Inps nazionale: addio alle visite fiscali. Mille camici bianchi rischiano il posto
«Nidil segue da molti anni le vertenze contrattuali dei medici di controllo Inps e ha tempestivamente dichiarato illegittima la disposizione operata dall’ente – commenta Ivan Talloru, Nidil Cgil – anche a Como chiederemo un incontro »
Scrive in un comunicato il sindacato lariano: «Nei giorni scorsi, senza dare alcuna informazione, l’Inps ha deciso la sospensione temporanea delle visite fiscali d’ufficio che servono per verificare le assenze per malattia in aziende ed enti pubblici, lasciando alle sole ditte la possibilità di attivare il controllo. Per tentare di raggiungere l’obiettivo imposto dalla legge di stabilità l’istituto previdenziale potrebbe quindi tagliare sulle visite fiscali, inquadrandole a bilancio come voci di spesa non obbligatoria». Il provvedimento metterebbe a rischio in Italia circa mille posti di lavoro. I medici di controllo sono lavoratori autonomi, iscritti alla Federazione nazionale ordine dei medici chirurgi e odontoiatri ( FNOMCeO) che intrattengono un rapporto libero professionale con l’Inps.«Si tratta di circa mille lavoratori che da circa 15 anni svolgono l’attività per l’Inps in modo esclusivo. Oggi si troverebbero quindi senza lavoro e senza la possibilità di accedere a nessun ammortizzatore sociale. Inoltre, la decisione risulta inefficace al contenimento di spesa richiesto dalla “spending review”. Infatti, anche un minimo aumento della percentuale di assenteismo, comporterebbe un incremento di spesa di gran lunga superiore al risparmio ottenibile con la riduzione delle visite. Per questi motivi – conclude Talloru – assieme agli altri sindacati, chiediamo la revoca del provvedimento e un incontro con l’Inps per ottenere spiegazioni rispetto alla scelta operata». [aq, ecoinformazioni]