ivan talloru

Jobs Act: qualcosa è cambiato/ L’incontro a Bulgarograsso

jobs-actGiovedì 7 maggio a Bulgarograsso nella sala consiliare, di fronte da una platea non folta ma attenta e partecipe al dibattito, si è svolto l’incontro Jobs Act cosa cambia?, promosso dal circolo Arci Guernica all’interno del progetto Bottega Lavoro. Andrea Quadroni, redattore di ecoinformazioni è stato il moderatore della serata che ha visto come oratori Ivan Talloru, responsabile del NdiL Cgil, la categoria che si occupa dei lavoratori precari e Antonio Recagni del Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola impresa) di Como. Dopo la presentazione del progetto Bottega Lavoro da parte di Andrea Quadroni, i relatori hanno introdotto l’argomento con una carrellata sulle novità che la nuova riforma del lavoro porta rispetto al passato. In seguito sono stati affrontati i diversi punti di vista, quello della Cgil, sicuramente più negativo e quello del Cna, che invece ha espresso pareri positivi, sull’utilità della riforma; è stato anche però chiarito da entrambi concordi che senza la crescita economica del paese la riforma da sola non può rilanciare l’occupazione in Italia. «Gli sgravi fiscali previsti sulle assunzioni a tempo inderteminato (massimo 8000 euro annui per un massimo di tre anni), sono un aiuto ma non risolvono in modo significativo il problema del lavoro in Italia.» ha dichiarato Racagni. Talloru ha poi spiegato come invece la riforma incide pesantemente sulle tutele del lavoro, argomento che tocca poco gli artigiani le piccole imprese (che già non godevano dell’art. 18 in passato), ma investe pesantemente i diritti dei lavoratori nelle grandi aziende. Sui contratti a tempo determinato è stato spiegato che con il Jobs Act sparisce (almeno per il primo anno) l’obbligo della motivazione di assunzione con questo tipo di contratto e viene implementato il numero di possibili rinnovi «Questo non fa che aumentare la precarietà delle persone» sostiene Talloru. Grazie alle domande del pubblico, si è infine affrontato come la riforma si introduce nel mondo delle cooperative che gestisticono appalti e sul mondo delle politiche attive. Presto on line sul canale di ecoinformazioni i video dell’incontro. [jl, ecoinformazioni]

7 maggio/ Jobs Act: cosa cambia? Incontro a Bulgarograsso

jobsActIl circolo Arci Guernica di Bulgarograsso, nell’ambito del progetto Bottega Lavoro (di Acli e Arci Como, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali) organizza per la serata di giovedì 7 maggio alle 20.45 presso la sala consiliare di Bulgarograsso in via Guffanti 2, una serata di approfondimento sulla nuova riforma del mercato del lavoro. Interverranno Ivan Tolloru del Nidil Cgil di Como e Antonio Recagni del Cna. Medererà la serata Andrea Quadroni di ecoinformazioni.

Mercatone Uno: lo sciopero continua a oltranza

mercatoneUnoLo sciopero al punto vendita Mercatone Uno di Tavernerio continua. Da venerdì 27 marzo fino al 1 aprile (giornata di sciopero nazionale) compreso, i lavoratori incroceranno le braccia per tutto l’orario di apertura del punto vendita.

Il punto vendita conta trentadue dipendenti e tre associati.La decisione della protesta è stata presa a seguito degli ultimi sviluppi della vertenza ,con la decisione aziendale di procedere ad una svendita delle merci per poi procedere alla chiusura di una serie di punti vendita, tra cui quello di Tavernerio, e a fronte delle situazioni pregresse come il mancato pagamento delle retribuzioni, l’ assenza di riscaldamento nel luogo di lavoro e il mancato rispetto accordo nazionale sul contratto di solidarietà.
«Inoltre – spiega Ivan Talloru, Filcams Cgil – l’azienda decide senza alcun confronto di procedere allo svuotamento dei magazzini.Ora a Tavernerio sono rimaste le rimanenze: vogliamo sapere quale sarà il destino del punto vendita. verrà venduto? se si a chi? verrà chiuso? Vogliamo risposte».

Mercatone uno: l’azienda tenta di ritirare le merci, i lavoratori resistono

mercatoneUno

Intorno alle 14 di lunedì 23 marzo – comunica la Cgil –  un camion  dell’azienda ha iniziato a ritirare le merci dal punto vendita di Tavernerio per procedere a una chiusura anticipata. Sul posto, lavoratori e sindacati hanno evitare l’operazione. Alle 19 lo sciopero si è concluso. Riprenderà martedì e mercoledì al mattino dalle 11,30 alle 12,30 e nelle prime 2 ore pomeridiane dalle 15,30 alle 17,30. Giovedì è in programma l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici per decedere come continuare la mobilitazione. (altro…)

21-22 marzo/ sciopero a Mercatone Uno

mercatone-uno-tavernerio-e1422135304974La Filcams Como ha deciso di proclamare per sabato 21 e domenica 22 marzo due giorni di sciopero al punto vendita Mercatone Uno di Tavernerio. Ci sarà un presidio fuori dall’azienda.

«L’unità produttiva di Tavernerio occupa 32 lavoratori dipendenti e 3 associati in partecipazione – spiega Iva Talloru, Filcams Cgil – Le situazioni familiari dei dipendenti sono particolari. C’è una alta presenza di lavoratrici madri con mutui a carico. La decisione è stata presa a seguito degli ultimi sviluppi della vertenza ,con la decisione aziendale di procedere ad una svendita delle merci per poi procedere alla chiusura di una serie di punti vendita, tra cui quello di Tavernerio, e a fronte delle situazioni pregresse come il mancato pagamento delle retribuzioni, l’ assenza di riscaldamento nel luogo di lavoro e il mancato rispetto accordo nazionale sul contratto di solidarietà».

Esercizi Monti di Piazza Cavour, quattro licenziamenti

Pasticceria-Monti-6128-01La Filcams Cgil: «Decisione illegittima della nuova proprietà»

La nuova società ha spedito la lettera di licenziamento a quattro dipendenti su nove totali.
«Interessante leggere le motivazioni da parte di questi imprenditori illuminati – commenta Ivan Talloru, segreteria Filcams Cgil – nel primo paragrafo dichiarano di sopprimere il posto di lavoro a cui il lavoratore è assegnato e nel secondo paragrafo dichiarano che le mansioni soppresse verranno svolte da tre soci, Barossi Alessandro – Colombo Mauro – Minatta Marco».
Ricostruiamo la vicenda. Il 9 dicembre 2014, Piazza Cavour Srl firma un accordo con la vecchia proprietà per la cessione d’azienda degli storici Esercizi Monti di piazza Cavour.

«Nel contratto commerciale di cessione dei locali, come prevede la legislazione, c’è l’impegno a mantenere i livelli occupazionali inalterati, impegno che viene poi ufficializzato attraverso la firma di un accordo di cessione d’azienda tra la Filcams CGIL Como, e le due società. L’accordo di cessione d’azienda, stabilisce il Codice Civile, garantisce la continuità del rapporto di lavoro con la nuova società», afferma Talloru.
Il 31 dicembre, però, arriva ai lavoratori una brutta sorpresa per posta: tramite raccomandata, la nuova società avvisa che, probabilmente, si andrà incontro a una riduzione del personale stimabile attorno alle 4-5 unità.
«Già la raccomandata non stava né in cielo né in terra – dice Ivan Talloru, segreteria provinciale Filcams – in sostanza, si trattava di licenziamenti preventivi che smentiscono quanto scritto nell’accordo. È un atteggiamento scorretto oltre che illegittimo».

Gli incontri del 5 e 13 gennaio non hanno portato i risultati sperati: «Come Cgil abbiamo tentato di tenere aperto il tavolo della trattativa con la Società, continuando ad insistere sia sul principio di rispetto delle leggi italiane, sia su di un principio imprenditoriale basico: è conveniente per la Società rischiare di risarcire dei Lavoratori a fronte di un licenziamento illegittimo, piuttosto che utilizzare l’esperienza e professionalità della manodopera a proprio vantaggio? Ricordiamoci che il locale è un punto attrattivo per la sua ubicazione, e stiamo andando incontro ad Expo».[aq, ecoinformazioni]

 

Mercatone Uno: a rischio il punto vendita di Tavernerio

mercatone-uno-tavernerio-e1422135304974Alcune indiscrezioni affermano sia all’interno di una lista di 30-35 negozi in Italia in predicato di chiudere.
Mercatone Business, azienda storica della distribuzione organizzata del mobile che conta 79 punti vendita in tutta Italia con circa 3500 dipendenti, ha presentato a livello nazionale istanza di concordato preventivo in bianco

«La notizia non ci ha sorpreso – afferma Ivan Talloru, Filcams Cgil – avevamo già compreso negli ultimi mesi che la situazione aziendale stava rapidamente degenerando: i debiti nei confronti degli istituti di credito ammontano a 450 milioni di euro».
Negli ultimi tre anni sono stati sottoscritti accordi sindacali per l’utilizzo dei contratti di solidarietà, con lo scopo di consentire un processo di riorganizzazione dei punti vendita tale da rilanciare l’azienda e renderla competitiva e contenere, al contempo, il costo del lavoro per salvaguardare l’occupazione: «Il risultato? oltre a non ricevere la retribuzione per i giorni lavorati dal 1 al 19 gennaio, i dipendenti sono lasciati da soli a fronteggiare le richieste di fornitori e di clienti, allarmati da quanto letto sui quotidiani nazionali».

Mercatone Uno a Tavernerio occupa 37 dipendenti: «E le indiscrezioni dicono che il punto vendita comasco sia inserito in una lista di 30/35 in fase di chiusura. La società non smentisce e non conferma, continuando a giocare con le paure più profonde dei dipendenti e continua a non essere trasparente nei confronti di chi, sette giorni su sette, ci mette la faccia.
Invitiamo la clientela a essere solidale con i lavoratori e a comprendere le difficoltà che stanno affrontando. A sostegno delle giuste istanze dei dipendenti del Gruppo Mercatone Business, proclamiamo lo stato di agitazione, riservandoci di promuovere ogni eventuale iniziativa di mobilitazione, coinvolgendo anche gli organi regionali». [aq, ecoinformazioni]

Partite iva: il governo penalizza i giovani

10441054_10202229972418760_1467260318073473233_nLo fa presente il responsabile del Nidil Cgil (il coordinamento che si occupa di precari e nuove identità di lavoro) Ivan Talloru: ««Nonostante la retorica giovanilistica del governo, se oggi i freelance under 35 beneficiano di una tassazione al 5% grazie al regime dei minimi, quanti non usufruiscono già del vecchio sistema si troveranno col nuovo regime a dover pagare il 15%»

Sembra troppo bassa la soglia di 15 mila euro di reddito annuo al di sopra dei quali non si può usufruire del regime agevolato: «Se da un lato potrebbe incentivare l’evasione fiscale per tutti coloro che rischiano di oltrepassare il limite anche di poche centinaia di euro, dall’altro costringe quelle decine di migliaia di professionisti, il cui reddito medio si aggira proprio attorno alla soglia minima individuata dalla legge, a non incrementare il proprio volume d’affari per evitare di incorrere in una maggiore tassazione».
Nulla è stato invece previsto per quanto riguarda la ripartizione dell’onere contributivo: «Per i professionisti della gestione separata Inps, l’onere grava per intero sul lavoratore. Riteniamo quindi necessario che anche le partite Iva della Gestione separata abbiano la stessa ripartizione dell’onere contributivo, prevedendo meccanismi di rivalsa obbligatoria sul committente e contemporaneamente un aggancio dei compensi a quelli previsti dai Ccnl per analoghe professionalità».
Il popolo delle partite iva anche a Como è numeroso: «Fare una stima è pressochè impossibile – conclude Tallore – Nidil ne intercetta almeno un centinaio all’anno. Le problematiche maggiori sono quelle giuridiche e fiscali». [aq, ecoinformazioni]

Il bonus fiscale spetta anche ai co.co.co. Assistenza nelle sedi Nidil e Caaf comasche

precari-stancaLo spiega Ivan Talloru, coordinatore provinciale di Nidil Cgil, la categoria che si occupa delle nuove identità lavorative: «I redditi prodotti sono inquadrabili tra quelli assimilati come lavoro dipendente secondo quanto previsto dall’art. 50 del testo unico delle imposte sui redditi»

Il bonus fiscale del governo deve essere riconosciuto anche ai lavoratori con contratto di collaborazione a progetto. Il rifiuto di tale diritto è privo di fondamento.
Operativamente, il bonus fiscale deve essere riconosciuto in automatico dal committente; il collaboratore deve avere però l’accortezza di segnalare la presenza di eventuali altri introiti percepiti.
È difficile sapere quante persone, nel Comasco, possono beneficiare di questo contributo: «Purtroppo – continua Talloru – i dati in possesso dell’Amministrazione Provinciale Comasca sono fermi a fine 2012 e questo non facilita una mappatura della popolazione a progetto. Due anni fa, in tutto il Comasco, i contratti a progetto erano più di cinquemila. Oggi sono sicuramente in salita: credo che ogni famiglia ne abbia in casa qualcuno».
«Alla luce di tutto ciò – conclude Talloru – e al netto dei requisiti per averne diritto, la non erogazione del bonus è del tutto ingiustificata. Ci sono diverse segnalazioni circa il mancato riconoscimento: v’invitiamo a fare tutte le verifiche necessarie attraverso i nostri uffici Nidil Cgil e i Caaf».[aq,ecoinformazioni]

Video/ Generazione stabilmente precaria

atbilmentepracariaUn affollato foyer dello Spazio Gloria del circolo Arci Xanadù ha accolto il 25 febbraio la tavola rotonda sul precariato a Como organizzata da Nidil Cgil e Camera del Lavoro lariana. Durante l’incontro, moderato dal giornalista de La Provincia di Como, Alberto Gaffuri, sono intervenuti Ivan Talloru (coordinatore provinciale Nidil Cgil), Massimiliano Lepratti (giornalista della rivista Valori), Luca Fonsdituri (Cgilfrontalieri), Luca Lucarelli (consulente di diritto del lavoro). Presto on line sul canale di ecoinformazioni tutti i video di Valentina Rosso.

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