Chiude l’asilo di Lora e riduzione del personale
Per l’assessora Veronelli «una decisione a lungo ponderata e sofferta» dovuta alle ristrettezze del Bilancio
Da tempo si parlava di cambiamenti nell’offerta dei servizi per la prima infanzia del Comune di Como e, dopo la chiusura di due dei tre Spazi bimbo (uno sempre a Lora), viene fatto un’ulteriore passo in avanti nella riduzione dei servizi anche se l’assessora alla Famiglia e all’infanzia del Comune di Como Anna Veronelli parla di ottimizzazione e si giustifica: «Numeri alla mano il nido di Lora non è quello preferito dalle famiglie comasche e la chiusura di questa struttura ci consentirà, utilizzando altrove il personale, di aumentare il numero dei posti disponibili».
La chiusura della struttura vuol dire anche la chiusura dello Spazio Gioco con i suoi 46 scritti (13 comaschi e 33 di altri Comuni).
I bambini iscritti attualmente a Lora «avranno un posto garantito in un altro nido comunale a loro scelta».
Con il prossimo anno scolastico non ci saranno più bambini dunque all’”Aquilone” di via di Lora, ma forse no, «l’amministrazione sta valutando la possibilità di bandire una gara per la cessione dell’immobile mantenendo la destinazione scolastica», magari per un asilo nido privato maligna qualcuno.
«Il nido di Lora potrebbe accogliere fino a 30 bambini e ad oggi gli iscritti sono 25 – precisa la nota –. Il prossimo anno scolastico di questi 25, ancora iscritti al nido saranno 15, di cui 8 residenti nel quartiere, 6 residenti in altri quartieri cittadini e 1 non residente a Como».
Ma cosa succederà senza la struttura lorese?
«La capienza strutturale dei 10 nidi comunali è di 490 bambini, numero che scende a 411 considerando anche la capienza gestionale (legata al numero del personale impiegato e al numero dei bambini disabili accolti) – spiega Palazzo Cernezzi –. Ad oggi, compresi gli 8 bimbi disabili che frequentano i nidi, i bambini iscritti sono 411. Con la chiusura della struttura di Lora, nei nove nidi (tenendo conto che la capienza strutturale scenderà quindi a 460 posti) l’amministrazione potrà accogliere fino a 440 bambini».
«Numeri alla mano, negli ultimi cinque anni su 1.269 domande di iscrizione, solo 41 sono state per il nido di Lora – spiega il comunicato –. I nidi più gettonati sono quelli cittadini di via Palestro, via Zezio e via Italia Libera e quello di Monte Olimpino».
«In via Zezio il nido potrebbe accogliere 60 bambini contro i 50 ora iscritti, via Italia Libera 60 contro 54, Monte Olimpino 30 contro 27» quindi 19 posti liberi.
Ma non è tutto diminuirà anche il personale.
«Siamo riusciti a non eliminare totalmente il personale assunto a tempo determinato [9 persone per 200 ore a settimana] ma siamo stati costretti ad un taglio – spiega l’assessora –. Del 25% nell’anno scolastico in corso e di un ulteriore 25% per il prossimo anno».
Il problema è sempre quello di far quadrare i conti: «Nel 2010 il Comune ha incassato, tra rette e trasferimenti regionali a sostegno del servizio nidi, 1 milione e 379 mila euro, a fronte di un costo, che io però preferisco definire un investimento – spiega Veronelli – di oltre 5 milioni e 836mila euro. Calcolatrice alla mano nel 2010 i costi a carico del Comune di Como per i nidi sono stati pari a 4 milioni e 456 mila euro».
Un amaro lascito che si somma agli altri della Giunta Bruni per la città di Como in cui sono circa 80 i bambini in lista di attesa, la metà con domande presentate nei termini, un numero abbastanza alto anche se il Comune precisa «viene considerata anche quella famiglia che pur di fronte alla possibilità di un posto in un nido non indicato tra i preferiti, la rifiuta)».