Concerto per cedri e cascata

Bruni incontra per la prima volta i lavoratori della Cà d’industria a cui non promette nulla salvo di «sentire anche l’altra campana». Nella notte il Pdl approva i nuovi condomini, alti quasi sino a 20 metri, all’ex Frey di Albate, la Lega e Liberi per Como si smarcano.
La Cà d’industria ha occupato le preliminari al Consiglio comunale di giovedì 11 marzo ha iniziato Donato Supino, Prc, chiedendo al sindaco di «far di tutto per far revocare lo sciopero, tenendo presente che 5 dei 7 membri del cda sono nominati dal Comune e che la legge dà diritto al prefetto ed al sindaco di intervenire per raffreddare le vertenze». Un affondo poi contro la consigliera Flavia Farina «se gestisce la Cà d’industria come ha gestito la Spt, svendendo il noleggio…». «Non può essere che una società pubblica abbia come contraente una società anonima, dovrà rivelare i nomi» ha incalzato Marcello Iantorno, Pd, riferendosi alla ditta contraente l’appalto per le mense, «per tutelare le persone anziane va garantito un rapporto costante, non cambiare quelle che sono diventati i loro punti di riferimento» ha aggiunto Roberta Marzorati, Per Como. «Bisogna andare oltre l’incontro di mercoledì prossimo, serve un’iniziativa politica» ha quindi dichiarato Bruno Magatti, Paco, raccogliendo il plauso dei lavoratori presenti.
La seduta è stata quindi sospesa, ancor prima di cominciare, per dar modo di fare un incontro fra amministratori e lavoratori della Cà d’industria in Sala stemmi.
Quasi 120 persone hanno occupato la sala attigua e il sindaco ha per la prima volta incontrato i dipendenti della struttura assistenziale comasca e i loro rappresentanti sindacali.
«L’esternalizzazione è stata attuata in una maniera molto criticabile – ha esordito il segretario generale della Cgil Alessandro Tarpini – non sono state rispettate le procedure, ci sarà sicuramente un peggioramento della qualità e non c’è chiarezza su quelle che sono le prospettive del medio periodo».
«La Fondazione ha totale autonomia» ha precisato il sindaco Bruni che ha ammesso «non c’è chiarezza neanche per me», che non si è impegnato a favore delle richieste dei lavoratori ma ha assicurato che incontrerà il presidente Pellegrino per «sentire entrambe le campane».
Ripresa la seduta consiliare è ripreso il dibattito sul progetto di riqualificazione dell’area ex industriale della Frey.
Contrarietà all’opera sono arrivate, come nelle sedute precedente, sia dai banchi della maggioranza, con Emanuele Lionetti, Liberi per Como, o Guido Martinelli, Lega, «se questi Piani attuativi sono permessi dal Paino regolatore, allora il problema è il Prg», sia dalle minoranze.
Una breve discussione è sorta sull’interpretazione dell’intervento, se considerarlo in deroga al Prg oppure no, così come interpretato dagli uffici competenti.
Una seduta sempre più stanca e sfilacciata sino alla replica del sindaco come assessore competente.
«Tutto ciò che può essere fatto in attuazione del Prg è legittimamente atteso dall’operatore – ha affermato il primo cittadino di Como – noi abbiamo indotto in lui delle aspettative, tutto ciò che è in più dobbiamo rinegoziarlo». Per la questione della deroga ha chiarito: «Non si tratta di questo ma ci si mette a un tavolo e si definisce una possibilità di pattuizione diversa».
Un intervento comunque positivo quello di Albate per Bruni anche perché «si è sostituito un edificato vecchio con uno di dimensioni minori, con una sostanziale diminuzione delle volumetrie, ancorché disposte in un’altra maniera».
È iniziata così la discussione di 6 emendamenti alla deliberazione e di 3 ordini del giorno. Una discussione che si è protratta nel cuore della notte, dopo l’approvazione della prosecuzione ad oltranza della seduta voluta dal Pdl, contrari gli altri gruppi di maggioranza, oltre alle opposizioni.
Tutti bocciati tranne quello proposto da Liberi per Como che chiede «qualora non si giungesse alla stipula della convenzione tra costruttori e Comune entro sei mesi dalla data di approvazione del piano di recupero, il Consiglio Comunale pretenderà l’integrale riesame della stessa allo scopo di adeguarla al quadro normativo vigente e adeguandone i valori a quelli correnti al momento della stipula».
Parere favorevole anche a 2 degli ordini del giorno. Sono stati approvati quello proposto dalla maggioranza che inviata il sindaco a spingere l’amministrazione provinciale a creare il nuovo collegamento Como – Cantù – Mariano Comense, per alleggerire il traffico ad Albate, e quello proposto dalla Lega perché i proventi degli oneri di urbanizzazione vengano investiti nel quartiere di Albate.
Vista la stanchezza e le defezioni raggiunte le 2 e 20 di notte, Supino ha chiesto una verifica del numero legale. Non avendolo raggiunto la seduta è stata aggiornata dopo un quarto d’ora quando è stato approvato l’intervento dal solo Pdl, mentre le opposizioni, la Lega e Liberi per Como hanno votato contro. [Michele Donegana, ecoinformazioni]