Voglio una cosa dirti

belcastrosocialeGrande successo al Sociale di Como per Marco Belcastro per la prima assoluta, il 6 aprile,  del suo Voglio una cosa dirti. Una composizione che segna la maturità artistica di un autore gentile e geniale, multiforme inventore di musica e poesia che qui prende spunto dal Cantico dei cantici nella traduzione poetica del gesuita spagnolo Alonso Schokel.  Grande intensità (visibilmente autobiografica) dei testi poetici, ma soprattutto musica acustica di grande livello, difficile da collocare in un genere ma legata piuttosto a un panorama, quello di un “mediterraneo arcaico” dominato da un filo continuo di drammatiche  “dissonanze armoniche”. Belcastro ha saputo trovare in Franco Parravicini un eccezionale arrangiatore ed esecutore (chitarre, ‘corde etniche’), affiancato nella strumentazione “etnica”, da un altro storico componente dei Dissòi Lògoi, Alberto Morelli (percussioni, flauti, ance etniche). Di Belcastro si conosce la passione assoluta per la voce, qui  supportata da Clara Zucchetti (voce, vibrafono, percussioni) e dai due cori da lui fondati (Macramè e Scatola di cachi) e arrangiati da Vittorio Liberti. Al centro della scena musicale l’ormai leggendario clarinetto basso di Simone Mauri. [Andrea Rosso, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: