Sant’Anna

10 marzo/ Valori in campo/ L’importanza della vaccinazione

La lista civica Valori in campo per Lurate Caccivio organizza per il 10 Marzo alle 20 una videoconferenza su Zoom con medici e professionisti del territorio che ci parleranno della vaccinazione contro covid-19.

(altro…)

Salute e creatività per il “vecchio” Sant’Anna

Anche le aree dismesse (o quasi) hanno bisogno di cura. In tutti i sensi: cura come attenzione, cura come risanamento, cura come servizio.

È questa la morale, per quanto semplice, dell’incontro sul futuro del vecchio ospedale Sant’Anna organizzato il 19 novembre alla Sala Canonica del Teatro Sociale da un composito gruppo di enti e associazioni – Cittadella della salute, Azienda ospedaliera Ospedale Sant’Anna, Ordine degli architetti – che hanno affrontato il tema dai rispettivi punti di vista. Per quanto diverse, le voci non sono risultate stonate, tutt’altro: il riuso (riqualificazione o rifunzionalizzazione che dir si voglia) dell’area del vecchio (ma non vecchissimo: ricordiamo che in via Cadorna ci sono i resti di un’altra sede ospedaliera utilizzata fino agli anni Trenta del secolo scorso) ospedale è l’occasione per ricucire molti diversi aspetti. L’area del Sant’Anna di via Napoleona è infatti una cerniera nell’organizzazione urbana che abbandonata a se stessa rischia di mandare in blocco l’intera città, e che invece riattivata può servire non solo alla rivitalizzazione del quartiere di Camerlata, ma addirittura al rinnovamento della città storica, adagiata subito sotto, nella convalle. Ma soprattutto quell’area può servire a riconfigurare e “ricompattare” il sistema sanitario avventatamente destrutturato nei decenni scorsi e frammentato in una serie di competenze ultraspecialistiche e in una serie di entità fornitrici di servizi isolati, disperse sul territorio.

Il progetto di ricomposizione è al tempo stesso politico, organizzativo, sanitario, urbanistico e architettonico. Le differenti voci sentite nell’incontro del Teatro Sociale su questo hanno puntato, ripetutamente sottolineando che l’area del vecchio Sant’Anna è troppo importante per essere ignorata.

Per Cittadella della salute, il comitato formatosi nei mesi scorsi per la riqualificazione dell’area, questo incontro è stato solo una tappa nel percorso di approfondimento e discussione (proprio domenica scorsa si è svolta la visita guidata storico-botanica all’area dell’ospedale, che è stata per molte persone l’occasione di una autentica scoperta) che dovrebbe essere in grado di aggregare altre forze, altre voci, altre idee.

E accanto agli interventi del Comitato Cittadella della Salute (Antonella Pinto e Manuela Serrentino) hanno favorevolmente colpito il pubblico quelli di Fabio Banfi, direttore delle attività cliniche del territorio dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna, e di Giovanni Franchi, membro della commissione Urbanistica dell’Ordine degli architetti di Como, particolarmente efficaci nell’indicare i possibili obiettivi verso cui muoversi.

La presentazione della tesi di laurea magistrale in Progettazione architettonica di Michele Gaspa e Riccardo Rossoni, intitolata Nuovi spazi tra città, parco e infrastruttura – progetto di ri-uso creativo dell’ex ospedale Sant’Anna – Como, discussa al Politecnico di Milano con i realtori Michele Roda e Pietro Macchi Cassia (pure presenti) ha evidenziato come l’area si presti sia a voli di fantasia che a interventi strutturali essenziali per il futuro del comparto urbano comasco (a nessuno è sfuggita la centralità nella proposta dei due giovani architetti dell’interscambio fra trasporto privato su gomma e trasporto pubblico su rotaia collocata proprio in corrispondenza del vecchio Sant’Anna, vagheggiata da ormai tre o quattro decenni).

Per l’area del vecchio Sant’Anna la cura c’è. Ora servono le decisioni.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Il Consiglio provinciale di Como di lunedì 8 novembre

Meglio una gallina oggi o un uovo domani? A Villa Saporiti, nella seduta del Consiglio provinciale di lunedi 8 novembre, minoranze e maggioranza hanno discusso delle opportunità previste dalla rimodulazione dell’ammortamento dei Bop, i buoni ordinari provinciali emessi nel 2005: buon risultato per il centrodestra, modo per batter cassa hic et nunc, alla faccia dei maggiori debiti accumulati per i prossimi vent’anni, secondo le minoranze… Leggi l’articolo sul blog di ecoinformazioni Reteco

Il Consiglio provinciale di Como di martedì 5 ottobre 2010

Il Sant’Anna come banco di prova di Villa Saporiti. Approvata il 5 ottobre, dopo un lungo e animato Consiglio provinciale, la proposta di variante urbanistica al piano territoriale per la realizzazione del nuovo ospedale. La minoranza si è astenuta, ottenendo la garanzia che la questione tornerà comunque in Consiglio. E su un ordine del giorno del consigliere Galli la maggioranza è andata sotto… Leggi il resoconto sul blog Reteco

Il Consiglio comunale di Como di giovedì 19 marzo 2009

cernezzi2No all’election day! La maggioranza a Palazzo Cernezzi decide di non votare nello stesso giorno per le europee ed i referendum comunali. Csu: cambiare lo statuto per gestire i rifornimenti nella città murata.

Nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 19 marzo Francesco Pettinano, An, ha dato la propria disponibilità alle dimissioni dal Cda della fondazione La presentazione se ritenuto necessario dal sindaco dopo un chiarimento a seguito dei pareri del segretario generale, Nunzio Fabiano, e del suo vice, Oliviero Emoroso, in cui venivano vanzati dubbi di legittimità circa la designazione di membri del consiglio comunale a “ricoprire incarichi presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni”». Sorpresa in aula «Noi non abbiamo visto nessun parere – ha detto Vincenzo Sapere, Socialisti – non facciamo parte del consiglio comunale?». L’ha rassicurato il presidente Pastore che ha dichiarato che già l’indomani sarebbero stati consegnati i materiali ai consiglieri di minoranza. Primo punto all’ordine del giorno la deroga al regolamento comunale per poter votare in unica tornata elettorale, il 6 ed il 7 giugno, per le elezioni europee ed i referendum cittadini per il mantenimento di una cittadella sanitaria nell’area ex Sant’Anna e l’apertura tutto l’anno di un centro per l’accoglienza dei senza tetto. Dopo la presentazione di Marcello Iantorno, Pd, che chiedeva «l’accorpamento per un sensibile risparmio dei costi ed il contenimento della spesa pubblica» ma non solo anche per una gestione migliore delle strutture scolastiche che non dovranno essere chiuse due volte per lo svolgimento delle operazioni elettorali. Precisamente la richiesta era quella di una «deroga in via eccezionale» agli articoli 6 e 12 del Regolamento comunale che impongono altre tempistiche. Dopo di lui nessuno è intervenuto e nessuno ha espresso la propria dichiarazione di voto, così la mozione lampo è stata votata, e bocciata, nel giro di un quarto d’ora con una netta contrapposizione tutta la maggioranza contraria e la minoranza a favore. Differenti le dichiarazioni a margine dei lavori. «I 300mila euro che verranno spesi per le votazioni avrebbero potuto andare ad incrementare il fondo per aiutare chi è in difficoltà per la crisi – ha affermato Donato supino , Prc, che ha poi attaccato il Pd – Se avessero aderito e aiutato nella raccolta firme non ci saremmo dovuti trovare in questa situazione e chiedere una deroga al regolamento». Infatti il sindaco ha dichiarato recisamente «il regolamento o si applica o si cambia». Combattivo Bruno Magatti, Paco, «Se credono che così facendo non si raggiungerà il quorum si sbagliano. Avremo più tempo per sensibilizzare i cittadini e finché saremo in fase referendaria nessun privato s’arrischierà a comprare l’area del Sant’Anna permettendo ai comaschi di esprimere il proprio parere». Iantorno ha sottolineato l’irresponsabilità della votazione e affermato che avrebbe depositato un’altra mozione d’urgenza sull’argomento per poter ottenere la deroga. Il secondo argomento della serata è stato il cambiamento statutario di Como servizi urbani (Csu) a cui aggiungere, fra i vari campi di attività, «autotrasportatore per conto terzi» come ha spiegato l’assessora Molinari. Ne è seguito un dibattito che ha visto schierarsi in maniera trasversale i consiglieri. Una discussione che,come ha detto Mario Lucini, si è concentrata «sull’oggetto occulto della serata al posto che del suo soggetto», valere a dire il progetto di intermediazione per il carico e scarico delle merci da affidare a Csu, con mezzi ecologici, in città murata e nella Convalle in generale. Un’idea proposta dall’assessore Caradonna che è il vero centro della questione anche perché, come affermato dal presidente Pastore, «noi voteremo ora questo cambiamento di statuto e poi l’iter passerà attraverso atti di Giunta e il progetto non lo vedremo più». Sostanzialmente l’idea della Giunta è di fermare i vettori che riforniscono i negozi del centro a Lazzago e da lì proseguire con mezzi ecologici verso il centro città. «Una proposta che interessa sia i commercianti che i trasportatori – ha detto Caradonna – il costo maggiore per i secondi è l’ultimo miglio, una volta usciti dall’autostrada, qui si fermerebbero appena fuori dalla stessa e dopo scaricato potrebbero subito ripartire senza affrontare il traffico del centro». Un progetto che dovrebbe togliere dalle strade cittadine 90-100 camion, seguendo l’esperienza padovana, ma che ha suscitato forti perplessità per la gestione e l’impatto reale. Anche perché come sottolineato da diversi consiglieri non verrebbero interessati l’umido ed i beveraggi, oltre che la grande distribuzione, lasciando quindi da gestire una quota residuale del traffico. Lapidario Alessandro Rapinese, Area 2010, «il Polo delle libertà a livello nazionale predica più privato, meno stato, mentre a livello locale promuove l’esatto contrario». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Il Consiglio comunale di Como del 20 gennaio 2009

cernezzi2Palazzo Cernezzi ingessato non conclude quasi nulla nella seduta di lunedì 19 gennaio dedicata al Sant’Anna.


Il discorso in ricordo di don Renzo Beretta fatto dal sindaco Bruni, dopo la messa in ricordo tenutasi a Ponte Chiasso, viene citato nelle preliminari del Consiglio comunale di lunedì 19 gennaio sia da Luigi Bottone, Udc, che da Mario Molteni, Per Como. Entrambi i consiglieri hanno chiesto al primo cittadino comasco un atto di coerenza. «Se l’esempio da seguire è quello di don Renzo – ha dichiarato Molteni – credo che l’azione conseguente sia l’apertura del dormitorio per i senza tetto tutto l’anno», contrariamente alle prese di posizione sulla stampa locale di Bruni a riguardo del referendum proposto in proposito.

Sui senza fissa dimora e la situazione del centro di Prestino, che non era stato pensato per loro bensì per altre categorie disagiate è poi intervenuto Bruno Magatti di Paco.

Emanuele Lionetti, Lega, ha messo in evidenza la situazione della polizia locale «Basta elogi non accompagnati da riconoscimenti economici!» ha tuonato spiegando che, date le maggiori retribuzioni i vigili com’aschi dopo essersi formati nel capoluogo lo abbandonano per i Comuni limitrofi. Il suo collega di partito Giampiero Ajani ha invece ricordato la figura di Gianfranco Miglio e chiesto di sbloccare l’iter per intitolargli una via o una piazza.

Prima di iniziare i lavori, su proposta di Marcello Intorno del Pd, è stato tenuto un minuto di raccoglimento per tutte le vittime civili, palestinesi e israeliane, nell’area definita come Terrasanta.

Le prime due delibere all’ordine del giorno sono quindi state ritirate dai proponenti perché la Giunta si è attivata per accoglierle. La prima di Carlo Ghirri, Gruppo misto di maggioranza, chiedeva il rifacimento del divisorio in metallo in via D’Annunzio vicino a piazzale Giotto. La seconda di Donato Supino, Prc, per il ripristino della linea 3 del servizio di trasporto pubblico urbano a cui ha in parte risolto il prolungamento della linea 6.

L’assessore D’alessandro ha poi sospeso due delibere, che verranno affrontate dopo «un’ulteriore analisi e valutazione», in seguito ad una lettera di un dirigente comunale che richiamava il parere della vecchia Commissione paesistica. Un parere che era già stato espresso un mese e mezzo fa e che era già stato affrontato dalla Giunta e dalla Commissione urbanistica. L’ulteriore proposta di slittamento ha fatto esclamare Mario Lucini, presidente di quest’ultima commissione: «Stiamo superando i limiti del grottesco, della farsa, dell’avanspettacolo». Per il consigliere del Pd tutte le carte erano già disponibili e la maggioranza non può dopo che gli organi competenti hanno già espresso il proprio parere cambiare all’ultimo parere: «se la maggioranza non c’è tolga il disturbo!» ha concluso.

Il Consiglio è così ritornato a discutere della delibera di indirizzo, proposta dalle minoranze, per mantenere una cittadella sanitaria nella zona dell’attuale Ospedale Sant’Anna e il collegamento del G.B. Grassi a piazza Camerlata. Luca Gaffuri, Pd, ha ripercorso la storia della delibera e dei tentativi di Infrastrutture lombarde di definire i piani di sviluppo della città. La proposta è stata accolta da tutto il Consiglio tranne la Lega e il sindaco, ma in ogni modo non contiene le percentuali di indirizzo per la destinazione dell’area e quindi rimane valido il referendum popolare a cui verranno chiamati a rispondere i cittadini comaschi.

A Palazzo Cernezzi si è poi deciso di invertire i lavori e di posticipare la discussione sul regolamento degli impianti di videosorveglianza e affrontare la delibera sulle grandi mostre proposta da una parte dei consiglieri di maggioranza, sette di Forza Italia e il capogruppo dell’Udc. Pasquale Buono, Fi, ha presentato il documento che chiede di «condividere le linee di indirizzo del progetto delle Grandi mostre contenute nel Piano strategico di Como città della Cultura», allegato al documento, spese «nella misura massima di euro 400 mila annue» e «l’affidamento della gestione organizzativa dell’evento alla società Como servizi urbani».

È iniziata così la fase dei chiarimenti e i consiglieri hanno iniziato a fare le domande le più disparate concentrandosi particolarmente sugli aspetti economico – finanziari per una mostra per il 2009 per cui si prevede una spesa di 1,4 milioni di euro. Trasversale la critica alla gestione del rapporto economico con Csu ed il ripianamento dei buchi nel suo bilancio con interventi di Palazzo Cernezzi.

E proprio le fotocopie dei fogli excel con la parte economica, poste negli allegati della delibera, sono saltate nella distribuzione dei documenti rendendo impossibile la discussione e facendo quindi aggiornare la seduta a mercoledì prossimo. Qualcuno sottovoce si è chiesto «se questo è l’esempio di come si gestirà la mostra… Andiamo bene!». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Comitato vincente

 

santannaIl Comitato referendario Sant’Anna ai comaschi e un tetto per tutti ha raggiunto l’obbiettivo: raccolte 4210 firme.

Il Comitato si è impegnato nella raccolta sin dal 18 ottobre 2008 con numerosi banchetti in città ed in periferia, superando l’obiettivo di 4210 firme (6 per cento del corpo elettorale) per entrambi i quesiti, in anticipo sulla scadenza del 12 gennaio 2009. È stato quindi raggiunto l’obiettivo di raccogliere abbastanza firme per potere indire i referendum sulla quota pubblica dell’area Sant’Anna e lo spazio per i senza fissa dimora, venerdì 9 gennaio verranno illustrate le iniziative della campagna referendaria. Per informazioni e-mail comitatoreferendario@email.it; Internet http://www.paco.co.it/comitatoreferendario.

Il Prc per il Referendum sul Sant’Anna

Il circolo di Como di Rifondazione comunista prende posizione sul referendum cittadino sull’area Sant’Anna: «Per evitare speculazioni edilizie e ulteriori privatizzazioni».

 

Il circolo cittadino comasco del Prc, in una nota diffusa alla stampa a firma del neo segretario Stefano Curcio e del consigliere comunale Donato Supino, ha spiegato, per l’ospedale Sant’Anna, che «considera il referendum consultivo uno degli strumenti per fare esprimere i cittadini sulle annunciate speculazioni edilizie nell’area pubblica e sulle ulteriori privatizzazioni nel sistema socio-sanitario nella nostra città». Sempre per l’area di Camerlata i comunisti comaschi propongono «l’attuazione della cittadella sanitaria nell’attuale sede dell’ospedale, con l’utilizzo del monoblocco in modo da mantenere pubblica almeno il 60 per cento dell’area, la definizione di un preciso piano socio-sanitario che individui, sulla base dei bisogni delle e dei cittadini, prestazioni, interventi, strutture, organici adeguati».
Per attuare questi propositi il circolo comasco di Rifondazione ha affermato che «parteciperà a tutte le iniziative unitarie che si  propongano di continuare l’impegno per garantire il diritto alla salute e contrastare speculazioni e privatizzazioni».

Il Consiglio comunale di Como del 6 ottobre 2008

Sant’Anna? Se ne riparlerà entro un mese. L’opposizione decide di assecondare la proposta della maggioranza di rinviare la votazione sulla delibera proposta sul futuro dell’area di Camerlata. Magatti spiega proposta di Paco per la prossima gara di appalto per la raccolta dei rifiuti.

Il freddo ottobrino arriva anche nel Consiglio comunale di lunedì 6 ottobre. Nelle preliminari molti consiglieri hanno chiesto una deroga alla legge che indica il 15 del mese come data di inizio della possibilità di accendere il riscaldamento. «Anziani e bambini piccoli la sera e la mattina presto soffrono il freddo», ha dichiarato Gianluca Lombardi, Fi, sostenuto dal compagno di partito Roberto Rallo, e «in alcune strutture scolastiche non sono ancora stati accesi i riscaldamenti» ha aggiunto Vittorio Mottola, Pd.
Pronta la risposta del sindaco Bruni, appena rientrato dalla soleggiata Cuba con una dote di sigari da distribuire ai consiglieri, «non abbiamo pensato ad una deroga perché pensiamo al bilancio delle famiglie. In un condominio verrebbe acceso il riscaldamento, con le conseguenti spese, anche per quelle famiglie che non ne sentono l’esigenza», in ogni modo il primo cittadino comasco si è impegnato a «proporre la delibera in Giunta mercoledì ».
«Si faccia chiarezza sul progetto di metropolitana leggera!» ha chiesto donato Supino, Prc, dopo le affermazioni contrastanti fra la direzione de Le Nord, contraria al progetto, e Regione Lombardia, che si è invece dichiarata favorevole.
Problemi con immobili disastrati sono stati posti da Luigi Bottone, che ha chiesto la messa insicurezza dello stabile bruciato in via Vela a Ponte Chiasso, e Bruno Magatti, Paco, che ha ricordato lo stabile in ristrutturazione di via Anzani da cui alcuni residenti sono stati trasferiti altrove.
La seduta è così potuta incominciare con la discussione sulla delibera di indirizzo proposta dalle opposizioni sulla destinazione dell’area del Sant’Anna a Camerlata.
Dopo la votazione per punti e l’approvazione di due di essi su undici era previsto un ulteriore passaggio con un’ulteriore votazione e l’approvazione dei due punti assieme. Un atto non lineare date le dichiarazioni di voto dei capigruppo della maggioranza che hanno affermato che avrebbero votato contro la proposta delle minoranze scatenando le ire di Mario Lucini, Pd, «qui operiamo nel paranormale, sarebbe lineare fare in un modo se no siamo proprio in un altro mondo». Dalla maggioranza, per bocca di Rallo, è così arrivata la proposta di sospendere la discussione e rinviarla.
Dopo un’accesa discussione per le opposizioni Marcello Iantorno, Pd, ha dichiarato di accettare di rinviare la discussione, ma non oltre trenta giorni.
«Su questo argomento la maggioranza sta cincischiando – ha detto Mario Lucini, in disaccordo col proprio gruppo – cosa si mette in quest’area si deve deciderlo, dobbiamo dirlo, abbiamo paura?» e, rivolto ai banchi della maggioranza, dichiarato: «La città ha bisogno di una risposta adesso! Noi sospendiamo e la variante resterà ferma?», per concludere con un’ulteriore quesito «tiriamo tardi per dire per poi dire che è stato deciso tutto da qualcun’altro?».
Con una votazione in “ordine sparso” è stata approvata la sospensiva.
Il secondo argomento della serata è stata la presentazione della proposta di delibera di Paco per la futura gara di appalto per la raccolta dei rifiuti e la pulizia della città.
Bruno Magatti, in una sala svuotata, solo 12 consiglieri di maggioranza e anche la presenza del pubblico, una decina di persone all’inizio, era diminuita data l’ora, ha riassunto la storia della raccolta differenziata dei rifiuti in città.
Dal 1994 il Comune di Como utilizza i sacchi viola in cui vengono raccolti differenti materiali, che vengono poi aperti dagli operatori e “mondati”. La plastica viene raccolta mentre il resto diventa Combustibile da rifiuti (Cdr) «che viene bruciato anche in cementerie come può essere quella di Merone».
Dati alla mano il consigliere di pPaco ha poi spiegato come la promiscuità dei materiali non aiuta il loro recupero tanto che la carta all’interno di questi sacchi si sporca e non è più riutilizzabile e anche l’alluminio ha delle percentuali di recupero di molto inferiori a quelle di una raccolta separata.
Il sacco nero invece viene bruciato all’inceneritore della Guzza, «nell’unico forno attuale solo il 34 per cento dei rifiuti bruciati sono comaschi gli altri provengono da altre realtà» ha precisato Magatti, ad un costo di circa 105 euro la tonnellata. Quindi – ha proseguito – «è come se mettessimo affianco di ogni sacco nero un euro». A questi incassi vanno aggiunti per Acsm gli introiti derivanti dalla vendita di energia prodotta con la combustione dei rifiuti, che viene, «grazie ad una legge del primo governo Prodi (Cip6)», pagata più del valore sul mercato.
Il consigliere ha fatto alcune proposte per una raccolta più attenta e che coinvolga maggiormente i cittadini intervenendo sul passaggio da tassa a tariffa sui rifiuti.
Le proposte vanno dal tesserino magnetico che consenta di avere sconti sulle tariffe portando materiali già differenziati alla piattaforma ecologica e differenziando maggiormente la raccolta porta a porta. «Ascm ci paga 23,25 euro la tonnellata per la carta e 7 per il vetro» alcuni dei dati forniti.
Magatti ha sottolineato anche l’importanza di una maggiore pulizia delle strade e ha invitato tutti i consiglieri a «condividere e modificare la delibera» per aprire uno «spazio di discussione» che possa mutare l’impostazione attuale della pulizia della città. Giovedì 9 ottobre incomincerà la discussione. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: