
Un’altra oltranza a Palazzo Cernezzi
Le opposizioni bloccano il Consiglio. Prosegue l’ostruzionismo con ordini del giorno e emendamenti sulle aliquote Irpef.
Preliminari
Solo Alessandro Rapinese, Adesso Como, ha fatto una preliminare al Consiglio comunale di martedì 22 luglio per prendere posizione contro le affermazioni alla stampa dell’assessore Bruno Magatti «si possono alzare le tasse solo quando si ha una ottimizzazione della struttura» e per lamentarsi della gestione del personale, in particolare per la scelta di un dirigente alla cultura con un curriculum ritenuto debole: «Una laurea breve Isef». Il sindaco Mario Lucini ha invece ricordato, a un anno dalla scomparsa, la sindaca di Cardano al Campo Laura Prati.
Irpef
La seduta è così ripresa, dopo essere andata deserta nel corso della notte precedente, sul Regolamento per la determinazione delle aliquote Irpef. Bocciati emendamento e subemendamento all’ultima proposta di Marco Butti, Gruppo misto, per un recupero degli scaglioni si è passati agli emendamenti 40, proposti dal gruppo della Lega Nord. Proposte però con parere negativo da parte degli uffici che per avere validità necessitano di subemendamenti “correttivi”. Subemendamenti presentati, anche se non per tutti gi emendamenti, ancora in attesa di parere da parte dei revisori dei conti in teleconferenza. Dopo una prima sospensione per decidere il da farsi maggioranza e minoranza hanno concordato di affrontare per primi gli ordini del giorno in attesa dei pareri. Tre quelli passati, su dieci, per invitare il sindaco in futuro a rivalutare l’ammontare dell’aliquota, per recuperare fondi dai canoni del patrimonio immobiliare per ridurre l’Irpef, per sostenere i piccoli esercizi commerciali. Una discussione per lo più a tre fra il presentatore, il leghista, Giampiero Ajani, Rapinese con qualche intervento di Sergio Gaddi, Fi.
Ritornati agli emendamenti, quelli non subemendati, Diego Peverelli più che presentare gli stessi ha iniziato una lunga prolusione divisa per i tempi di presentazione di ogni emendamento ripetendo di non fare ostruzionismo, ma solo di utilizzare i normali strumenti dati ai consiglieri. Il consigliere della Lega ha ringraziato i consiglieri di maggioranza che in giornata hanno aperto un dialogo con lui, ma ha rivendicato la giustezza del suo atteggiamento. Con lui Gaddi: «Non voglio dialogare, ragionare, confrontarmi con chi vuole aumentare le tasse». «Spero si possa fare l’alba per una nobile ragione» ha aggiunto.
All’approssimarsi della mezzanotte il capogruppo di Como civica, Marco Tettamanti, ha chiesto la votazione del prosieguo ad oltranza. Una proposta senza contraddittorio data la nuova interpretazione del Regolamento del presidente Legnani, che ha ricordato come negli ultimi due anni non ci sia stato un comportamento univoco in proposito. Al voto la maggioranza, tranne due contrari, a cui si sono aggiunte le minoranze, e una astensione, ha approvato il prosieguo. «Però stavolta rimanete in aula» è stato detto dai banchi dell’opposizione all’indirizzo della maggioranza a cui si è aggiunto Peverelli: «Ieri il sindaco mi ha fatto tenerezza è stato abbandonato dalla sua maggioranza, fossi stato io mi sarei dimesso».
La discussione è così proseguita sugli emendamenti «che tanto boccerete – ha concluso Peverelli – perché sono “illegali” e non volete sporcarvi le mani». [Michele Donegana, ecoinformazioni]
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