Nichi Vendola a Como con Paco-Sel

Il resoconto dell’iniziativa di Paco-Sel di sabato 14 aprile che ha raccolto circa 400 persone in piazza Cavour a Como. Sul palco prima gli applauditissimi Maeve e il teatro civile con Oltre il giardino, nessuno è perfetto, poi gli interventi di Mario Lucini, Bruno Magatti, Celeste Grossi e di Nichi Vendola. Guarda la galleria di foto di Fabio Cani. Guarda la galleria di foto di Gaia Rocchi.

Un pomeriggio di musica, parole e politica presentato da Dorin Rossi e Luigino Nessi quello organizzato dalla lista di cittadinanza Paco–Sel, in appoggio al candidato sindaco del centrosinistra  Mario Lucini. L’iniziativa, intitolata Chi immagina una città migliore la vota, è cominciata sotto la pioggia alle  16, con il concerto dei Maeve, gruppo composto da ragazzi che mischia assieme musicalità folk, reggae e ska. La band, applauditissima, ha lasciato il palco a Oltre il giardino e al loro spettacolo teatrale intitolato Oltre il giardino project in cui  raccontano  la storia del loro giornale, redatto presso un centro diurno del dipartimento di salute mentale di Como. «Oltre il giardino non è solo un periodico – ha spiegato Mauro Fogliaresi, poeta e ideatore del progetto – è anche un viaggio artistico di musica, testi, immagini e poesia attorno al mondo della psichiatria e dello sguardo “altro”. Il nostro tentativo è trasformare le nostre debolezze in forza. È cogliere il profumo delle rose dalla parte pungente delle spine».

La conclusione dell’esibizione ha coinciso con la fine della pioggia e  l’arrivo in piazza di Nichi Vendola, accolto sul palco dalle note di Bella Ciao; una volta terminata la musica, ha preso la parola il candidato sindaco Mario Lucini : «il cammino che stiamo compiendo assieme è molto importante. Dopo anni di cattiva amministrazione, in cui la natura della città è stata stuprata e i comaschi sono stati tenuti fuori dai processi decisionali, dobbiamo riuscire a invertire la rotta e riportare al centro della vita amministrativa i cittadini».

Bruno Magatti, fondatore e animatore di Paco, ha sottolineato l’aggressività che ha contraddistinto la destra in questi anni: «Assieme a Sinistra ecologia e libertà rappresentiamo l’ala sinistra dello schieramento che appoggia Mario Lucini. Nei diciotto anni di vita di Paco, abbiamo sempre difeso Como da una maggioranza  moderata nel pensiero ma radicale nei modi, che non ha mai avuto riguardo e attenzione verso le fasce più deboli della popolazione».

Dopo Magatti ha parlato Celeste Grossi, seconda capolista di Paco-Sel [qui il suo intervento]: «Negli anni passati si è depositata una separazione fra chi ha governato la città e le cittadine e i cittadini, che ha permesso alla “Politica del Palazzo” di disinteressarsi sfacciatamente della Polis. Ho accettato la candidatura a consigliera comunale per un desiderio ambizioso che vorrei trasformare in utopia concreta: il tentativo di tenere insieme la dimensione informale del fare politica come l’ho fatta fino ad oggi con la “formalizzazione” essenziale per una gestione istituzionale delle cose, un intreccio di rappresentanza e di democrazia diretta. Vorrei che anche il prossimo Consiglio comunale – ha concluso Celeste Grossi – fosse uno spazio pubblico aperto all’incontro di laiche identità capaci di convivere, che unisca le memorie culturali di tutte di tutti in una nuova realtà interculturale».

L’intervento finale, di fronte a circa quattrocento persone, è stato di Nichi Vendola, leader di Sinistra e Libertà. Il governatore della regione Puglia si è soffermato in principio sulle vicende giudiziarie che l’hanno visto protagonista in questi giorni :« Penso che un cittadino, governatore di una regione con 4 milioni di abitanti, abbia il dovere di rispondere a chi ha il compito di interrogarlo.  Io non ho nulla da nascondere, per questo posso guardare in faccia le persone e rispondere alle loro domande. Quest’anno festeggio 40 anni di militanza politica, per tutta la vita ho studiato e lavorato, non sono certo come il Trota ». Ha parlato quindi della Lega e del ciclone che ha investito il partito padano: «oggi tutti i luoghi comuni che servivano per raccontare con cattiveria il Sud sono riassunti nella saga della famiglia Bossi. La lega, assieme alla destra, ha sdoganato un linguaggio politico pornografico, volgare  e maschilista». Una destra che ha turlupinato i giovani: «le più grandi porcherie sono state approvate in nome delle nuove generazioni. La parola futuro ora ha per loro un suono inquietante e minaccioso, perché significa incertezza e precarietà ». Secondo Nichi Vendola «è necessario ripartire da una riqualificazione ambientale delle città,  bisogna mettere al centro dell’attenzione anche i ceti sociali che non votano, come i bambini. Vanno abbattute tutte le barriere architettoniche, simbolo di inciviltà e cattiva amministrazione. Il populismo e la destra – ha concluso il leader di Sel – si battono con la democrazia, con l’eleganza della passione contrapposta alla brutalità di chi intende la politica come una clava in testa ad un altro». [Andrea Quadroni, ecoinformazioni]

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