Una lapide per la Petacci
Gli ex repubblichini vogliono ricordare l’amante del duce a Giulino di Mezzegra, contraria l’Anpi, possibilista Gaffuri
Una lapide con i volti di Benito Mussolini e Claretta Petacci, questa la proposta, accolta dal Comune di Mezzegra, dei rappresenta tanti della Unione nazionale combattenti di Como della Repubblica sociale italiana per ricordare il dittatore e la sua amante affianco al cancello dove sono stati giustiziati.
Dura reazione dagli esponenti dell’Anpi: «Siamo contrari a questa operazione, muoveremo tutti i passi istituzionali e cercheremo di impedirlo o di esprimere tutta la nostra amarezza – ha dichiarato a RaiNews24 il presidente dell’Anpi Como Guglielmo Invernizzi –. È grave che ci sia ancora qualcuno che aiuti i fascisti in queste manifestazioni».
«Mettere le foto di Mussolini e della Petacci non è affatto un passo neutrale – incalza un altro esponente del direttivo dell’Anpi comasca Luca Michelini, intervistato dal Corriere di Como. La scelta del Comune, peraltro su richiesta di ex repubblichini, è gravissima».
Invernizzi è preoccupato che questo possa essere il primo passo per la costruzione di un “percorso storico” sulle ultime 72 ore di Mussolini, un progetto che da diverso tempo è in via di definizione presso l’Amministrazione provinciale, e che «con la scusa di portare i turisti» prefigura la possibilità di creare un parco a tema per nostalgici della dittatura fascista.
Una apertura viene dal capogruppo del Partito democratico in Regione Lombardia, il comasco Luca Gaffuri, «indicare il luogo nel quale si è svolto un fatto storico come la fucilazione di Mussolini e Claretta Petacci non costituisce un problema».
Anche se, prosegue l’esponente democratico, «la perplessità nasce dal fatto che ad avanzare la richiesta siano organizzazioni che si richiamano al legato della Repubblica Sociale. Con la celebrazione annuale della messa di suffragio e poi con la nuova lapide si vuole ricordare il fatto storico o si vuole ricordare il duce?».
La richiesta arriva poi a ridosso del Giorno della memoria e «di fronte alle responsabilità del nazismo tedesco, si tende sempre a scordare che anche il fascismo – oltre a tutto il resto – condivide la colpa della persecuzione – conclude Gaffuri –. La lapide di Giulino avrà l’indicazione solo dei nomi di Mussolini e di Claretta e le loro foto: ma omettere le responsabilità del fascismo e del suo capo finisce per dare alla lapide un carattere ambiguo». [Michele Donegana, ecoinformazioni]