Crs per Gaffuri: «Troppi costi e limiti all’uso della Crs»

Dopo 10 anni solo il 15 per cento dei lombardi ha il Pin e il 2 per cento la utilizza on-line

Di sottoutilizzo della Crs parla Luca Gaffuri, capogruppo del Pd in Regione Lombardia, anche a causa della macchinosità nell’utilizzo a fronte di un investimento di più di 1.530.000.000 euro nei 10 anni passati dall’introduzione. Per poter fruire delle possibilità di utilizzo on-line bisogna averla attivata con un Pin, da richiedere all’Asl, nelle sedi di SpazioRegione o agli uffici postali, e già qui: «Secondo i dati attuali, ne sono in possesso solo il 15 per cento dei lombardi».

Ma non solo: «Un altro problema all’utilizzo della Crs è rappresentato dal lettore che deve essere installato e collegato al computer per permettere l’accesso ai servizi – prosegue Gaffuri –: ad oggi sono stati distribuiti solo 400mila lettori sui 600mila acquistati da Lombardia Informatica nel 2008 perché in molti non sapendo come, dove e perché richiederli hanno evitato di andare a cercarli. Mentre gli utenti attivi sono solo 191.822 pari al 2,1% dei possessori della carta».

In questo frangente Como si dimostra virtuosa rispetto al resto della Lombardia, con 558.290 carte distribuite, 372.171 consensi informati, sono stati distribuiti 226.132 Pin, il 40,5 % dei possessori della carta.

Un dato: «Più alto della media lombarda a causa dell’utilizzo della Crs anche come carta sconto benzina, ma per tutti gli altri servizi l’accesso rimane in linea con la media regionale che si attesta, per le province non di frontiera, intorno al 12% così come in linea con la media regionale è anche la percentuale di persone che usa i servizi on-line tramite lettore intorno al 2% dei detentori della carta».

«Abbiamo costruito un’infrastruttura paragonabile a un’autostrada ultramoderna, che sarà in grado di sopportare un traffico sempre crescente di servizi informatizzati, in grado di tagliare tempi d’attesa e spese ai cittadini» la replica dell’assessore regionale alla Semplificazione e digitalizzazione Carlo Maccari che contesta la definizione del costo dell’operazione: «La maggior parte della spesa sostenuta, infatti, è servita a dotare il Servizio sanitario regionale di un avanzatissimo sistema di informatizzazione, in grado di mettere in rete gli operatori sanitari, le strutture medico-ospedaliere e le farmacie, fino ad arrivare al Fascicolo sanitario elettronico, abilitato alla consultazione dell’utente finale». «Il costo della singola Crs, quindi, è, a conti fatti, di 3 euro a pezzo e quantificabile in circa 6 milioni di euro all’anno» precisa l’assessore.

Anche sull’effettivo utilizzo dalla Giunta regionale il parere è molto più positivo, pur non potendo disconoscere l’esiguità del dato, per Maccari l’utilizzo «nel primo trimestre del 2012 è in forte crescita, con 27.500 nuove richieste di Pin dall’inizio dell’anno e 49.208 nuovi utenti on-line e con un numero di accessi mensili che, nel primo trimestre del 2012, è pari a 356.000».

«L’accesso ai servizi sanitari è aumentato del 7,5 per cento (219.204) rispetto allo stesso periodo del 2011, con un aumento del 35 per cento nelle consultazioni del Fascicolo sanitario elettronico, del 3 per cento nella scelta del medico di base e del 23 per cento per le prenotazioni on-line – prosegue la nota regionale –. Crescono del 29 per cento tutti i servizi non sanitari, testimoniando un aumento di versatilità della carta».

Dalla Regione sottolineano l’utilizzo come carta sconto benzina, il fatto che verrà adoperata in alcuni progetti con le scuole l’anno prossimo e anche la sua “mutazione” con nuova sperimentazione per il trasporto pubblico tramite «l’invio a 16.700 utenti di un nuovo tipo di Carta che, di fatto, diviene il titolo unico per viaggiare in Lombardia con Trenord, Ferrovie Nord e Trenitalia».

Per Maccari si tratta quindi di: «Un’idea vincente, sulla quale vale la pena puntare con la convinzione di tutti, per renderla sempre più familiare e quindi utile, a un numero crescente di Lombardi».

Ma non è sull’utilità che Gaffuri vuole porre l’attenzione bensì sul suo effettivo utilizzo e chiede: «Per ridare senso e funzionalità alla Crs: l’invio a casa del Pin in automatico a tutti i possessori della Crs così come avviene per carte bancarie in modo da semplificare la vita ad anziani e lavoratori; e la rapida estensione del modello sperimentato a Varese e Vimercate che prevede l’accesso online ai servizi della CRS senza l’utilizzo dell’apposito lettore che ha rappresentato sinora una forte limitazione». [md – ecoinformazioni]

1 thought on “Crs per Gaffuri: «Troppi costi e limiti all’uso della Crs»

  1. Io utilizzo la CRS per le prestazioni sanitarie, naturalmente, e per lo sconto benzina. Sarebbe oppurtuno informare adeguatamente sugli
    altri servizi e sulle modalità di accesso.
    Lidia

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