Amo la mia città/ Sì al Registro delle unioni civili
Il centrosininistra comasco appare in difficoltà nell’affrontare il tema dei diritti delle persone che non intendono o non possono contrarre matrimonio e chiedono il registro delle Unioni civili. Il tema, già superato in buona parte dell’Europa da leggi, vede in Italia e a Como opposizioni per la scarsa capacità della politica italiana e locale di muoversi laicamente senza condizionamenti confessionali. Così, nonostante proposte in merito siano già state avanzate da parte dell’opposizione e, da molti mesi, anche da quei settori della maggioranza più impegnati sui temi dei diritti, questa questione di grande rilievo civile è discussa ancora sotto traccia. Ciò non è utile e per questo l’Arci sta lavorando a un’iniziativa pubblica che metterà a tema a giugno tutta la questione dei diritti mentre la lista Amo la mia città esce già oggi opportunamente allo scoperto affrontando il tema con il testo che riportiamo integralmente.
«È passato quasi un anno da quando il Comune di Milano votava in Consiglio a favore dell’istituzione del registro delle unioni civili. Un voto particolarmente significativo, frutto di un lungo lavoro di mediazione che ha portato al centro del dibattito politico, a livello comunale, i diritti civili.
Anche se la regolamentazione delle coppie di fatto – etero e omosessuali – può trovare una soluzione definitiva solo con la legge dello Stato, l’intervento del Comune – per quanto circoscritto da un punto di vista giuridico – ha un valore simbolico molto forte.
Proprio per questo Amo la mia città ritiene importante che anche il Comune di Como approvi l’istituzione del registro delle unioni civili. Il registro, infatti, non solo permette di sanare possibili situazioni discriminatorie ma rappresenta una forma di riconoscimento istituzionale di un legame affettivo che non ha ancora trovato una dimensione legislativa nell’ordinamento italiano.
Uno dei tanti casi in cui la Legge, e quindi la Politica, è molto in ritardo rispetto all’evoluzione della Società.
Il tema non è lontano dall’orizzonte amministrativo comasco. Su impulso di Paco-Sel e con il nostro pieno e convinto appoggio il coordinamento politico approfondisce da mesi l’argomento in vista di una condivisa delibera della maggioranza. Nel frattempo anche la minoranza ha depositato una mozione sullo stesso argomento lasciando sperare in una tanto prossima quanto ampia convergenza su un provvedimento che riteniamo un vero e proprio atto di civiltà.
Per non farne semplicisticamente una battaglia ideologica, è utile capire prospettive e limiti del registro: ne abbiamo parlato con la professoressa Marilisa D’Amico, ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano, Avvocato cassazionista e Presidente della Commissione Affari Istituzionale presso il Comune di Milano.
Leggi nel sito di Amo la mia città il testo dell’intervista a Marilisa D’Amico». [Amo la mia città]