dedicato a un Zerocalcare visibilmente emozionato: «Nati noi non fummo per esistere ma dati al mondo per resistere con nuovi nomi al volto». Per sempre banditi. [Lorenzo Lembo e Andrea Quadroni, ecoinformazioni] [Foto la Feltrinelli]

19 febbraio/ Zerocalcare incontra Filippo Andreani alla Feltrinelli

Zerocalcare_AndreaniGiovedì 19 febbraio alle 21, Zerocalcare incontra Filippo Andreani alla Feltrinelli di via C. Cantù 17 a Como. Affinità-Divergenze tra Filippo Andreani e Zerocalcare dal conseguimento della maggiore età; questo il titolo dell’incontro che verrà introdotto dal giornalista Philip Di Salvo e che è stato organizzato con la collaborazione di Caterina Marietti di Bao Publishing.

Che cosa hanno in comune Zerocalcare e Filippo Andreani? Dopo l’uscita del reportage a fumetti dal confine turco-siriano Kobane Calling pubblicato su Internazionale è chiaro: la musica degli Atarassia Gröp. Il gruppo punk comasco è infatti stato la colonna sonora che ha accompagnato Zerocalcare durante il viaggio a Kobane.  Filippo Andreani, autore di tutte le canzoni degli Atarassia Gröp, ha scoperto quindi di avere un fan d’eccezione e ha voluto incontrarlo in occasione dell’uscita del suo nuovo disco La prima volta, album che verrà presentato con un live il 22 febbraio alle 18 allo Spazio Gloria. zerocalcarekobane2

Dalle 15 alle 19 inoltre, Zerocalcare sarà in libreria per il firma-copie.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info como@lafeltrinellli.it.

A Moltrasio ricordo di Gianna e Neri, partigiani e compagni

Il dovere di un ricordo: il circolo Arci Settima Generazione, insieme a un folto numero di associazioni, istituzioni e personalità pubbliche, ha organizzato venerdì 27 giugno una giornata in memoria dei due combattenti. Al pomeriggio, all’imbarcadero di Moltrasio, celebrazione in ricordo di Giuseppina Tussi, nome di battaglia Gianna. Alla sera, cena conviviale e “narrazioni e canzoni” a cura di Roberta Cairoli e Filippo Andreani.
«Tenetevi la gloria che volete, io mi tengo l’amore» .
Così cantavano gli Atarassia Gröp ne L’ultimo minuto di Gianna, canzone contenuta all’interno dell’album Non si può fermare il vento che racconta gli istanti finali di vita della partigiana Giuseppina Tuissi, nome di battaglia Gianna, uccisa poche settimane dopo la morte del suo compagno, Luigi Canali, nome di battaglia Neri.
Il circolo Arci Settima Generazione, insieme a un folto numero di associazioni, istituzioni e personalità pubbliche, ha organizzato venerdì 27 giugno una giornata in memoria dei due combattenti.
Al pomeriggio, presso l’imbarcadero di Moltrasio, circa 50 persone hanno assistito alla cerimonia. Una delegazione, in barca, si è diretta verso il pizzo di Cernobbio: «Ed è così che han preso a calci questa donna silenziosa, fiera come una bandiera, fragile come una rosa», ha cantato Filippo Andreani – autore del disco La Storia Sbagliata, interamente dedicato alla vicenda dei due partigiani – mentre Cecco Bellosi deponeva una corona di fiori nelle acque del lago, nel punto in cui si pensa sia stato gettato il corpo della Gianna.
In contemporanea, di fronte al molo, la presidente di Settima Generazione Lella Greppi ha ricordato la partigiana, sottolineando come la vicenda di Canali e Tuissi ripercorra in modo intenso e drammatico il cruciale periodo della rifondazione dell’Italia moderna, attraverso e oltre l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzioni della guerra. «La sera del 23 giugno – ha raccontato Greppi – una motocicletta con tre persone a bordo fu vista fermarsi dalle parti del Pizzo di Cernobbio: si udirono urla, uno sparo, un tonfo. Il lago non restituì mai il suo corpo, ma è così che giunse a termine la vita di “Gianna”, protagonista della Resistenza comasca e della bella e tormentata storia d’amore che unì per sempre il suo nome a quello di Luigi Canali, il Capitano Neri, comandante partigiano della 52° Brigata Garibaldi e vicecomandante del Raggruppamento Divisioni D’Assalto Garibaldine Lombarde del Comasco e della Bassa Valtellina. I due furono partigiani comunisti, riconosciuti dalla Commissione istituita nel Dopoguerra, e alla causa della Resistenza sacrificarono le loro giovani vite: subirono un’imboscata, furono incarcerati e torturati dai fascisti; il capitano Neri riuscì a fuggire, ma nel frattempo furono sottoposti a un processo da un tribunale di guerra garibaldino che li condannò a morte sulla base di sospetti di collusione con il nemico, mai confermati dalle vicende successive. Latitanti, vennero reintegrati nella 52° Brigata Garibaldi a cui appartenevano, prendendo parte attiva alla cattura di Mussolini e dei gerarchi fascisti che stavano fuggendo all’estero con l’ oro di Dongo».

Da parte sua lo storico Giorgio Cavalleri ha ripercorso le complesse fasi della “riscoperta” di Neri e Gianna, riscoperta che è stata portata avanti grazie alla ricerca sua e del giornalista varesino Franco Giannantoni, oltre che dalle scelte politiche di un nutrito gruppo di esponenti del mondo resistenziale e della sinistra, dopo che per molti anni sulla vicenda era stato steso un velo di pesante silenzio, dettato dalla difficoltà di mettere a nudo le contraddizioni e i conflitti interni alle formazioni partigiane e soprattutto al Partito Comunista. Quella di Neri e Gianna è dunque una storia che racconta ancora molto su quegli, ed è una ferita ancora aperta, tanto che per esempio l’Anpi ha preferito non aderire ufficialmente, anche se molti suoi rappresentanti erano presenti all’imbarcadero di Moltrasio.

È una storia in cui si mischiano amore, lealtà, tradimento, morte. I sentimenti e i fatti storici s’intrecciano con tale forza che è difficile districare il groviglio. «I responsabili non furono mai individuati con certezza, – hanno scritto in un documento gli organizzatori della giornata – ma la verità storica dice che si trattò di alcuni loro compagni che avevano partecipato alla stessa lotta di Liberazione. Nella loro vicenda sono rintracciabili elementi importanti su cui soffermarsi a riflettere: il diritto all’eterodossia e alla libertà di pensiero, il diritto a vivere con passione una storia d’amore anche in condizioni estreme e precarie, il diritto a qualche istante di umana debolezza sotto tortura, dentro una lotta durissima grazie alla quale si stava scrivendo la storia».

Dopo la cena, la vicenda di Gianna e Neri è stata ripercorsa con la musica e la poesia di Filippo Andreani, che con la sua sola chitarra ha riproposto i brani di La storia sbagliata, e con la partecipata spiegazione di Roberta Cairoli, che ha affiancato alle canzoni gli avvenimenti e il contesto storico che hanno fornito il materiale alla narrazione.

Ad ascoltare c’è stato un pubblico numeroso, attento e commosso, consapevole che l’incontro è stato un momento importante nel percorso di riappropriazione dell’intera vicenda resistenziale comasca, dei suoi punti alti e anche dei suoi tragici errori, e soprattutto di tutte le sue figure, tra cui quelle di Neri e Gianna meritano una considerazione particolare. [Andrea Quadroni, Fabio Cani, ecoinformazioni]
La corona di fiori deposta al Pizzo, nelle acque del lago.

Moltrasio-Gianna-02

 

Lella Greppi, del circolo Arci Settima Generazione.

Moltrasio-Gianna-01

Giorgio Cavalleri.

Moltrasio-Gianna-03

La barca con la corona di fiori muove da Moltrasio alla volta del Pizzo.

Moltrasio-Gianna-04

 

 

 

 

20 giugno/ Io che conosco il tuo cuore/ presentazione anticipata alle 17.00

AdelmoCerviStoria di un padre partigiano raccontato da un figlio, presentazione del volume di Adelmo Cervi, «la più grande storia della nostra resistenza raccontata da un testimone bambino», l’autore dialoga con il cantautore Filippo Andreani, venerdì 20 giugno alla Libreria Feltrinelli in via Cesare Cantù 17 a Como. La presentazione è stata anticipata alle 17.00. Per informazioni tel. 031.278109, e-mail como@lafeltrinelli.it.

20 giugno/ Io che conosco il tuo cuore all’Arci Guernica

CERVI_GUERNICAIl circolo Arci Guernica di via Cesare Battisti 21 a Bulgarograsso, organizza venerdì 20 giugno alle 21, la presentazione del libro Io che conosco il tuo cuore. Storia di un padre partigiano raccontata da un figlio [2014, 434 p., 16.90 euro, ed. Piemme]. La serata vedrà la presenza dell’autore del volume Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, partigiano ucciso dai fascisti insieme a i suoi fratelli a Reggio Emilia nel dicembre del 1943 e la partecipazione del cantautore comasco Filippo Andreani. Ingresso libero soci Arci.

Memoria (R)esistente: il 2 giugno passalo con l’Anpi!

Sabato 2 giugno, alle 14.30, il lungo lago Mafalda di Savoia a Como, luogo che ospita il Monumento alla Resistenza europea, sarà la cornice di una “giornata resistente” organizzata dall’Anpi provinciale di Como. A coloro che, a Mezzegra, hanno voluto trasformare il 29 aprile, data in cui si consumò “l’ultimo atto” di Mussolini, in una celebrazione del regime, l’Anpi risponde celebrando i valori della libertà, del pluralismo, dell’uguaglianza, della giustizia sociale e della pace. Interverranno: Guglielmo Invernizzi (presidente provinciale), Renzo Pigni (vice-presidente provinciale), Ivano Tajetti (consigliere regionale dell’Anpi Lombardia) e il Coordinamento comasco antifascista e antirazzista. Suoneranno: Filippo Andreani, Andrea Buffa Trio e 7 Grani. In caso di maltempo la manifestazione sarà annullata. www.anpicomo.itinfo@anpicomo.it.

25 aprile a Dongo

Nella piazza del municipio di Dongo, di fronte a circa un centinaio di persone, si è svolta in mattinata la celebrazione ufficiale del 25 aprile da parte della sezione locale dell’ Anpi assieme all’amministrazione comunale. Nel pomeriggio, concerto di Filippo Andreani, organizzato sempre dall’associazione partigiana con il circolo Arci Settima generazione (altro…)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: