Il Consiglio comunale di Como di lunedì 10 maggio 2010
Un emendamento bocciato, uno accantonato… altri 225 da affrontare! Consigli comunali sul Bilancio fino a fine giugno.«Voglio sapere se sia legittimo un doppio incarico di dirigente dell’Ufficio legale e avvocato del Comune – ha chiesto Roberta Marzorati, Per Como – non sono due incarichi incompatibili?», per questo ha presentato un’interpellanza durante le preliminari al Consiglio comunale di lunedì 10 maggio.
«Un grande successo» ha definito la vittoria del Calcio Como e la conseguente non retrocessione Pasquale Buono, Pdl, «perché non ringraziare i dirigent con una cerimonia ufficiale?».
«Come è stato comunicato il prolungamento del riscaldamento alle scuole? – ha chiesto Vittorio Mottola, Pd – a P. Chiasso mi hanno riferito che i bambini sono rimasti al freddo perché non sono stati accesi gli impianti!».
Sulla Ca’ d’industria è intervenuto Donato Supino, Prc, «questa vicenda sta durando troppo i lavoratori non hanno ricevuto ancora nessuna risposta!», un interesse rafforzato dalla presentazione per protesta di 200 emendamenti al Bilancio di previsione.
I lavoratori, una ventina, nel frattempo si erano riuniti in Sala stemmi.
Insediatosi il Consiglio i lavori si sono subito bloccati per la mancata consegna di una parte degli emendamenti ai diversi consiglieri, solo 194 erano stati distribuiti in cartaceo e messi a disposizione nella rete informatica comunale.
Attivati gli uffici, dopo tre quarti d’ora, è ripresa la seduta (anche se molti emendamenti non erano ancora disponibili).
Iniziata la discussione Marcello Iantorno, Pd, ha presentato il primo emendamento per organizzare una mostra su Sant’Elia per i 100 anni del futurismo, coinvolgendo anche collezioni private, oltre a quanto posseduto dalla Pinacoteca civica. Contraria la Giunta con l’assessore Gaddi che ha ricordato come «non sia stringente il nesso con il futurismo, allora sarebbe stato preferibile farlo nel 2009». Ai voti la proposta è stata bocciata dalla maggioranza, astenuti Liberi per Como e Arcellaschi.
Un primo passaggio molto veloce che non ha caratterizzato già il secondo emendamento, proposto sempre da Iantorno, che ha acceso una discussione protrattasi per un certo tempo e causato la presentazione di 20 subemendamenti da parte di Supino e Alessandro Rapinese, Area 2010.
La seconda proposta di modifica al Bilancio chiedeva di avviare una collaborazione con Conservatorio e Politecnico per decidere del destino del Politeama.
«Questo lo abbiamo già fatto – ha dichiarato Stefano Rudilosso, Pdl – è superato, abbiamo già avviato uno studio e la collaborazione». «Non c’è ancora nulla di ufficiale» ha fatto subito eco Silvia Magni, Pd, «la Giunta dà parere contrario – ha affermato Gaddi – è un’attività già avviata e – ha aggiunto l’assessore – lasciatemi dire che alcuni dei subemendamenti proposti sono offensivi e del tutto pretestuosi.
Proprio sui subemendamenti è nata quindi una querelle regolamentare «si possono discutere anche senza il parere dei revisori dei conti? – ha chiesto Luca Gaffuri, Pd – se devono essere trattati come emendamenti sui cui il parere è d’obbligo non devono essere presenti in aula i revisori e dare un parere?».
Un problema non da poco non essendo gli stessi presenti. Per il vicesegretario Emoroso il problema però non si poneva pur con la premessa «posso anche sbagliare e il Consiglio può decidere anche contro il mio parere», anche perché «in questi subemendamenti non ci sono implicazioni contabili».
Dovendo produrre gli uffici copia degli oggetti del contendere, per accelerare i tempi dei lavori, il consiglio ha quindi deciso di posticipare la discussione dei subemendamenti all’emendamento 2 e di passare al numero 3.
La richiesta, proposta da Iantorno, di attrezzare una nuova sala lettura in Biblioteca, aumentare i computer e avere un accesso ad internet più agevole oltre ad un aumento delle ore di apertura al pubblico. «Sono cose già citate nella proposta di piano previsionale di questa maggioranza» ha specificato Magni per rafforzare la proposta. Si è acceso così un breve dibattito sui costi da sostenere e gli esponenti del Pd hanno replicato che con un altro emendamento presentato hanno individuato i cespiti necessari, mentre Rapinese, dopo 5 minuti di sospensione della seduta su sua richiesta, ha preparato un subemendamento sugli orari di apertura.
Tutto in un clima molto rilassato da parte della maggioranza dove una parte dei consiglieri si mostrava rassegnata all’interminabile discussione, di questo passo serviranno 200 sedute poco meno di una per emendamento, senza contare i 15 ordini del giorno, mentre altri erano quasi divertiti dall’ostruzionismo dell’opposizione. Per assurdo dalle minoranze aumentava col passare del tempo scetticismo sul blocco dei lavori di Palazzo Cernezzi, una posizione esplicitata da Mario Lucini: «una sensazione di profondo disagio, una situazione francamente deprimente. Le minoranze hanno diritto a fare ostruzionismo, ma non sono d’accordo sul tirare la corda oltre una certa misura». «Questa maggioranza – ha proseguito il consigliere – se lo merita, i tre quarti sono contenti di quello che sta succedendo, mi domando cosa stiano qui a fare».
Parere negativo anche sul terzo emendamento da parte di Gaddi perché entra troppo nel particolare definendo attività al di là delle competenze del Consiglio.
Data l’ora la discussione sui subemendamenti al 2 e al 3 e il voto finale sui due emendamenti riprenderà nella prossima seduta. Stravolto il normale calendario l’assemblea di Palazzo Cernezzi verrà riunita tutti i prossimi lunedì e martedì e forse anche di più, data la proposta della maggioranza di indire sedute tutti i giorni per rispettare il termine ultimo di approvazione del bilancio che è il 30 giugno. [Michele Donegana, ecoinformazioni]