Il Consiglio comunale di Como del 20 gennaio 2009

cernezzi2Palazzo Cernezzi ingessato non conclude quasi nulla nella seduta di lunedì 19 gennaio dedicata al Sant’Anna.


Il discorso in ricordo di don Renzo Beretta fatto dal sindaco Bruni, dopo la messa in ricordo tenutasi a Ponte Chiasso, viene citato nelle preliminari del Consiglio comunale di lunedì 19 gennaio sia da Luigi Bottone, Udc, che da Mario Molteni, Per Como. Entrambi i consiglieri hanno chiesto al primo cittadino comasco un atto di coerenza. «Se l’esempio da seguire è quello di don Renzo – ha dichiarato Molteni – credo che l’azione conseguente sia l’apertura del dormitorio per i senza tetto tutto l’anno», contrariamente alle prese di posizione sulla stampa locale di Bruni a riguardo del referendum proposto in proposito.

Sui senza fissa dimora e la situazione del centro di Prestino, che non era stato pensato per loro bensì per altre categorie disagiate è poi intervenuto Bruno Magatti di Paco.

Emanuele Lionetti, Lega, ha messo in evidenza la situazione della polizia locale «Basta elogi non accompagnati da riconoscimenti economici!» ha tuonato spiegando che, date le maggiori retribuzioni i vigili com’aschi dopo essersi formati nel capoluogo lo abbandonano per i Comuni limitrofi. Il suo collega di partito Giampiero Ajani ha invece ricordato la figura di Gianfranco Miglio e chiesto di sbloccare l’iter per intitolargli una via o una piazza.

Prima di iniziare i lavori, su proposta di Marcello Intorno del Pd, è stato tenuto un minuto di raccoglimento per tutte le vittime civili, palestinesi e israeliane, nell’area definita come Terrasanta.

Le prime due delibere all’ordine del giorno sono quindi state ritirate dai proponenti perché la Giunta si è attivata per accoglierle. La prima di Carlo Ghirri, Gruppo misto di maggioranza, chiedeva il rifacimento del divisorio in metallo in via D’Annunzio vicino a piazzale Giotto. La seconda di Donato Supino, Prc, per il ripristino della linea 3 del servizio di trasporto pubblico urbano a cui ha in parte risolto il prolungamento della linea 6.

L’assessore D’alessandro ha poi sospeso due delibere, che verranno affrontate dopo «un’ulteriore analisi e valutazione», in seguito ad una lettera di un dirigente comunale che richiamava il parere della vecchia Commissione paesistica. Un parere che era già stato espresso un mese e mezzo fa e che era già stato affrontato dalla Giunta e dalla Commissione urbanistica. L’ulteriore proposta di slittamento ha fatto esclamare Mario Lucini, presidente di quest’ultima commissione: «Stiamo superando i limiti del grottesco, della farsa, dell’avanspettacolo». Per il consigliere del Pd tutte le carte erano già disponibili e la maggioranza non può dopo che gli organi competenti hanno già espresso il proprio parere cambiare all’ultimo parere: «se la maggioranza non c’è tolga il disturbo!» ha concluso.

Il Consiglio è così ritornato a discutere della delibera di indirizzo, proposta dalle minoranze, per mantenere una cittadella sanitaria nella zona dell’attuale Ospedale Sant’Anna e il collegamento del G.B. Grassi a piazza Camerlata. Luca Gaffuri, Pd, ha ripercorso la storia della delibera e dei tentativi di Infrastrutture lombarde di definire i piani di sviluppo della città. La proposta è stata accolta da tutto il Consiglio tranne la Lega e il sindaco, ma in ogni modo non contiene le percentuali di indirizzo per la destinazione dell’area e quindi rimane valido il referendum popolare a cui verranno chiamati a rispondere i cittadini comaschi.

A Palazzo Cernezzi si è poi deciso di invertire i lavori e di posticipare la discussione sul regolamento degli impianti di videosorveglianza e affrontare la delibera sulle grandi mostre proposta da una parte dei consiglieri di maggioranza, sette di Forza Italia e il capogruppo dell’Udc. Pasquale Buono, Fi, ha presentato il documento che chiede di «condividere le linee di indirizzo del progetto delle Grandi mostre contenute nel Piano strategico di Como città della Cultura», allegato al documento, spese «nella misura massima di euro 400 mila annue» e «l’affidamento della gestione organizzativa dell’evento alla società Como servizi urbani».

È iniziata così la fase dei chiarimenti e i consiglieri hanno iniziato a fare le domande le più disparate concentrandosi particolarmente sugli aspetti economico – finanziari per una mostra per il 2009 per cui si prevede una spesa di 1,4 milioni di euro. Trasversale la critica alla gestione del rapporto economico con Csu ed il ripianamento dei buchi nel suo bilancio con interventi di Palazzo Cernezzi.

E proprio le fotocopie dei fogli excel con la parte economica, poste negli allegati della delibera, sono saltate nella distribuzione dei documenti rendendo impossibile la discussione e facendo quindi aggiornare la seduta a mercoledì prossimo. Qualcuno sottovoce si è chiesto «se questo è l’esempio di come si gestirà la mostra… Andiamo bene!». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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