Braga e Guerra contro il femminicidio

femminicidioAnche Chiara Braga e Mauro Guerra hanno partecipato il 29 maggio alla storica ratifica alla Camera dei deputati della Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Nel seguito del post il comunicato diffuso il 29 maggio.

«Nel tardo pomeriggio di ieri la Camera ha approvato all’unanimità il testo unificato delle proposte di legge concernenti la ratifica e l’esecuzione della Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l’11 maggio del 2011. L’Italia è il quinto Paese a procedere alla ratifica (dopo Albania, Montenegro, Portogallo e Turchia); per entrare in vigore occorre però che si giunga alla ratifica da parte di almeno 10 Stati, tra i quali 8 membri del Consiglio d’Europa.

Quello compiuto oggi con la ratifica della Convenzione di Istanbul, è un passo importante per contrastare concretamente il fenomeno della violenza sulle donne nel nostro Paese”. Lo dichiarano i parlamentari del Pd, Chiara Braga e Mauro Guerra.

“La Convenzione – precisa la Braga – rappresenta infatti il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che si sforza di creare un quadro normativo completo, in un’ottica globale, a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. Per la prima volta la violenza contro le donne viene correttamente definita come una violazione dei diritti umani ovvero dei diritti fondamentali della persona e come una forma di discriminazione contro le donne”.

“Di fronte alle tante stragi silenziose delle donne nel nostro Paese, – ribadisce Guerra – raccontate con lo sgomento dei casi di cronaca, ultima in ordine di tempo quella di Fabiana Luzzi, la sedicenne accoltellata e poi bruciata viva dal fidanzato, non si può e non si deve più parlare di emergenza o di raptus. Nel bollettino quotidiano della bestialità contro mogli, fidanzate o amanti c’è una violenza radicata, pervasiva che ha radici profonde, strutturali e culturali, che in questa dimensione deve essere affrontata”.

 “La Convenzione – proseguono i deputati comaschi – contiene impegni che riguardano gli aspetti giuridici, lo sviluppo di servizi sociali e di protezione delle vittime, politiche di prevenzione della violenza domestica e contro le donne. Prevenzione che richiede il superamento di certi stereotipi culturali e un profondo cambiamento di atteggiamenti”. “Emerge molto spesso una sorta di difficoltà maschile che in alcuni casi diventa incapacità di accettare i propri limiti e fallimenti, in un mondo che, come quello di oggi, insegue sempre il nuovo, il successo e dove il ricorso alla violenza non fa altro che esorcizzare, fintamente, questa vulnerabilità e insufficienza”.

 “La ratifica della Convenzione di Istanbul – concludono – rappresenta un passaggio importante ma non sufficiente. È l’assunzione di un impegno che deve proseguire al Senato, per completare l’iter di ratifica in tempi brevi e certi, e soprattutto con le misure che ne seguiranno, con azioni legislative e di politiche concrete, che toccano l’azione del Governo, del Parlamento, degli enti locali, della magistratura, delle forze dell’ordine, delle associazioni che svolgono un lavoro prezioso sui territori. Il PD proseguirà il suo impegno, come ha fatto in questi anni, contribuendo con tutto il Parlamento al raggiungimento di questo primo importante risultato”».

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: