Il Consiglio comunale di Como di lunedì 26 luglio 2010

Palazzo Cernezzi approva il progetto per la TicosaDopo la discussione di giovedì scorso in cui sono stati approvati alcuni emendamenti migliorativi, di cui uno di quella parte della maggioranza che chiedeva alcune garanzie, il Consiglio comunale di lunedì 26 luglio ha affrontato per l’ultima volta il Piano integrato di intervento per l’area ex Ticosa.

Preliminari

Nelle preliminari Alessandro Rapinese, Area 2010, ha chiesto nuovamente la nomina di un rappresentante per Agenda 21 al sindaco, «Sollecito l’intervento delle forze dell’ordine in via Diaz – così Pasquale Buono, Pdl – Lancio l’allarme come  fu in via Ugo Foscolo» a proposito della vicenda che ha coinvolto un esercente che pare abbia minacciato dei ragazzini nel suo bar. Emanuele Lionetti si è detto «profondamente amareggiato e indignato per la non consegna dello spogliatoio femminile dei vigili urbani. Ho già fatto 23 interventi…». «Un evidente sacrificio dell’interesse pubblico a favore di un privato» ha denunciato Marcello Iantorno, Pd, riferendosi alla convenzione con il Comune per cui un privato prospiciente i giardini del’ex Zoo,in via Fratelli Rosselli, potrà abbattere il muro di recinzione e fare un nuovo ingresso per il proprio negozio.

Dura preliminare del consigliere democratico Bruno Saladino sul “caso Marzorati”, l’espulsione da un incontro in Ca’ d’industria della consigliera facente parte della Commissione che dovrà fare chiarezza sulle vicende delle esternalizzazione della Fondazione, che ha definito «del tutto inadeguato e persino fuorviante il parere dell’avvocato Marciano che non risponde al tema proposto» mentre è «attendista il parere del dottor Emoroso e assente il parere dell’avvocato Fabiano», per questo, ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio, «il presidente Pastore non supportato dall’Ufficio legale non intende impegnare il Consiglio comunale ad esprimere un parere su quanto accaduto».

Ex Ticosa

Insediata l’assemblea la discussione è tornata sugli ordini del giorno, i primi due, che chiedevano di salvaguardare il cosiddetto “cannocchiale” visivo su S. Abbondio, e la presentazione di un plastico dell’intervento, presentati rispettivamente da Stefano Rudilosso, Pdl, e Dario Valli, Area 2010, sono stati approvati nella seduta precedente.

Mario Lucini, Pd, ha chiesto di preparare delle dime, delle sagome in scala delle strutture che verranno edificate, così come succede in Svizzera, per dare l’idea di cosa si andrà a costruire nell’area ex Ticosa: «Come hanno fatto poco fa per l’edificio ovoidale all’ingresso del’autostrada a Chiasso». Una proposta che ha interessato parte della maggioranza che però con Pierangelo Gervasoni, Pdl, si è chiesta «quali i costi?». Recisa la replica del sindaco «credo che non ci sia assolutamente l’esigenza dati i costi-benefici di un intervento che si inscrive in una tradizione che qui non c’è». Con alcune astensioni all’interno del gruppo del Pdl la proposta non è passata.

È passata invece la richiesta di prospezioni archeologiche nell’area di Rapinese «bisogna solo applicare le norme» ha detto Bruni, bocciato invece l’ordine del giorno presentato da Iantorno sul mancato rispetto dei 50 metri di rispetto cimiteriale.

Un argomento che ha messo in fibrillazione parte del Pdl, Claudio Coengia ha chiesto una sospensione dei lavori per chiarire alcuni aspetti tecnici come la presenza del parere della Asl sulla vicinanza dell’autosilo interrato al cimitero.

«A fronte di un parere negativo dell’Asl si andranno a fare le modifiche necessarie» ha affermato l’ingegner Laria. Dopo anche l’intervento di Fabiano, che ha posto altra carne al fuoco, citando un intervento dell’avvocato comasco Mantegazza, Lucini ha parlato di «un colpo al cerchio ed uno alla botte. A me la questione sembra abbastanza chiara».

Per gli uffici comunali non si tratta di una riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, ma per Laria di una «deroga alla distanza di un’opera pubblica in sottosuolo» seguendo un Regolamento regionale.

Incertezze sono sorte nel gruppo di Liberi per Como con il capogruppo Luigi Bottone che ha chiesto una sospensione per avere «un documento che mi dia delle certezze su quanto stiamo per andare a votare».

Il sindaco lo ha rassicurato sulla giustezza della deliberazione rassicurandolo sull’operato degli uffici comunali, quindi con il voto della maggioranza la proposta è stata bocciata.

Data l’ora il capogruppo del Pdl Marco Butti ha chiesto e ottenuto il proseguimento della seduta ad oltranza e dopo le dichiarazioni di voto la delibera è stata approvata dalla sola maggioranza. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: