Bloccato il rave per De André

Mancano le autorizzazioni scritte e i carabinieri hanno interrotto il concerto-tributo del 6 settembre a ParoLario che si svolgerà forse entro settembre. La responsabilità è del Comune di Como che avrebbe dovuto concedere una deroga scritta agli organizzatori per superare il bavaglio messo da una legge ingiusta a tutte le iniziative culturali che si svolgono in luoghi abitati.

La maratona musicale Smisurata canzone. Tutto Fabrizio De André, dalla N alla A (da Nuvole barocche a Smisurata preghierA) organizzata dalla rassegna ParoLario, partita alle 21 di sabato 6 settembre, ha subito una battuta d’arresto alle 3 e mezza di notte con l’intervento di una pattuglia dei carabinieri. Stupore e disappunto, e anche qualche soprassalto dal torpore della notte, per i duecento presenti che ascoltavano il concerto: pianoforte, chitarra e due voci.
Alla richiesta di presentare le autorizzazioni si è interrotto lo spettacolo ed è cominciato un conciliabolo con i rappresentanti della Benemerita che, protrattosi per una mezz’oretta, e anche con l’intervento della polizia locale comasca, ha portato alla sospensione dell’evento.
Gli organizzatori avevano chiesto un’autorizzazione complessiva al Comune per tutta la serie di iniziative in programma, ottenendo quindi dal Comune solo delle assicurazioni verbali. A norma di legge però per superare il livello di decibel del volo di una farfalla notturna è necessaria una deroga scritta e il concerto è stato bruscamente interrotto.
La legge quadro sull’inquinamento acustico (447/95) all’art. 6 comma 1/h afferma che è di competenza comunale «l’autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di cui all’articolo 2, comma 3, per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile, nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso».
Chi intenda organizzare una manifestazione culturale o musicale deve quindi garantire di rimanere entro i limiti di rumore imposti dalla legge, che cambiano a seconda delle fasce orarie, diurna 6-22 e notturna 22-6, e a seconda dei luoghi: aree particolarmente protette, prevalentemente residenziali, di tipo misto, di intensa attività umana, prevalentemente industriali e esclusivamente industriali.
È così quasi impossibile qualsiasi manifestazione all’aperto e per ogni evento va richiesta una deroga alla legge che non sempre viene concessa.
La tutela del diritto al sonno dei cittadini supera anche la garanzia del diritto di aggregazione sociale e di partecipazione e fruizione di eventi culturali. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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