ZTL: avanti con metodo
Il progetto comunale sulla sosta in convalle, per l’allargamento della Zona a Traffico Limitato e per lo sviluppo di una mobilità più sostenibile è stato illustrato nella serata di venerdì 7 giugno nell’auditorium della Biblioteca Civica con la partecipazione dell’assessora competente Daniela Gerosa in un incontro organizzato da Partito democratico e Giovani democratici di Como.
Mancava forse il pubblico delle grandi occasioni per un tema che si ritiene “caldo”, e questo potrebbe evidenziare quanto la polemica di questi giorni sia stata in certa misura alimentata dagli interessati atteggiamenti dei principali organi di stampa locali, e quanto invece il piano comunale segua una logica “naturale” delle cose in una città come Como, che già da molti decenni ha intrapreso la strada della progressiva riduzione della presenza delle auto nel centro storico.
Su questa linea si è mossa Daniela Gerosa che, con toni pacati e argomentazioni meditate, ha spiegato i criteri e gli obiettivi fondamentali di questo piano, che non riguarda solo l’allargamento della ZTL (un’espansione pari a circa il 20% nei settori intorno a piazza Volta e a piazza Roma) ma è soprattutto rivolto a un ripensamento delle condizioni generali della sosta in convalle.
Quattro gli obiettivi: favorire la sosta per i residenti e incrementare la rotazione della sosta per i “visitatori” (cioè per i fruitori parziali del centro storico, siano essi turisti o acquirenti o altro), migliorare la qualità dello spazio urbano, innalzare la qualità della vita con la diminuzione del traffico e del rumore, venire incontro alle esigenze dell’utenza “debole” (pedoni e ciclisti).
Il piano prevede quindi un ridisegno complessivo delle aree di sosta (quelle destinate ai residenti, quelle a pagamento e quelle libere) e ipotizza anche che una certa quota degli utenti dovrà “cambiare abitudini”, rivolgendosi per esempio ai mezzi pubblici e ai parcheggi di interscambio. Nell’impossibilità di avviare in tempi rapidi la realizzazione di strutture dedicate (autosilo), l’assessora ha parlato di “autosilo diffuso”, ovvero della possibilità di reperire spazi per la sosta a rotazione in zone limitrofe al centro, intervenendo appunto nella distribuzione dei diversi tipi di spazi. Riguardo alle auto, con una efficace sintesi ha detto che non si tratta tanto di “mandarle fuori” quanto di “mandarle intorno”.
D’altro canto Daniela Gerosa, molto onestamente, ha riconosciuto che il piano – pur preparato con accuratezza e lunghi studi preparatori (iniziati già prima dell’avvento della nuova giunta Lucini) – necessita di ulteriori affinamenti e di una indispensabile sperimentazione.
Non è possibile infatti nascondersi che, sia pure da una prospettiva particolare, questo piano va a toccare alcuni nodi centrali della fruizione della città; la dialettica tra attrattività del centro e sua immediata accessibilità, quella tra centro e periferie (tema affrontato da molti interventi da parte del pubblico), quella tra diversi tipi di mobilità non sono questioni facili da risolvere. Ma la direzione è quella indicata: provare a invertire la tendenza di privilegiare sempre e ad ogni costo i mezzi privati a motore. Certo, quando si parla di “favorire” l’uso della bicicletta, fa un po’ sorridere riferirsi solo alla riduzione del traffico in città murata, visto che nel resto della città mancano (ancora) le piste ciclabili, così come è un po’ semplificatorio parlare della città – anche solo di quella parte che sta dentro la convalle – come di una “città pianeggiante”.
Il percorso è ancora piuttosto complesso, soprattutto per quanto riguarda l’incremento dell’uso del mezzo pubblico che deve fare i conti non solo con evidenti carenze strutturali, ma anche con una ancora limitatissima abitudine e uno scarsissimo appeal.
I problemi sollevati dai numerosi interventi del pubblico, e persino le domande del giornalista Emanuele Caso – invitato a svolgere il ruolo di avvocato del diavolo (cioè di chi si oppone all’allargamento della ZTL) -, sono serviti a chiarire alcuni dubbi e a evidenziare un sostanziale sostegno a questo piano, che anzi si vorrebbe un po’ più radicale. Daniela Gerosa ha dichiarato che gli obiettivi sono molti e non tutti da realizzare contemporaneamente. Si spera che siano tutti lungo la stessa strada. [Fabio Cani, ecoinformazioni]