Giorno: 22 Maggio 2008

«Un attacco politico contro la gestione pubblica dell’acqua»

Così Roberto Fumagalli commenta la contestazione dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici agli affidamenti in house degli acquedotti di 64 Ato.

L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (www.autoritalavoripubblici.it) ha avviato un procedimento istruttorio volto ad accertare l’eventuale inosservanza della normativa per l’affidamento del servizio idrico integrato su 64 Ato (Ambiti territoriali ottimali per i servizi idrici) che hanno disposto lo stesso in favore di società completamente pubbliche. L’Authority, un organo costituito da sette membri nominati con determinazione adottata d’intesa dai presidenti della Camera e del Senato, contesta il fatto che le autorità pubbliche di controllo divengano parte in causa anche come società controllate. Per Roberto Fumagalli, referente del Contratto mondiale sull’acqua, «si tratta di un chiaro attacco politico contro la gestione pubblica dell’acqua, anche perché i decreti successivi alla legge Galli ne consentono l’affidamento a società completamente pubbliche e non si può quindi considerare un atto illegittimo». «Evidentemente il nuovo Governo – aggiunge l’ambientalista comasco – a pochi giorni dall’insediamento, ha voluto dare un segnale a favore delle privatizzazione dell’acqua, contestando le scelte di gestione pubblica assunte dalla maggior parte degli Ato italiani». Per l’esponente comasco del Contratto mondiale sull’acqua questo atto «è forse destinato a favorire gli interessi delle lobby economiche. In Lombardia ad esempio la società A2A, derivante dalla fusione di Aem Milano con Asm Brescia, ma con una componente azionaria che riconduce alle grandi multinazionali private dell’acqua, vorrebbe mettere le mani sugli acquedotti di tutta la Regione e questo quando, proprio in Lombardia, ben 132 comuni hanno proposto un referendum abrogativo della legge regionale, che obbliga a mettere a gara i servizi idrici». Un processo che porterà i cittadini lombardi ad esprimere il loro voto contro la privatizzazione dell’acqua nel 2009.

Decrescita anche a Como?

Sta per nascere anche a Como un circolo del movimento per la decrescita felice, il percorso è ancora aperto e si cercano attivisti.

Le idee di Latouche e Pallante hanno trovato proseliti anche a Como. Sono ancora pochi, per ora si limitano a uno scambio di e-mail, ma sono intenzionati a fondare anche sul Lario un circolo del movimento per la decrescita, nato nel 2007 su proposta di Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita. Perciò lanciano il loro appello a tutti gli interessati ad approfondire temi ambientali, economici e sociali dal punto di vista dell’«avere meno per stare meglio», come sottolinea Giuseppe Leoni, coordinatore della lista Cercoffro de L’isola che c’è, tra i promotori del circolo.
«La società occidentale è arrivata al top – continua Leoni – dobbiamo fermarci ed eventualmente fare qualche passo indietro, permettendo lo sviluppo di altri paesi. Sul territorio sono già molte le esperienze che promuovono il percorso della decrescita, come Vivi sostenibile de L’isola che c’è o i Gruppi di acquisto solidale, che saranno di certo interlocutori privilegiati. Il circolo vuole essere aperto alle idee di tutti i cittadini, ognuno con le proprie competenze e proposte».
Un primo appuntamento è in definizione per il periodo tra il 16 e il 20 giugno, quando il coordinatore nazionale dei circoli territoriali Massimo De Maio sarà a Como per aiutare il nascente movimento a sbrigare la burocrazia: ogni circolo deve infatti stendere un suo statuto che riprenda le linee giuda nazionali.
Per informazioni o partecipare alla creazione del circolo contattare Giuseppe Leoni tel. 031.880129 o 335.6574682, e-mail leoni.giu@tiscali.it,. [Francesco Colombo, ecoinformazioni]