Meglio sfiduciare Bruni che dimettersi
Meglio la Mozione di sfiducia delle dimissioni di massa. Nella nota, che riportiamo integralmente, la presa di posizione di Paco che conferma l’intenzione di sostenere la mozione di sfiducia al sindaco Stefano Bruni.
«Apprendiamo a mezzo stampa dell’intenzione dei consiglieri di minoranza a Palazzo Cernezzi di dimettersi in massa con l’obiettivo di arrivare allo scioglimento del consiglio comunale e di conseguenza a nuove elezioni in primavera. Paco ritiene di preferire a questa prospettiva quella della Mozione di sfiducia al Sindaco, già annunciata alla stampa, si spera possano confluire le firme dei consiglieri di minoranza e su cui si dovrebbero incalzare i consiglieri di maggioranza che si sono pubblicamente dichiarati contrari al cantiere delle paratie, in primis gli esponenti della Lega. L’opposizione ha il dovere politico di dichiarare il fallimento di questa amministrazione nel gestire e portare a compimento parti importanti del suo programma (Ticosa, Ospedale, Fisac, cinema multisala, appalto rifiuti, muro e paratie a lago) e di farlo nel Consiglio comunale. La mozione di sfiducia permette di inchiodare la maggioranza davanti alle proprie responsabilità, permette lo svolgimento in Consiglio comunale, davanti ai cittadini, di un dibattito sull’operato della Giunta e delle opposizioni che hanno osteggiato fin dal 1996 l’assurdo progetto delle paratie a lago, permette di consolidare la minoranza come possibile alternativa al governo della città, permette infine di innescare dinamiche politiche nella maggioranza che potranno portare alcuni consiglieri a sfilarsi e a sfiduciare il Sindaco. L’operazione delle dimissioni di massa non consente di realizzare nessuno di questi obiettivi e quand’anche dovesse funzionare lascerebbe i cittadini disorientati, senza aver capito la manovra di palazzo e dando probabilmente il merito della caduta della giunta ai pochi consiglieri di maggioranza determinanti. Per questi motivi Paco ritiene di dover percorrere la strada della mozione di sfiducia e non quella delle dimissioni di massa dei consiglieri comunali per mandare a casa l’attuale amministrazione».