L’approccio biologico all’agricoltura per il progetto Vivi sostenibile

Per il progetto Vivi sostenibile Martino Bargero dell’omonima Azienda agricola ha introdotto l’approccio biologico in agricoltura. Giovedì 6 marzo una ventina di persone a Gironico hanno partecipato all’incontro organizzato dall’Isola che c’è.

È ripartito con l’incontro sull’agricoltura biologica il progetto Vivi sostenibile nel Comune di Gironico. Il relatore, Martino Bargero, che lavora da anni nella sua azienda agricola, ha illustrato al pubblico presente le differenze tra diverse modalità di approccio all’agricoltura. Dato che l’agricoltura chimica, con il suo tendere a massimizzare il raccolto minimizzando la diversità, ha creato problemi all’ambiente, alcuni agricoltori hanno intrapreso la via del biologico. L’agricoltore biologico non fa semplicemente crescere delle piante, ma ricrea il loro habitat naturale e conserva le specie di parassiti che svolgono un ruolo nella crescita. È un approccio diverso alla coltivazione. «Si tende a dividere gli operatori in buoni e cattivi» ha commentato il relatore «i buoni sarebbero gli agricoltori biologici, i cattivi quelli che utilizzano fertilizzanti chimici. In realtà non è così. Sono solo due approcci diversi allo stesso problema». Per Martino Bargero «il modo di fare agricoltura è lo stesso con cui conformiamo il mondo. È la società che determina l’agricoltura». A seconda delle esigenze sociali si costruisce il tipo di coltivazione. La nostra vita frenetica, dove si ha tempo il sabato di fare la spesa solo nell’ipermercato dove si può trovare tutto, devasta le coltivazioni tipiche del territorio, imponendo a determinate aree un solo tipo di coltura, con vantaggio solo per le grosse catene di distribuzione. «Tutti noi mangiamo lattuga, ma nella nostra zona non si coltiva» ha fatto notare. Questa riflessione porta a chiedersi il reale valore di ciò che scegliamo di mangiare, di come noi e le nostre viziate abitudini alimentari stiano in realtà sconvolgendo equilibri ambientali saldi da millenni. Nel progetto Vivi sostenibile, si sta scegliendo invece di riscoprire i sapori locali organizzando gruppi d’acquisto solidale (Gas), che prevedono la compra di prodotti da produttori biologici e il più possibile vicini, nei quali una persona a turno si occupa dell’acquisto, risparmiando così tempo e riallacciando i rapporti tra persone, attraverso un consumo più naturale e sano. La serata si è conclusa con domande pratiche sul mantenimento dell’orto, facendo emergere quanto ancora questa pratica, fino a pochi anni fa così diffusa non per svago, ma per reale bisogno, stia riemergendo come alternativa a prodotti sempre più economici e pericolosi per la salute. [Nicoletta Nolfi, ecoinformazioni]

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