Corrado Passera all’assemblea degli industriali comaschi: «Presto la madre di tutte le riforme»

Si è svolta lunedì 25 giugno a Cernobbio l’assemblea generale di Confindustria di Como, con il neo presidente nazionale Giorgio Squinzi e il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Nella sua relazione, il presidente degli industriali comaschi Francesco Verga non ha nascosto le difficoltà che stanno investendo il  territorio lariano e ha indicato le possibili strade per uscire dalla crisi.

«Non è semplice, ma dobbiamo sforzarci di avere fiducia», così è iniziata la relazione del presidente di Confindustria Como Francesco Verga, di fronte agli associati della provincia, apparsi preoccupati per la situazione economica che non sembra per nulla in fase di miglioramento. Verga, con il suo discorso, ha analizzato l’attuale situazione nazionale e locale: «L’Italia, secondo l’ultimo rapporto della Banca Mondiale, è all’ottantasettesimo posto per facilità di fare impresa, dopo la Mongolia e prima della Giamaica. Nel nostro paese la produzione industriale quest’anno  ha perso un altro 5% e nello stesso periodo il tasso di disoccupazione è salito dall’8 al 10%». In Lombardia, segnali positivi vengono dall’esportazioni: la nostra regione è tornata sui livelli pre-crisi a 104 miliardi di euro con un + 11% nel 2011 ed un + 6,4 % nei primi tre mesi del 2012, con Como che eccelle tra le province lombarde». Secondo gli industriali, il problema principale del nostro paese è rappresentato da ostacoli allo sviluppo unici nel panorama europeo: le farraginosità burocratiche dello Stato, la lentezza della giustizia civile, un carico fiscale non più tollerabile.

«Nonostante il momento e le difficoltà – ha quindi spiegato il presidente Verga – , dobbiamo riuscire ad avere una visione strategica di lungo periodo, senza  avere il passato come punto di riferimento. L’economia e i mercati sono completamente cambiati in questi anni, e sarebbe quindi un errore pensare ed agire secondo schemi vecchi. Dobbiamo piuttosto guardare al futuro con occhi nuovi, avendo il coraggio di fare anche delle scelte controintuitive, non dettate solo da apparente razionalità». La ricetta per non essere colti impreparati prevede investimenti nell’innovazione tecnologica e nella ricerca, nell’internazionalizzazione e nei giovani, portatori di energie, entusiasmo e novità. Vista la presenza tra gli ospiti del sindaco di Como Mario Lucini, Verga ha concluso il suo discorso invitando la nuova amministrazione ad accogliere con entusiasmo l’Impegno per la Como che verrà, il progetto territoriale di ampio respiro e di lungo termine stilato insieme alle altre associazioni di categoria di Como prima delle recenti elezioni comunali.

Nella seconda parte dell’assemblea, il giornalista di Radio24 Oscar Giannino ha condotto un dibattito con il ministro dello Sviluppo economico, alle infrastrutture e ai trasporti Corrado Passera e il presidente nazionale di Confindustria Giorgio Squinzi. Passera ha sottolineato come la presenza del governo Monti abbia evitato il commissariamento del nostro paese, portandoci ad una nuova credibilità internazionale che non dobbiamo assolutamente perdere. Per il ministro, «L’Europa non ha gestito bene e in maniera pragmatica le difficoltà della crisi e sarebbe davvero non lungimirante lasciar fallire la Grecia, perché non sarebbe l’ultimo caso del genere ma al contrario rappresenterebbe una sconfitta economica e politica, con il rischio di una perdita di democrazia». Giorgio Squinzi, definendosi un europeista convinto, ha affermato come per la Germania sia un errore rinunciare all’euro, essendo la maggior benificiaria della moneta unica. Lo sforzo dell’Italia per rientrare nel deficit va oltre le nostre possibilità e per questo, secondo il presidente degli industriali, occorre una politica seria che fissi obiettivi comuni con l’Europa: «Abbiamo proposto cinque idee per uscire dalla crisi: la creazione della Banca Centrale Europea, un coordinamento sulle politiche fiscali e sulle politiche di welfare, investimenti nelle infrastrutture e nelle politiche energetiche»; il tutto accompagnato da politiche di recupero del sommerso e di defiscalizzazione, la vera priorità in campo economico-industriale. Passera e Squinzi sono concordi sulla necessità di attuare la “Madre di tutte le riforme”, una semplificazione normativo-burocratica delle leggi del nostro Paese. Rispondendo alla domanda di Giannino, Corrado Passera ha concluso dicendo che «Non ci sono soldi per macroincentivi e non ci sono scorciatoie per intraprendere la via d’uscita della crisi economica. Occorre cominciare dall’innovazione, dall’internazionalizzazione e dalla semplificazione dei costi diretti e indiretti per le imprese. È inutile parlare di ripartenza se non disboschiamo prima questa situazione».

Al termine dell’assemblea sono stati consegnati gli attestati di benemerenza agli industriali che hanno raggiunto i 50 anni di attività: Vittorio Lietti, Virginia Luraschi, Bruno Merlo, Franco Pozzi e Alfonso Sangiorgio. [Tommaso Marelli, ecoinformazioni]

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