Lidia Menapace a Como

Nell’incontro con Lidia Menapace di venerdì 13 aprile a Villa Gallia a Como Donne in comune per il bene comune, organizzato da un gruppo di donne che ha animato, a Como, la manifestazione del 13 febbraio 2011 “Se non ora quando”, si è discusso del rapporto donne-potere, la rappresentanza di genere nelle istituzioni.

Lidia Menapace è per molte e molti di noi una vera “Maestra” ed è sempre emozionante incontrarla e ascoltarla per chi già la conosce, ma anche per chi la incontra per la prima volta. Anche nella serata di venerdì le aspettative non sono state deluse.

Dopo l’introduzione di Chiara Braga – parlamentare del Pd -, Nicoletta Pirotta ha posto al centro tematiche complesse quali la democrazia (cosa è oggi, come si può rivitalizzarla, come ci si educa alla democrazia), la politica (intesa come partecipazione, come processo, come necessità di mettere in atto modalità che favoriscano la presenza delle donne), l’eguaglianza (come processo di acquisizione di diritti, ma anche accettazione e valorizzazione delle differenze) ed ha invitato a occuparsi non solo dei contenuti, ma anche delle modalità.

Lidia Menapace – una donna che non si è mai persa nulla nella vita, dalla resistenza al ’68, al ’77, al ’99, all’attuale opposizione al governo – ha quindi cominciato a raccontarci parte della sua esistenza  a partire dal suo ingresso nella Resistenza avvenuto non per eroismo o per consapevolezza politica, ma per la necessità di rispondere alla domanda «Io da che parte sto?». Con la consueta chiarezza e lucidità, attraverso un racconto fatto anche di quotidianità (come lei ci ha insegnato c’è una “scienza della vita quotidiana” che aspetta ancora di essere riconosciuta a livello universitario), Lidia ha affrontato tematiche centrali senza mai indulgere alla retorica o ai facili luoghi comuni. È stata quindi molto netta nell’affermare che bisogna decidere con chi stare; pur accettando le diversità e perseguendo l’unità e la trasversalità, è indispensabile che ci siano elementi di condivisione e chiarezza sugli obiettivi da raggiungere, pena la perdita di significato della democrazia. È necessaria quindi una mediazione onesta e significativa, ma tra differenze componibili.

Tanti sono gli argomenti trattati: dal pericolo che corriamo attualmente di perdere alcune conquiste ottenute, alla necessità di una “convenzione” che nasca dalla consapevolezza di essere donne; dall’importanza di un linguaggio che riconosca la presenza femminile e non unifichi nell’universale maschile, alla necessità di riconoscere che le donne sono più della metà dell’umanità e, come tali, hanno diritto a una adeguata rappresentanza politica. Il tutto inquadrato nella consapevolezza che stiamo vivendo un momento di crisi globale e strutturale del capitalismo e che la nostra azione deve essere volta non a risolvere la crisi – perché non c’è speranza per le donne nella barbarie del capitalismo -, ma a uscire dal capitalismo in crisi mediante la formazione di una coscienza e l’elaborazione di una cultura antagonista e di modelli alternativi.

Molti sono gli interventi che si sono susseguiti, su vari argomenti, da parte di donne candidate e non. Uno dei temi più toccati è stato quello del contrasto tra la grande partecipazione delle donne alla politica (intesa nella giusta accezione di attività per il bene comune) e la loro scarsa rappresentanza nelle istituzioni, lasciando aperto l’interrogativo se ciò sia dovuto al senso di inadeguatezza delle donne che deteremina il loro sottrarsi o non piuttosto all’inadeguatezza delle strutture della rappresentanza istituzionale. Anche a questo proposito sono significative le parole di Lidia Menapace utilizzate anche per il volantino di pubblicizzazione dell’iniziativa: «Per gli uomini il Potere è un sostantivo che fa diventare assoluto un verbo, invece per le donne “potere” resta un verbo servile, significativo solo se in compagnia di una ulteriore specificazione: poter dire, poter fare, poter costruire, poter cambiare, poter condividere, poter incidere, poter partecipare,…». [Mariateresa Lietti per ecoinformazioni]

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