Roma 15 ottobre: Indignati contro i “black block”
Piazza San Giovanni a ferro e fuoco. Dopo la guerriglia, lo scenario è desolante: pali e pezzi di asfalto divelti, bottiglie, transenne, un’auto bruciata… I manifestanti che sono riusciti ad entrare in piazza, presidiata ora da poche decine di poliziotti, sono incazzati: i “neri” hanno rovinato il corteo, insultato i manifestanti, spaccato vetrine e incendiato cassonetti e auto. A chi cercava di fermarli hanno risposto frasi tipo «non riconosciamo il vostro linguaggio, non chiamateci compagni». I manifestanti parlano con le forze dell’ordine, ora. Alleati, questa volta, o così pare. Da via Appia Antica l’entrata alla piazza è stata bloccata fino ad ora, 19.10, per un paio d’ore: giovani (molti davvero giovanissimi) si sono scontrati con le forze dell’ordine, fumogeni e lacrimogeni, cariche circoscritte, per quanto chi scrive è riuscita a vedere. Il corteo, la manifestazione si dovrebbe essere dissolta, scontri continuano presumibilmente in altre vie del centro, il nuovo punto d’incontro – questo a quanto pare dal passaparola – per i manifestanti pacifici è ora il Circo Massimo. Ovviamente sono nettamente la maggior parte degli indignati. In piazza, a Roma, per dire che «non siamo merce di politici e banchieri». E nemmeno di chi è arrivato a Roma col chiaro intento di strumentalizzare questa imponente manifestazione di popolo. [Barbara Battaglia, ecoinformazioni]