Legalità con Nando Dalla Chiesa a Cantù

Più di cento persone hanno partecipato all’incontro sulla legalità con Nando Dalla Chiesa, Grazia Villa, presidente Associazione Rosa Bianca, e Valentino Carboncini, presidente Associazione nazionale costruttori di Como, moderato dal giornalista Francesco Angelini, alla Festa provinciale del Pd al Parco del bersagliere a Cantù martedì 27 luglio

«Quando abbiamo pensato a questo incontro non ci immaginavamo quello che sarebbe successo – ha detto il segretario provinciale del Pd Luca Corvi riferendosi all’emergenza ‘ndrangheta che ha coinvolto anche il territorio comasco – e proprio per questo piuttosto che nascondere il problema è meglio dire a testa alta che c’è».

«Non sono rimasto sorpreso – ha detto Dalla Chiesa – mi sono detto, finalmente è uscito il caso!». Per l’ex senatore non siamo di fronte ad episodi sporadici, ad una qualche forma di “infiltrazione”, bensì ad una presenza ormai radicata nel territorio lombardo e comasco: «In tre anni sono stati arrestati 2.500 affiliati alla ‘ndrangheta, gente armata, nella sola provincia di Milano. Equivale circa al numero dei carabinieri di questa stessa provincia!».

Anche Como entra nel mirino di Dalla Chiesa che ha ricordato le bombe contro i locali notturni a Erba. Un episodio sottovaluto: «I carabinieri hanno parlato di professionisti, i politici di una ragazzata».

Forte la denuncia dell’acquiescenza nei confronti delle organizzazioni mafiose nella società lombarda: «Qui il silenzio è d’oro – e ha aggiunto – a Milano c’è stato l’unico caso di Commissione antimafia sciolta appena dopo un mese».

Grazia Villa ha ricordato esperienza ne La Rete nel ’94 e le campagne per la legalità ricordando l’impegno dei magistrati e della stampa nella lotta contro le mafie chiedendo trasparenza nelle amministrazioni pubbliche e quindi negli appalti.

Proprio su questo si è soffermato il presidente dell’Associazione nazionale costruttori di Como Valentino Carboncini che ha anche ricordato la crisi e la conseguente difficoltà nel recuperare credito. Una situazione che invece non tocca le imprese mafiose «che dispongono di fiumi di denaro facile dal riciclaggio». «Solo in provincia di Como c sono 800 imprese affiliate all’Anci, altre 800 sono iscritte alla Cassa edile, ma non all’Anci, e altrettante non fanno capo né all’una né all’altra» e non pagano i contributi ai propri dipendenti «facendo una concorrenza sleale». Un tasto dolente per gli appalti è quello dei subcontratti, per movimento terra ecc., che non hanno controlli come appalti e subappalti. Sulle modalità degli appalti è intervenuto anche Dalla Chiesa criticando il sistema del massimo ribasso. Il presidente dei costruttori ha proposto la stesura di liste bianche con i nominativi di coloro che operano rispettando la legge, qualcosa di più agile dei certificati antimafia; anche perché per essere definiti mafiosi bisogna arrivare al giudicato e negli anni che intercorrono fra un processo e l’altro la ditta può operare indisturbata.

Importante la testimonianza di Villa di un funerale di mafia nella lombardissima Giussano con più di mille persone, solo maschi, vestite di nero che hanno seguito le bare di due morti ammazzati per un regolamento di conti: «E nessuno organo di informazione ne ha parlato».

Una situazione preoccupante per cui, come ha detto Dalla Chiesa c’è «bisogno di uomini onesti e di fegato» e, nelle amministrazioni di «consiglieri comunali che non solo non rubino ma che riescano a impedirlo agli altri».

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